Nella prima mattinata di oggi, a Bari e presso la casa circondariale di Lecce, i Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti, emessa dal Gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di altrettanti indagati, ritenuti responsabili dei reati di “lesioni personali aggravate in concorso” e “porto illegale di armi”, “esplosioni pericolose” con l’aggravante del metodo mafioso.
Secondo l’impostazione accusatoria, accolta dal Gip e fatta salva ogni necessaria valutazione nelle fasi successive del procedimento con il contributo della difesa, le indagini hanno riguardato il ferimento di un 20enne, all’epoca dei fatti minorenne, avvenuto nella serata del 30 luglio 2022 in piazza Europa del quartiere “San Paolo” di Bari.
Nello specifico la vittima, in compagnia di alcuni coetanei, era stata affiancata da un commando costituito da 3 soggetti (2 destinatari di misura cautelare e 1 indagato), che, in sella ad un ciclomotore, a volto scoperto, con l’utilizzo di una pistola, ferivano alla gamba il minorenne, incuranti della presenza in piazza di altre persone, tra cui bambini, creando così grave pericolo per la pubblica incolumità. Dopo la sparatoria, la vittima veniva trasportata dalla madre presso l’ospedale “San Paolo”, ove veniva diagnosticata una ferita dell’anca e della coscia sinistra con complicazioni dovuta all’esplosione di un colpo d’arma da fuoco, con successiva prognosi di venti giorni.
I successivi approfondimenti, condotti mediante l’analisi dei sistemi di videosorveglianza e l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche, hanno consentito di far luce sull’agguato, identificando i presunti autori in due soggetti di 23 anni e 28 anni (di cui, il primo attualmente detenuto per altra causa, il secondo sottoposto alla Sorveglianza speciale di P.S.), entrambi inseriti all’interno del clan Strisciuglio articolazione “San Paolo”.
In particolare, le investigazioni hanno ricondotto l’agguato nel più ampio contesto della conflittualità registrata nell’estate del 2022 tra il clan “Strisciuglio” e membri della famiglia “Vavalle”, storicamente autonoma rispetto consorteria dominante nel quartiere. Proprio in risposta al ferimento del minorenne, il 22 agosto 2022, i fratelli Giuseppe e Francesco Vavalle, all’interno del proprio esercizio pubblico-bar “Gran Caffè”, con la presenza della vittima della precedente azione di fuoco, avevano teso un agguato all’indirizzo di Franco Domenico, figura di spicco del clan “Strisciuglio” fazione “San Paolo”. Per tale episodio, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, i militari del Nucleo Investigativo di Bari avevano eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di quattro membri della famiglia “Vavalle”.
È importante sottolineare che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede dibattimentale nel rispetto del contraddittorio con la difesa degli indagati.
“La Regione Basilicata deve affrontare subito le due preoccupanti crisi, idrica e catastrofica con un tavolo che coinvolge tutti gli attori istituzionali competenti. È dovuto e senza ringraziamenti, basta proclami, urgono interventi risolutivi se esiste un piano preventivo per il comparto”.
