“La medicina territoriale continua a rappresentare il punto più debole dei servizi sanitari da garantire ai cittadini, specie ai più fragili, sia per realizzare le Strutture sanitarie necessarie per l’integrazione Territorio/Ospedali e per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini-utenti, sia per le risorse finanziarie indispensabili all’assunzione di nuovo personale medico, infermieristico, specializzato”. Così i segretari regionali della Basilicata di Uil, Vincenzo Tortorelli, UilFpl Antonio Guglielmi e UilPensionati Carmine Vaccaro riferendo che il Dipartimento welfare della Uil, guidato dal segretario nazionale Santo Biondo, ha elaborato un approfondito ed utilissimo studio di settore dal quale si evincono chiaramente i ritardi e le inadeguatezze nell’attuazione degli interventi del Pnrr Missione 6 Salute. In Basilicata – evidenzia lo studio Uil – sono previsti 19 Case di Comunità (1 ogni 28.245 residenti) entro il 2026; 5 Ospedali di Comunità (1 ogni 107.332 residenti) entro il 2026; 6 Centrali Operative Territoriali (1 ogni 89.443), solo in questo caso entro la fine di quest’anno. La sanità lucana – aggiungono Tortorelli, Guglielmi e Vaccaro - mostra un quadro complesso caratterizzato da molti punti critici riguardanti i presidi ospedalieri e la medicina territoriale. Pertanto, per la Uil è fondamentale intervenire per rilanciare la centralità della sanità pubblica e per ridurre i tempi di attesa, soprattutto negli esami di diagnostica e quelli più urgenti, nonché per migliorare il rapporto infermieri/pazienti e per accelerare i tempi per la realizzazione di una medicina territoriale che dia risposte soprattutto alle fasce più vulnerabili della popolazione. Tenuto conto che le nuove strutture sanitarie territoriali dovranno, pena la restituzione delle risorse del Pnrr assegnate, essere completate e messe in funzione entro il 2026, la Uil, Uil Fpl e la Uil Pensionati ritengono indispensabile un urgente confronto con il Presidente Bardi in attesa della composizione della nuova Giunta.
Per il Segretario confederale della Uil Santo Biondo “sulla medicina territoriale, il Governo continua a tenere nascosto il tema delle risorse economiche. In risposta alla pubblicazione, di qualche giorno fa, del nostro report sulla Missione 6 del Pnrr, Agenas ufficializza le linee di indirizzo per l'attuazione del modello organizzativo delle Case di Comunità e Ospedali, omettendo però, ancora una volta, di quantificare le risorse economiche necessarie per le assunzioni di personale sanitario da adibire al funzionamento delle Case e Ospedali di Comunità. Il nostro lavoro di analisi – continua Biondo - ha evidenziato che, a tale scopo, occorrono circa 1,4 miliardi da destinare al personale del comparto (infermieri, infermieri di comunità, Oss e personale di supporto) al quale si dovrà aggiungere il finanziamento per i medici. Una somma molto lontana - ha sottolineato Santo Biondo - da quanto stanziato dal Governo con legge dello Stato (considerato che il Pnrr non consente di finanziare assunzioni), che si attesta invece a 250 milioni di euro per il 2025 e 250 milioni di euro per il 2026. Una cifra che, se confermata, andrebbe purtroppo a sancire il fallimento della Missione 6 Salute". "Inoltre, - ha proseguito il sindacalista della Uil - la previsione dell'infermiere di famiglia o di comunità ha costituito un'innovazione importante, ma i dati oggi ci dicono che nonostante il DM77 ne richieda 25/30 mila in servizio, in Italia se ne contano a malapena 3000. Senza alcuna assunzione di nuovo personale, il rischio potrebbe essere quello di creare la figura dell'IFoC attraverso un travaso di personale sanitario dall'area ospedaliera all'area territoriale. Ciò è in totale contrapposizione con l'obiettivo sbandierato dal Governo di voler abbattere le liste d'attesa nella Sanità. Con la recente pubblicazione del report in questione, poi, la Uil ha già ampiamente rappresentato che la specifica Missione 6 Salute manca di dati e di informazioni circa la sua fase d'attuazione". E’ questo un elemento negativo che – aggiungono Tortorelli, Guglielmi e Vaccaro – riguarda anche la Regione Basilicata e nello specifico la Struttura di Missione del Pnrr insediata presso la Presidenza della Giunta che non fornisce informazioni aggiornate su quanto sta avvenendo nella fase di programmazione degli interventi e nella spesa delle risorse assegnate alla Basilicata (25 milioni di euro).
