In Basilicata il peso delle imprese artigiane nei settori interessati dalla domanda turistica è del 16,5% con la provincia di Matera che va oltre (17,1%) ed è tra le 50 province italiane a maggiore concentrazione di imprese artigiane impegnate in attività per i turisti. Lo rileva uno studio di Confartigianato. “Le imprese artigiane – è il commento di Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera – sono più attente all’accoglienza e ai servizi per gli ospiti. Gli artigiani – sottolinea – si confermano animatori delle bellezze dei territori italiani. E’ questo l’obiettivo del Progetto ‘Percorsi accoglienti’ lanciato da qualche anno da Confartigianato per creare itinerari di valorizzazione dell’artigianato e dei luoghi in cui operano. Un’iniziativa per reagire alla standardizzazione dell’offerta turistica e alla desertificazione di molte comunità locali e rilanciare gli imprenditori come protagonisti dell’autentico made in Italy, con la “mission” di dare vita ad un nuovo attrattore turistico per i centri storici e i borghi del nostro Paese che abbia come motore la bottega artigiana, che diviene “bottega accogliente”. Un Percorso Accogliente – spiega Gentile – è un modello di organizzazione e di gestione delle risorse turistiche e culturali di un territorio, nel quale hanno un ruolo fondamentale le persone e le loro competenze come è avvenuto con la rassegna Fucina Madre a Matera. Ha lo scopo di dare vita ad una nuova proposta, o meglio un nuovo attrattore per i centri storici e i borghi del nostro Paese, ed ha come motore la bottega artigiana. Il progetto ha l’obiettivo di dare una centralità culturale – prima ancora che economica – agli artigiani che operano nei centri storici, ma intende anche stimolare nuove funzioni per le botteghe artigiane, allo scopo di occupare un posizionamento più forte nella comunità e nel territorio, così da ottenere come ricaduta un miglioramento della loro performance, ed una maggiore integrazione con il tessuto economico e turistico locale. Occorre trovare un modo nuovo di affrontare lo sviluppo turistico dei centri storici. La città di Matera – aggiunge Gentile – è l’habitat naturale di questi percorsi e di laboratori di artigianato artistico e di moda”. Sul versante dell’offerta, alla fine del primo trimestre 2024 le imprese artigiane operanti in settori di attività interessati dalla domanda turistica nel Paese sono 209.956, pari al 16,7% dell’artigianato totale, e danno lavoro a 577.615 addetti. In chiave settoriale il comparto principale è l’Agroalimentare che conta 45.456 imprese (21,7% delle imprese artigiane del settore) e produce cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. Seguono le 43.597 imprese delle Altre attività manifatturiere e dei servizi (20,8%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici. Sono 41.902 le imprese di Abbigliamento e calzature (20,0%) che contribuiscono al nostro successo nel mondo della moda che è tra i comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano. A seguire 33.911 imprese del Trasporto persone (16,2%) integrano l’offerta dello spostamento dei turisti mentre 29.733 Ristoranti e pizzerie (14,2%) e 13.828 Bar, caffè e pasticcerie (6,6%) – insieme si tratta di 43.561 imprese e del 20,7% del settore – mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità prodotti dal comparto Agroalimentare contribuendo all’ospitalità. L’analisi territoriale evidenzia che a livello regionale il peso dell’artigianato nei settori a vocazione turistica rappresenta oltre un quinto delle imprese artigiane della regione in Sicilia con il 22,2%, in Toscana con il 21,6% e in Campania con il 20,1%. A seguire, con valori superiori alla media nazionale del 16,7%, si posizionano Marche e Calabria (entrambe con il 19,3%), Sardegna (19,2%), Lazio (18,2%), Provincia Autonoma di Bolzano (17,1%) e Umbria (16,9%).
A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica mostra a Prato l’incidenza più alta, pari al 39,2%, quota 2,3 volte la media nazionale; seguono, con quota superiore ad un quinto, Fermo (30,9%), Palermo (24,6%), Firenze (24,3%), Agrigento (23,9%), Arezzo (23,6%), Reggio Calabria (22,6%), Catania (22,2%), Messina (22,1%), Siracusa (21,8%), Napoli (21,7%), Caltanissetta (21,6%), Trapani (21,0%), Venezia (20,8%), Enna (20,7%) e Roma, Nuoro (nei confini diversi da quelli attuali) e Crotone (tutte con il 20,2%).