E’ quanto dice il Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “ai problemi legati alla siccità in agricoltura si sono sovrapposti quelli causati dall’eccezionale ondata di maltempo che ingenti, incalcolabili sono i danni maggiori nel Materano, dove si è abbattuta una bomba d’acqua seguita da grandinate. Bene ha fatto il sindaco di Policoro, Enrico Bianco, che ha immediatamente deciso di richiedere lo stato di calamità a causa dei pesanti danni causati dalla grandine caduta sui prodotti agricoli, albicocche, nettarine, kiwi e ortaggi vari, ricordando che solo una settimana fa, la stessa amministrazione aveva invece chiesto la dichiarazione dello stato di calamità naturale a causa dell’emergenza idrica. Per l’Ugl Matera – aggiunge Giordano – è senza dubbio questa decisione di Bianco, un’azione da salutare con favore ma, non dobbiamo nasconderci che l’esercito delle aziende agricole che soddisfano migliaia di lavoratori, stanno incessantemente e da anni vedersi distrutto il loro patrimonio: prima, la gestione della risorsa ‘acqua’ ch’è stata abbandonata a se stessa per troppi anni. Basta qui ricordare che l’accordo quadro che stabilisce le modalità di gestione risale al 2016 ma a ciò siamo puntualmente a dover correre sempre ai ripari, senza vedere le necessarie azioni di programmazione e pianificazione a fronte di un inesistente piano preventivo. L’acqua non si capisce da chi è gestita: da più Enti che operano a diversi livelli senza confrontarsi e sempre questo, comporta lungaggini e scarsa prontezza di risposte senza che ci sia tra loro un coordinamento. Non parliamo – tuona forte e chiaro Giordano - della mala gestione insostenibile dell’acqua con le infrastrutture lucane inadeguate, obsolete dove la rete di trasporto ‘fa acqua’ dappertutto oltre che al degrado funzionale delle opere di regolazione degli apparati elettromeccanico e sistemi di controllo. L’Ugl Matera denuncia inoltre, l’elevato tasso di dispersione idrica e, soprattutto, al mancato collaudo degli invasi lucani che non consente di aumentare le riserve di acqua pur essendoci la possibilità. I campi del metapontino sono ormai un deserto e la Basilicata, contro tendenzialmente, è esportatore netto di acqua in favore delle Regioni limitrofe senza che i finanziamenti per le infrastrutture idriche, vengano spesi e bene in manutenzione. E mentre da un lato si piange, dall’altro certamente non si ride: come se non bastasse la siccità, nei comuni a Nova Siri, Tursi, Rotondella, Policoro e Bernalda si vedono allagati i territori. Sono ancora i cambiamenti e le avversità atmosferiche ad abbattersi sugli agricoltori vanificando, in pochi minuti, sacrifici e lavoro: pioggia, vento a raffiche ma soprattutto grandine, grossi chicchi hanno messo a rischio coltivazioni: non solo, oltre ai danni all'agricoltura, si contano vetri rotti e auto danneggiate. Danni consistenti per produzioni pregiate di albicocche, pesche e ortaggi, uliveti, vigneti distrutti. vanificando, in pochi minuti, sacrifici e lavoro. Ci sono a rischio migliaia di posti di lavoro e aziende pronte a chiudere se non saranno da subito operate scelte sussidiarie e incisive, che siano messe a terra nel più breve tempo possibile. In caso contrario a risentirne non sarà il solo territorio materano ma tutto il lucano compreso, il mezzogiorno d’Italia. L’Auspicio dell’Ugl Matera, dunque – conclude Giordano -, è che tutte le Istituzioni coinvolte vogliano cogliere di petto la questione grave dell’emergenza di questo periodo in agricoltura, và affrontata definitivamente nello spirito di leale collaborazione che deve ispirare la tutela del nostro territorio a 360°”.
Sta bene, ma resta in osservazione, il ragazzo che si è lanciato sul carro trionfale dal palo delle luminarie
È di 10 persone il bilancio dei feriti che hanno fatto ricorso alle cure del pronto soccorso dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera durante il giorno della Festa della Bruna edizione 2024. Il ferito più grave, in codice arancione, è un giovane materano di 20 anni che si è infortunato ad un piede provando a lanciarsi sul carro della Bruna dal palo delle luminarie, durante l’assalto finale al manufatto in cartapesta. Il giovane che ha riportato anche un trauma facciale sta bene ed è tenuto in osservazione per sicurezza. Gli altri che si sono recati in Pronto soccorso sono tutti feriti lievi, 5 con codice azzurro e 4 con codice verde, tutti già dimessi. I principali traumi registrati sono contusioni o ferite da schiacciamento. Delle 10 persone che hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari, 7 si sono ferite durante la distruzione del carro trionfale in piazza Vittorio Veneto che si conferma la fase più rischiosa della Festa. La maggior parte dei feriti sono arrivati in Pronto Soccorso con le ambulanze del 118, gli altri sono giunti con mezzi propri.