Per le imprese artigiane lucane delle aree montane – che hanno un peso del 18,2% sul totale delle piccole-medie imprese della regione – è sempre la situazione delle infrastrutture a rappresentare il gap più forte nei confronti delle aree di pianura, collinari e costiere. Il tempo di percorrenza dalla montagna verso le infrastrutture più vicine per le imprese del Materano è superiore ai 74 minuti e per quelle della provincia di Potenza più di 45 minuti. Ad evidenziarlo è il report di Confartigianato su imprese ed economia di montagna. L’analisi dei dati sull’accessibilità dei territori comunali alle principali infrastrutture di trasporto più vicine evidenzia che chi proviene da un comune di montagna impiega in media 35,8 minuti, cioè 13,8 minuti in più (+62,7%) rispetto ai 22 che impiega chi proviene da un comune non di montagna per raggiungere il più vicino punti di accesso ad una autostrada, stazione ferroviaria, porto e aeroporto.
Nel dettaglio da un comune di montagna occorrono 97,8 minuti per arrivare ad un porto (30 in più rispetto ai 67,8 minuti degli altri comuni), 64,4 minuti per arrivare in aeroporto (26,2 in più rispetto ai 38,2 minuti degli altri comuni), 34,2 minuti per arrivare ad una stazione ferroviaria (13,6 in più rispetto ai 20,6 minuti degli altri comuni) e 27,8 minuti per accedere alla rete autostradale (10,5 in più rispetto ai 17,3 minuti degli altri comuni).
Questo divario di tempi di percorrenza, valutato per un profilo tipo di mobilità – si tratta di 73 viaggi in un anno, somma di 12 accessi a stazioni con traffico di treni a lunga percorrenza, 48 viaggi autostradali, 12 accesso ad aeroporti per servizi commerciali e 1 accesso a porti con traffico passeggeri – incrociato con il fatturato per impresa permette di stimare per un imprenditore attivo in montagna un maggiore costo annuo di 2.168 euro in più rispetto ad un imprenditore attivo altrove pari ad un extra costo del 22,3%.
Nel nostro report – afferma Rosa Gentile dirigente nazionale e Presidente Confartigianato Matera - sulla salute del tessuto imprenditoriale e sociale della montagna influisce la crisi demografica. Per le aree interne delle due province lucane è un’emergenza che mette a rischio botteghe, laboratori e piccole attività sino alla scomparsa in troppi paesi di antichi mestieri artigiani quali il falegname, il fabbro, l’idraulico, il calzolaio e l’imbianchino. E le previsioni dell’Istat prospettano per tutte le regioni a maggiore carattere montano un calo di popolazione più intenso rispetto alla media nazionale. La più grande contraddizione – aggiunge Gentile - è che l’Italia è prima nell’Unione europea per PIL generato in aree montane che rappresenta il 27,7% del PIL europeo di tali aree, il doppio del 12,4% che il PIL del nostro Paese rappresenta su PIL totale europeo. In questi territori operano 552mila unità locali delle imprese per cui lavorano 1,8 milioni di addetti.
L’iniziativa promossa dall’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci e dall’ASM prevede visite gratuite il giorno 20 giugno
Farà tappa a Matera, giovedì 20 giugno, il tour nazionale del camper ambulatorio dell’AISC, Associazione Italiana Scompensati Cardiaci. L’iniziativa promossa dall’AISC in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale di Matera porterà il camper in Piazza San Francesco dalle ore 9 alle ore 14. Il camper che a bordo avrà medici e infermieri sta attraversando l’Italia per dare informazioni sullo scompenso cardiaco, sulla prevenzione primaria e le opzioni terapeutiche, effettuare test preliminari e ricevere una visita gratuita con la valutazione di alcuni semplici parametri biochimici che individuano eventuali fattori di rischio.
“Abbiamo aderito all’iniziativa –sostiene Maurizio Friolo, Commissario Straordinario dell’ASM- perché informare i cittadini contribuisce ad intercettare la malattia nella sua fase inziale e quindi a migliorarne la prognosi. Un modo per fare prevenzione in mezzo alla gente ampliando la capacità di riconoscere la patologia e seguire le cure corrette per migliorare la qualità di vita dei pazienti”.
Ad effettuare le visite sarà Antonio Cardinale, Responsabile di Struttura Semplice Dipartimentale Degenza Cardiologica dell’Asm, coadiuvato dal personale infermieristico. Per accedere alle visite non è necessaria la prenotazione, ma si procederà in base all’ordine d’arrivo, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Nell’ambito del sistema sanitario, le malattie cardiovascolari quali lo scompenso cardiaco, rappresentano situazioni cliniche meritevoli di grande attenzione sia per il numero dei soggetti che ne sono colpiti, sia per le gravi ripercussioni sulla sanità pubblica nazionale e regionale. Lo scompenso cardiaco colpisce l’1.5% della popolazione italiana (oltre 1 milione di persone).
La Donazione è dedicata alla memoria del dirigente della Polizia di Stato Paolo Scrofani
Questa Mattina a Policoro, il Presidente dell’Associazione Gian Franco Lupo “Un sorriso alla vita” – OdV - ETS di Pomarico ha consegnato nelle mani del Questore di Matera Emma Ivagnes due defibrillatori automatici. Era presente alla cerimonia il Commissario Capo Salvatore D’Elia, dirigente del Commissariato di Pisticci e temporaneamente del Commissariato di Policoro.
I due defibrillatori sono stati collocati all’interno dei due Commissariato di P.S. di Policoro e di Pisticci. Potranno essere impiegati, in casi di emergenza, non soltanto per il personale della Polizia di Stato, ma per tutti coloro che, cittadini utenti del Commissariato o anche chiunque si trovasse nelle vicinanze, dovessero averne necessità.
“In particolare, potrà tornare utile in vista dei tanti turisti che affolleranno nei prossimi mesi estivi la costa jonica” ha affermato il Questore Ivagnes.
Tra Polizia di Stato e Associazione Gian sono da tempo intercorse buone relazioni nell’ambito di iniziative con finalità sociali e di educazione alla legalità.
La donazione, per volontà del presidente dell’Associazione, Michele Lupo, sarà dedicata alla memoria del Primo Dirigente della Polizia di Stato Paolo Scrofani//news%40mjradioweb%Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.:993/fetch%3EUID%3E.INBOX%3E13115#_ftn1" id="_ftnref1" data-mce-href="#_ftn1">[1], Medaglia d’Oro al Valor Civile.
“L’Associazione intende così rimarcare” ha detto Michele Lupo “il filo sottile che unisce il Dirigente della Polizia di Stato a Gian Franco, in quando i fondi raccolti dalla famiglia per onorare il sacrificio della vita del dr. Scrofani vennero devoluti per l’ampliamento e l’adeguamento della struttura di ospitalità dei piccoli pazienti oncologici in cui fu ospite Gian Franco per effettuare il trapianto di midollo osseo”.
L’azienda Sanitaria Locale di Matera ha pubblicato un avviso per reclutare le guardie mediche turistiche da istituire nelle zone di villeggiatura della fascia jonica lucana, e nella Città dei Sassi per i mesi di Luglio ed Agosto. L’avviso, che scade il prossimo 2 luglio, è rivolto ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che possono inviare la loro manifestazione di interesse all’indirizzo pec Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nell’oggetto “Guardie mediche turistiche” insieme ai dati richiesti (l’avviso integrale è sul sito asmbasilicata.it).
La guardia medica turistica è un servizio che garantisce una copertura di assistenza medica e sanitaria ai turisti. Normalmente è possibile fruirne in orario diurno, nei giorni feriali, ma anche in quelli festivi e prefestivi. In orario notturno le prestazioni sono, invece, fornite dal servizio medico di Continuità Assistenziale. La guardia medica turistica, come suggerisce il nome, viene attivata nelle località turistiche, nei periodi di alta stagione, ed è indirizzata proprio ai villeggianti, ovvero a coloro che non vi risiedono stabilmente.
Matera, 18 giugno 2024
Dott. Giovanni Martemucci
Portavoce Azienda Sanitaria Locale Matera
Tel. 3338647076
“Care ragazze e cari ragazzi, state per affrontare una prova impegnativa, la prima che, per tradizione, apre le porte alla vita di adulti.
Gli esami di Stato segnano la fine di un ciclo e ne avviano un altro.
Dopo la “maturità”, ciascuno di voi farà le scelte fondamentali che vi condurranno a intraprendere un nuovo percorso di studi o ad entrare nel mondo del lavoro.
Stiamo attraversando un cambiamento epocale in un mondo che viaggia a velocità forse mai impresse nel passato.