“Per fortuna – afferma il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera, Maurizio Friolo- nessuno si è ferito seriamente in questi giorni di festa durante i quali non si è registrata alcuna criticità. Un ringraziamento va al personale sanitario dell’ASM che si è prodigato perché tutto funzionasse al meglio secondo il piano operativo straordinario predisposto nelle scorse settimane. Un grazie va anche al lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine, dal Comitato Festa della Bruna e dagli altri attori istituzionali che si sono occupati della sicurezza dei cittadini in queste ore”.
I Carabinieri della Compagnia di Triggiano, nel tardo pomeriggio del 2 luglio, sono intervenuti in aiuto di una famiglia, il cui figlio di 3 anni si era allontanato nelle campagne limitrofe ad un terreno di loro proprietà. Dalla ricostruzione fatta dai militari, il bambino, approfittando di un momento di distrazione della madre, si è allontanato nelle campagne circostanti, e, perdendo probabilmente il senso dell’orientamento, non è riuscito a tornare indietro. Allertata la Centrale Operativa, tutti i carabinieri reperibili, si sono portati nell’area per iniziare le ricerche. Dopo circa un’ora dall’allontanamento, il piccolo è stato ritrovato assopito sotto un albero e in apparente buono stato di salute, confermato successivamente dai medici dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari.
In Basilicata il peso delle imprese artigiane nei settori interessati dalla domanda turistica è del 16,5% con la provincia di Matera che va oltre (17,1%) ed è tra le 50 province italiane a maggiore concentrazione di imprese artigiane impegnate in attività per i turisti. Lo rileva uno studio di Confartigianato. “Le imprese artigiane – è il commento di Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera – sono più attente all’accoglienza e ai servizi per gli ospiti. Gli artigiani – sottolinea – si confermano animatori delle bellezze dei territori italiani. E’ questo l’obiettivo del Progetto ‘Percorsi accoglienti’ lanciato da qualche anno da Confartigianato per creare itinerari di valorizzazione dell’artigianato e dei luoghi in cui operano. Un’iniziativa per reagire alla standardizzazione dell’offerta turistica e alla desertificazione di molte comunità locali e rilanciare gli imprenditori come protagonisti dell’autentico made in Italy, con la “mission” di dare vita ad un nuovo attrattore turistico per i centri storici e i borghi del nostro Paese che abbia come motore la bottega artigiana, che diviene “bottega accogliente”. Un Percorso Accogliente – spiega Gentile – è un modello di organizzazione e di gestione delle risorse turistiche e culturali di un territorio, nel quale hanno un ruolo fondamentale le persone e le loro competenze come è avvenuto con la rassegna Fucina Madre a Matera. Ha lo scopo di dare vita ad una nuova proposta, o meglio un nuovo attrattore per i centri storici e i borghi del nostro Paese, ed ha come motore la bottega artigiana. Il progetto ha l’obiettivo di dare una centralità culturale – prima ancora che economica – agli artigiani che operano nei centri storici, ma intende anche stimolare nuove funzioni per le botteghe artigiane, allo scopo di occupare un posizionamento più forte nella comunità e nel territorio, così da ottenere come ricaduta un miglioramento della loro performance, ed una maggiore integrazione con il tessuto economico e turistico locale. Occorre trovare un modo nuovo di affrontare lo sviluppo turistico dei centri storici. La città di Matera – aggiunge Gentile – è l’habitat naturale di questi percorsi e di laboratori di artigianato artistico e di moda”. Sul versante dell’offerta, alla fine del primo trimestre 2024 le imprese artigiane operanti in settori di attività interessati dalla domanda turistica nel Paese sono 209.956, pari al 16,7% dell’artigianato totale, e danno lavoro a 577.615 addetti. In chiave settoriale il comparto principale è l’Agroalimentare che conta 45.456 imprese (21,7% delle imprese artigiane del settore) e produce cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. Seguono le 43.597 imprese delle Altre attività manifatturiere e dei servizi (20,8%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici. Sono 41.902 le imprese di Abbigliamento e calzature (20,0%) che contribuiscono al nostro successo nel mondo della moda che è tra i comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano. A seguire 33.911 imprese del Trasporto persone (16,2%) integrano l’offerta dello spostamento dei turisti mentre 29.733 Ristoranti e pizzerie (14,2%) e 13.828 Bar, caffè e pasticcerie (6,6%) – insieme si tratta di 43.561 imprese e del 20,7% del settore – mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità prodotti dal comparto Agroalimentare contribuendo all’ospitalità. L’analisi territoriale evidenzia che a livello regionale il peso dell’artigianato nei settori a vocazione turistica rappresenta oltre un quinto delle imprese artigiane della regione in Sicilia con il 22,2%, in Toscana con il 21,6% e in Campania con il 20,1%. A seguire, con valori superiori alla media nazionale del 16,7%, si posizionano Marche e Calabria (entrambe con il 19,3%), Sardegna (19,2%), Lazio (18,2%), Provincia Autonoma di Bolzano (17,1%) e Umbria (16,9%).