Nessuno, ora, è in grado di prevedere dove ci porteranno le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale, e come queste cambieranno le nostre vite, le professioni, le stesse interazioni fra gli esseri umani.
Qualunque cosa voi decidiate, però, vi esorto a non abbandonare i vostri progetti e ad impegnare le vostre energie per essere protagonisti della società del futuro, a governare questi processi e a non subirli.
Dal canto nostro, continueremo il lavoro già iniziato nella scorsa legislatura, investendo le risorse finanziare a nostra disposizione perché la Basilicata stia al passo e offra a voi le migliori opportunità per vivere qui, nella nostra terra, un’esistenza piena e soddisfacente.
In bocca al lupo a tutti”.
Così il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in un messaggio rivolto agli studenti lucani che si apprestano a sostenere gli esami di maturità.
L’appuntamento è per domani, 18 giugno, alle ore 10:00, presso la sala “Gregorio Inguscio” nel Palazzo della Regione Basilicata. Tra gli interventi: Antony Gallo, Presidente della Pro Loco di Corleto, nonché Presidente della commissione del premio; Sara Simari, Direttore artistico; Mario Montano, Sindaco del Comune di Corleto Perticara; Loredana Cavalcante, responsabile segreteria del Premio; Pierfranco De Marco, consigliere nazionale Pro Loco Unpli Basilicata; Antonio Salluzzi, fonderia Decorsaluzzi. L’incontro patrocinato dalla Regione Basilicata, sarà moderato dalla giornalista Cristina Longo.
La conferenza sarà trasmessa in diretta dalle pagine social del premio
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Per maggiori info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nasce "NuovamenteMontalbano", movimento civico-culturale di ispirazione liberal-democratica e cristiana, costituito da persone portatrici di diverse sensibilità del mondo Montalbanese che intendono contribuire senza infingimenti e con chiarezza a creare un nuovo percorso amministrativo e progettuale, finalizzato alla definizione di una proposta di governo per le prossime elezioni amministrative di Montalbano Jonico, in una prospettiva che vuole essere di lungo termine.
Andranno lette in questa ottica le iniziative che NuovamenteMontalbano metterà in campo, anche allo scopo di garantire alla cittadinanza momenti di partecipazione democratica per contribuire a costruire, con energia, vivacità e competenza, una Montalbano nuova
NuovamenteMontalbano non intende sottrarsi a fasi di dialogo politico con altri gruppi civici altre associazioni culturali e forze politiche del paese, che hanno la concreta voglia di fare e realizzare, senza anteporre barriere di carattere ideologico e/o personale, avendo di mira il concreto e attuale interesse dei cittadini, individuando quelle che sono le reali esigenze dei Montalbanesi siano esse di carattere sociale, culturale, ecologico, progettuale, agricolo, organizzativo sportivo, privilegiando la politica del fare, del concretizzare e del concludere.
NuovamenteMontalbano lavorerà per unire, per proporre, per dialogare, con lo scopo di formare un gruppo dirigente capace di guardare alla nuova Montalbano con competenza, previdenza, lungimiranza e trasparenza
NuovamenteMontalbano è aperto alle adesioni di tutti coloro che siano interessati a farne parte
Il Movimento ringrazia Marcello Maffia giovane imprenditore montalbanese per aver assunto il ruolo di coordinatore del gruppo civico.
A Marcello Maffia il compito di avviare un percorso di aggregazione per ben operare nell’interesse del paese, e preparare una squadra che sia all’altezza delle esigenze e delle difficoltà da affrontare.
La Polizia di Stato ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica di Matera, nei confronti di tre donne, tutte residenti a Matera, indagate a vario titolo per furto in abitazione aggravato e continuato, ricettazione, detenzione di armi clandestine e detenzione abusiva di munizioni.
Dalla ricostruzione investigativa effettuata dalla Squadra Mobile, una delle tre donne, 26enne, si sarebbe impossessata di una serie di monili in argento e oro (catenine, bracciali, orecchini, medagliette, girocolli) sottratti a più riprese all’interno dell’appartamento in cui lavorava come baby sitter. La giovane fu assunta nel mese di febbraio dello scorso anno e disponeva delle chiavi di casa e di tutti gli spazi dell’abitazione, fino a quando la padrona di casa non scoprì la sparizione dei preziosi e si rivolse alla Polizia di Stato.
Nella vicenda risultano coinvolte un’altra donna, coetanea, convivente della prima, nonché la madre della giovane, con l’accusa di ricettazione in quanto, secondo gli accertamenti d’indagine, avrebbero rivenduto i monili presso alcuni compro oro della città, ricevendo oltre 1.500 €.
Inoltre, le due giovani donne, conviventi, sono indagate anche per un altro episodio di ricettazione, in quanto avrebbero ricevuto i beni provento di un altro furto, commesso a Matera, ad opera di soggetti ancora ignoti. Ma non è tutto, perché le due donne sono state indagate anche per detenzione di armi clandestine e detenzione abusiva di munizioni: in concorso tra loro, senza farne denuncia all’Autorità, detenevano 6 cartucce cal. 12 a pallini, che custodivano nella loro camera da letto; sempre nella stessa camera da letto detenevano illegalmente 2 manufatti in metallo, assemblabili che insieme andavano a comporre un congegno di fattura artigianale, equivalente ad un’arma da fuoco clandestina.
Il consumo del suolo in Basilicata continua a rappresentare un’emergenza: lo scorso anno ha raggiunto la media più alta in Italia subito dopo il Molise con 588mq/abitante per complessivi 31.825 ha di cui 22.560 ha in provincia di Potenza e 9.266 ha in quella di Matera. In 15 anni sono andati persi 2.356 ha netti. Come se fossero scomparsi 1500 stadi di calcio.A riferirlo è Cia-Agricoltori Basilicata che ha rielaborato i dati Ispra in occasione della Giornata (17 giugno) della desertificazione e della siccità 2024. La desertificazione, il degrado del territorio e la siccità sono tra le sfide ambientali più urgenti del nostro tempo, con oltre il 40% di tutta la superficie terrestre nel mondo già considerata degradata. Una terra sana non solo ci fornisce quasi il 95% del nostro cibo, ma molto di più: ci veste e ci protegge, ci offre lavoro e mezzi di sussistenza e ci protegge dal peggioramento di siccità, inondazioni e incendi. Eppure, ogni secondo, un equivalente di quattro campi da calcio di terreni sani subiscono un degrado, per un totale di 100 milioni di ettari ogni anno.
La Giornata contro la desertificazione e la siccità si celebra ogni anno il 17 giugno, “Uniti per la terra. La nostra eredità. Il nostro futuro” è il tema scelto per il 2024 e mette in luce il futuro della gestione del territorio: la nostra risorsa più preziosa per garantire la stabilità e la prosperità di miliardi di persone in tutto il mondo.
Il suolo agricolo – sottolinea Cia - è una risorsa limitata dal quale dipende tutta l’attività del primario e il cibo. Ragion per cui siamo chiamati a mettere in campo ogni intervento utile per la sua salvaguardia. Oltre ad una sburocratizzazione delle pratiche agli agricoltori, da sempre i custodi del paesaggio, bisogna fornire strumenti che permettano di portare avanti le loro imprese con efficienza e efficacia.
Pertanto la Cia - Agricoltori i considera “urgente l’approvazione della Direttiva sul monitoraggio e resilienza del suolo, elemento fondamentale per la produzione agricola e per la sicurezza alimentare Ue” mentre sul tema idrico chiede “all’Europa un piano che miri a ripensare lo stoccaggio, la riduzione, le perdite e il riuso delle acque”. Anche la Regione deve fare la sua parte attraverso una legge quadro, proteggere le risorse agricole e favorire una gestione sostenibile del territorio.
Il 17 giugno 2024 segna anche il 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD), l'unico trattato internazionale giuridicamente vincolante sulla gestione del territorio e sulla siccità; una delle tre Convenzioni di Rio insieme al cambiamento climatico e alla biodiversità.
Gli obiettivi della Giornata della Desertificazione e della Siccità sono:
Quanto alla siccità, nelle dighe ed invasi della Basilicata al 13 giugno scorso mancano circa 185 milioni di mc d’acqua rispetto al 13 giugno 2023 (solo a Montecotugno circa 110 milioni di mc) mettendo a rischio le produzioni di pregio, specie ortofrutticole, del Metapontino. Per la Cia un Tavolo di coordinamento tra tutti gli Enti interessati con la presenza di un rappresentante delle organizzazioni agricole che fanno parte del Tavolo Verde insediato al Dipartimento Agricoltura dovrebbe occuparsi di monitorare l’andamento degli eventi climatici in modo da assumere “le più idonee soluzioni necessarie a governare la situazione e prevedere le evoluzioni”. Gli agricoltori parlano di “straordinarietà del momento” e dei “possibili risvolti che la situazione che tale stato di cose può generare”.