A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica mostra a Prato l’incidenza più alta, pari al 39,2%, quota 2,3 volte la media nazionale; seguono, con quota superiore ad un quinto, Fermo (30,9%), Palermo (24,6%), Firenze (24,3%), Agrigento (23,9%), Arezzo (23,6%), Reggio Calabria (22,6%), Catania (22,2%), Messina (22,1%), Siracusa (21,8%), Napoli (21,7%), Caltanissetta (21,6%), Trapani (21,0%), Venezia (20,8%), Enna (20,7%) e Roma, Nuoro (nei confini diversi da quelli attuali) e Crotone (tutte con il 20,2%).
Incatenato davanti la sede del Ministero della Giustizia a Roma con un unico vessillo, la bandiera italiana: è la protesta messa in campo dal segretario generale del S.PP., il lucano Aldo Di Giacomo, per riaccendere l’attenzione politico-istituzionale sull’emergenza carceri che ha toccato livelli mai registrati in passato e che tocca da vicino anche i tre istituti lucani (Potenza, Matera, Melfi) sia pure con problematiche differenziate. “Dopo il mio tour tra le carceri, iniziative di mobilitazione, decine di comunicati, incontri con i giornalisti e interviste ai media, ho scritto alla Premier Meloni e al Ministro Nordio – ha spiegato Di Giacomo – ma non possiamo più aspettare risposte formali perché in questo primo semestre dell’anno le carceri sono scoppiate e il rischio che in questa estate si possa superare la situazione delle carceri sudamericane è purtroppo più che reale. Siamo a 51 suicidi di detenuti più 5 di personale penitenziario contro i 28 suicidi di detenuti dello stesso periodo dello scorso anno, ma ci sono altre 56 vittime per le quali sono ancora numerosi i casi di cause da accertare e per le quali non si può escludere nulla; le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria sono state 951 contro 688, con le carceri campane al primo posto, seguite da quelle lombarde e laziali; le manifestazioni di protesta collettive 604 contro 440, i ferimenti 296 contro 264 e le colluttazioni 2.223 contro 2.055. Ancora: i detenuti sono aumentati di 14mila unità, con una media complessiva di circa 300 al mese - sono complessivamente 61.468, a fronte di 47.067 posti regolarmente disponibili, per un indice di sovraffollamento pari al 130,59% - e negli istituti per minori hanno raggiunto i 555 detenuti , di contro il personale è diminuito (per effetto dei pensionamenti) di 18mila unità, solo in piccolissima parte compensato da nuove assunzioni; il ritrovamento di stupefacenti e di telefonini segnano rispettivamente più 400% e più 600%.
Sono numeri da “bollettino di guerra” che da soli giustificano la mia protesta e la mia sollecitazione ad un sempre più urgente intervento del Governo e del Parlamento. E’ una situazione intollerabile che ci angoscia profondamente con il pensiero rivolto alle famiglie dei nostri colleghi ai quali non sono concesse ferie e che anzi sono attesi da straordinari con orari di servizio prolungati sino a 12 ore.
Il personale penitenziario non ce la fa più e non può ancora aspettare un Piano straordinario che affronti le emergenze continue.
Non siamo pronti a fronteggiare l’estate “caldissima” e, da servitori dello Stato, siamo stanchi di pagare con il rischio di incolumità personale il pezzo più alto di responsabilità che non ci appartengono.
Sono deciso a protrarre la mia protesta che ha assunto aspetti forti perché non c’è più tempo, nonostante leggiamo sui giornali di provvedimenti e decreti che sarebbero pronti, ma puntualmente vengono rinviati”.
Tra le 74 Pro loco che costituiscono la Rete nazionale delle Infiorate e delle Composizioni di Arti Effimere, presentata lo scorso 28 giugno al Ministero della Cultura, a Roma, anche otto Pro Loco lucane: una della provincia di Matera, la Pro Loco di Bernalda, e sette della provincia di Potenza: Bella, Castelsaraceno, Marsico Nuovo, Rotonda, Ruvo del Monte, Sant’Angelo le Fratte e Tramutola. La Rete, promossa dall’Unpli con il patrocinio dell’Anci, è nata come simbolo di unione dei maestri infioratori e volontari di tutta Italia impegnati nella tutela di un rito nato più di 4 secoli fa. All’incontro, moderato da Beppe Convertini, sono intervenuti: il Presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia, Antonino La Spina; il Presidente ICH NGO Forum, Robert Baro; il Dirigente del servizio III-Relazioni internazionali del Ministero della Cultura, Mariassunta Peci, il Dirigente del servizio II- Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura, Stefano Musco; il Presidente del Centro Studi per il Patrimonio Culturale-Fondazione Pro Loco Italia ETS, Fernando Tomasello; il Responsabile del Dipartimento Cultura ANCI, Vincenzo Santoro; il Presidente dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Leandro Ventura e il Presidente ISTO Europa, Gianluca Pastorelli. La Rete ha lo scopo di promuovere un rito che ha radici antiche: l’Infiorata, dalle tecniche e materiali originali. In occasione dell’Infiorata Storica di Roma, che si svolge annualmente ogni 29 giugno e che vede Via della Conciliazione addobbata da quadri fioriti, anche quest’anno, nella XI edizione, per la Basilicata ha partecipato in modo attivo la Pro Loco di Rotonda, con l’esposizione di un’opera artistica ‘Diventate poeti di pace’ (realizzata da 33 volontari); un tappeto che ha fatto del sale colorato il suo materiale di composizione. A rappresentare, in queste giornate, il Comitato UNPLI Basilicata, il Presidente regionale Vito Sabia, e il Consigliere regionale Michele Zuardi. Vito Sabia ha commentato così: “Le Infiorate e le Composizioni di Arti Effimere rappresentano una straordinaria espressione della nostra cultura e tradizione. La Rete Nazionale delle Infiorate, promossa dall'Unpli, è fondamentale per valorizzare e diffondere queste antiche pratiche artistiche, unendo comunità locali in un dialogo continuo tra storia e creatività. La partecipazione della Pro Loco di Rotonda all’undicesima edizione dell’Infiorata storica di Roma e alla quarta edizione dell’Infiorata delle Pro Loco d’Italia è motivo di orgoglio per tutta la Basilicata. Essa dimostra il nostro impegno nel preservare e promuovere le tradizioni locali, portando l'essenza del nostro territorio su un palcoscenico nazionale. Questo evento è un’occasione unica per far conoscere il talento e la passione delle nostre comunità, contribuendo a mantenere viva una tradizione che affonda le sue radici nel cuore della nostra cultura”. Questa invece la dichiarazione di Michele Zuardi: “Quella delle Infiorate è un'arte vera e propria, tramandata di generazione in generazione anche qui da noi in Basilicata. Con la nascita della Rete delle Infiorate, si rafforza la collaborazione tra Pro Loco e Parrocchia visto che la maggior parte delle Infiorate si svolge in occasione del Corpus Domini. Grande lavoro del nostro Presidente Unpli, Nino La Spina, pronto a cogliere ogni occasione di salvaguardia e promozione delle tradizioni. Un grazie di cuore lo rivolgo ai meravigliosi amici della Pro Loco di Rotonda che anche questa volta hanno onorato il compito di rappresentare la Basilicata con la realizzazione di un quadro di grande pregio”. Il Presidente della Pro Loco di Rotonda, Massimo Desiderio, ha sottolineato: “I giorni 28 e 29 giugno a Roma, la Pro Loco Rotonda Eventi ha avuto l’onore di partecipare per la terza volta all’infiorata storica delle Pro Loco d’Italia. Il paese lucano, sede del Geo Parco Nazionale del Pollino, parco più grande d’Europa, ha rappresentato la propria regione nella capitale romana. La preghiera è stato il tema scelto per l’edizione 2024 dell’evento, che ha accolto rappresentanti da varie Pro Loco italiane. Il disegno è stato così apprezzato da far meritare a Rotonda il posto d’onore di fronte alla Basilica di San Pietro. Il team di più di 30 esperti addetti, ha realizzato in quasi 10 ore di lavoro durato tutta la notte un’opera che raffigura una colomba sorretta da una mano tesa al cielo, che conserva fra le dita un rosario. Il capolavoro è stato realizzato tramite l’uso del sale, in modo da non prevedere l’utilizzo di materiali poco sostenibili o non riciclabili. Il team di Rotonda, da anni membro del consiglio internazionale per le infiorate per Santiago e parte imprescindibile del cammino di S. Antonio è stata sostenuta dalla insostituibile presenza del Presidente Unpli Basilicata, Vito Sabia, che ha accompagnato il team in questi due giorni. Un altro prezioso traguardo per la comunità lucana e per la trasmissione della propria arte. Non ci sono parole, in qualità di presidente Pro Loco di una piccola comunità lucana, nel vedere la propria associazione essere presente e apprezzata a livello nazionale, dopo anni di volontariato. La nostra forza è rappresentata dalla coesione, che da sempre ci rappresenta”.
All’evento di Pittimmagine, a Firenze, le proposte lucane per gli appassionati delle due ruote
A Becycle la Basilicata è stata accolta come la novità tra le destinazioni turistiche per gli appassionati delle due ruote. Operatori turistici e della comunicazione provenienti da diverse parti del mondo hanno avuto modo di scoprire le tante opportunità offerte da un territorio incontaminato, con le sue 5 aree protette e i suoi borghi incastonati sulle montagne lucane.
A "BeCycle - Eccellenza italiana" svoltasi nei giorni scorsi alla Stazione Leopolda di Firenze su iniziativa di un brand come Pittimmagine e inauguratasi in concomitanza con la partenza del Tour de France da Firenze, la Basilicata cicloturistica è stata presente, oltre che con uno stand, in diverse occasioni di confronto. Tra queste, un interessante talk moderato dal giornalista RAI, Alfredo Digiovampaolo, con il direttore generale di Apt Basilicata, Antonio Nicoletti, e il campione e testimonial lucano Domenico Pozzovivo.
Presentati al pubblico non solo la app "Basilicata free to move”, con i suoi 21 itinerari, ma anche i nuovi progetti come la piattaforma Routebasilicata e l'ultimissima guida prodotta sempre da Apt "L'anello dei parchi lucani in bicicletta".
Durante il suo intervento Nicoletti ha citato anche iniziative organizzate in Basilicata per gli amanti della bici come la Pollino Marathon, ricordata anche da Domenico Pozzovivo, la recente Maratea-Matera e il Basilicata bike trail.
Di Basilicata si è parlato anche in occasione dei talk su enoturismo e cicloturismo, e nel panel relativo a trail e gravel, con l’offerta di parchi, paesaggi e strade bianche lucane.
A Palazzo San Gervasio un concorso artistico e letterario. Domande di partecipazione entro il 31 luglio 2024
A Palazzo San Gervasio un premio artistico-letterario dedicato a due concittadini illustri, per far emergere le potenzialità creative dei cittadini contemporanei.
“Le Passioni di Camillo e Giuseppe”: è il nome del concorso patrocinato dal Comune e dedicato a Camillo D’Errico, amante della cultura e dell’arte che ha lasciato una ricchissima eredità di quadri e di libri ospitati nella pinacoteca e biblioteca che porta il suo nome. Giuseppe, invece, è quel Mucciante che agli inizi del 1900 emigrò in America in cerca di fortuna e lavoro. E ne ebbe abbastanza a giudicare dal lascito che fece al suo paese d’origine. Con testamento del 12 giugno del 1978 Giuseppe, che oltreoceano era conosciuto col nome di Joseph Agostine, insieme alla moglie Mary destinò la somma di un milione di dollari per l'istituzione della biblioteca comunale di Palazzo San Gervasio.
Ne parliamo in questo episodio di “Basilicata in Podcast” con Nicola Palumbo, presidente del Consiglio di Amministrazione della Biblioteca Joseph and Mary Agostine, e Salvatore Sotera, conservatore della biblioteca e pinacoteca “Camillo d’Errico”.
Ascolta il podcast: https://open.spotify.com/episode/72b3IV4skkZEbMObrLBDqU
Leggi la notizia: https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3105834&value=regione
Nello scorso mese di aprile, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, disposta dal GIP del Tribunale di Matera, a carico di un 37enne di nazionalità pakistana. I reati ipotizzati nei confronti dell’uomo sono maltrattamenti in famiglia aggravati e costrizione al matrimonio, ai danni della figlia minorenne.
L’attività di polizia giudiziaria è stata svolta dagli investigatori della Squadra Mobile, dopo aver appreso di un episodio sospetto, avvenuto lo scorso 15 aprile, quando la ragazza si è recata in Pronto Soccorso, con diverse contusioni sul corpo. Secondo la ricostruzione degli investigatori, la ragazza veniva sottoposta a gravi vessazioni, con una costante pressione psicologica ed emotiva da parte del padre, il quale voleva costringerla, anche tramite ripetute e brutali aggressioni fisiche, ad accettare un matrimonio già concordato con un cugino maggiorenne, che vive in Pakistan ed è sconosciuto alla ragazza.
Alla ragazza sarebbe stato proibito di scegliere liberamente le proprie amicizie, di uscire in compagnia di coetanei e sarebbe stato sottratto il telefono cellulare per lunghi periodi, in modo da impedirle di comunicare con gli amici. Quando il padre, la sera dello scorso 15 aprile, ha scoperto che la ragazza, contravvenendo ai suoi divieti, oltre a chattare con un ragazzo, lo aveva anche incontrato, ha preso un paio di forbici e le ha tagliato in malo modo i lunghi capelli. Poi, l’ha picchiata violentemente con il manico di una scopa, colpendola fino a romperlo, nonostante la figlia fosse riversa sul pavimento, inerme e sanguinante, e la moglie lo supplicasse di fermarsi. Soltanto fingendosi svenuta, la ragazza è riuscita a sottrarsi alla brutale punizione.
Quando, il giorno dopo, la figlia è stata condotta in Ospedale, dapprima veniva indotta a riferire di essersi procurata le lesioni cadendo dalla bicicletta e poi veniva costretta ad abbandonare il presidio sanitario senza essere visitata. È confortante, però, quanto è avvenuto il giorno dopo, quando a Matera è giunto il truck della Polizia di Stato, impegnato nella campagna itinerante “Una vita da social”, rivolta a studenti e insegnati delle scuole secondarie: durante l’iniziativa, in via confidenziale, è stato riferito quanto accaduto ad un operatore dell’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori, della Direzione Centrale della Polizia Criminale), lì presente proprio per trasmettere l’importanza di prevenire e contrastare gli episodi di violenza e vessazione. Tale rivelazione, oltre ad essere stata utile per gli investigatori, ha dimostrato l’efficacia delle iniziative di educazione alla legalità, promosse dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, per bloccare ogni forma di intolleranza prima che degeneri in sofferenza, distruzione e morte.
L’esito delle indagini, riferito all’Autorità giudiziaria, ha portato dapprima all’adozione della custodia cautelare in carcere. La ragazza, invece, è stata subito sottoposta ai necessari accertamenti di natura sanitaria ed affidata ai Servizi Sociali, come previsto dal “Codice Rosso”. Successivamente, il provvedimento restrittivo della libertà personale nei confronti dell’uomo è stato convertito nel collocamento ai domiciliari.