Redazione MJ News

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“Una giornata importante, per la Basilicata, 60 anni dalla fondazione del Centro di Trisaia. Un Centro nato dalla storia nucleare e poi superato con la decisione del Paese di uscire dal nucleare, Trisaia è diventato un Centro di ricerca nel campo dell’ambiente, nel campo dell’energia, delle biotecnologie. Tematiche importantissime per lo sviluppo della Basilicata e del Mezzogiorno.

Oggi abbiamo ricordato questi sessant’anni di storia, abbiamo constatato, alla presenza del presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce, del direttore generale dell’ENEA Giorgio Graditi, e con l’intervento a distanza del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e del ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione ed il PNRR, Raffaele Fitto, la centralità di questa infrastruttura sia per la Basilicata che per tutto il Mezzogiorno. Dobbiamo rilanciare, costruire un accordo sempre più intenso tra Regione Basilicata ed ENEA. Abbiamo già fatto delle iniziative comuni e ne dobbiamo fare altre, nel campo dell’efficientamento energetico, della decarbonizzazione, dell’idrogeno, della costruzione di sistemi sempre più virtuosi nel campo dell’economia circolare. ENEA ha un potenziale importante, ci siamo reciprocamente impegnati ad arricchire, dal punto di vista delle attività dei ricercatori, per il cui lavoro qui c’è una condizione ambientale e strumentale di grande rilievo. Dobbiamo costruire condizioni di attrazione perché i ricercatori lucani e anche non lucani possano scegliere il Centro di Trisaia per poter svolgere le proprie attività di ricerca. E’ a tutti noto che con la ricerca, con lo sviluppo, con l’innovazione, si creano le condizioni anche per attrarre nuovi investimenti. Trisaia deve diventare, in questo senso, una leva di sviluppo. Oggi abbiamo, nuovamente, assunto questo impegno. Guarderemo con attenzione, sia nazionale che regionale le attività di questo Centro e ne faremo un motore di sviluppo”.

Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, nel suo intervento all’incontro sul 60° anniversario del Cetro Ricerche ENEA Trisaia di Rotondella.

Terzo appuntamento del Premio Rossetti Montano, ieri a Corleto Perticara. Una giornata incentrata sulle celebrazioni del ventennale della morte di Rocco Rossetti, avviata con il conferimento dei riconoscimenti. In collegamento dalla Scala di Milano Olga Mazzia, prima arpa del teatro interessato e alla quale è stato conferito – mediante la professoressa Simari (Direttore artistico) il primo Premio della rassegna, il Premio alla Carriera. Mazzia, in qualità di vincitrice del concerto Salvi, si è esibita a Viggiano dove ha avuto modo di scoprire come le perle della Basilicata debbano essere conosciute e riconosciute in tutto il mondo. Ha seguito il Premio “Girovaghi contemporanei” conferito a Chiara Capobianco, direttamente dalla California, ma di origini lucane. Entusiasta ed emozionata ha ringraziato per quanto ricevuto specificando che la sua passione per l’arpa sia diventata la sua carriera in giro per il mondo. “Esempio contemporaneo di tanti musicisti che hanno girato il mondo negli anni addietro” – ha sottolineato la presentatrice Eva Immediato. “Un premio – ha commentato Antony Gallo, il Presidente della commissione del festival - che parte dalla nostra Regione, dalla piazza e per la piazza. Parte per far ritorno in questo luogo di routine quotidiana, centro propulsore della vita amministrativa e che in questi giorni diventa sede di spettacoli e celebrazioni che rendono onore alla comunità di Corleto. Comunità in cui c'era un limite, ossia quello del non potersi identificare nemmeno in un Santo patrono”. Premio questo, in cui la comunità possa invece ora identificarsi nelle melodie di arpa e violino rappresentati dai due protagonisti (Rossetti e Montano) in quella musica che abbatte i confini e che serve per abbattere la violenza. Da qui l’importanza dell’emissione del primo annullo filatelico per le celebrazioni del ventennale della morte di Rossetti. Partito così un percorso di collaborazione con Poste Italiane che li vedrà impegnati fino al 2026, anno in cui verrà emesso un francobollo in occasione del centenario della nascita di Rossetti. Hanno preso parte a questo momento importare il Sindaco di Corleto, Mario Montano, la delegazione di Poste Italiane e il Dottor Donato D’Onofrio, responsabile filatelia di Potenza che ha specificato: “Abbiamo deciso dallo scorso gennaio questa intensa collaborazione. Timbro che sancirà la giornata di oggi e che vedrà la sua placca custodita nel museo a Roma. Annullo ed emissione che rientra nell'ambito del Ministero del Made in Italy dove ci sarà un francobollo proposto da Antony Gallo tramite Poste Italiane, e che avrà risonanza nazionale in quanto parte delle eccellenze artistiche musicali”. Consegnata, infine, una cartellina commemorativa a tutti i presenti e a tutta la comunità di Corleto. Spazio poi alla Festa della Musica delle Pro Loco Unpli Basilicata a cura della coordinatrice regionale della festa, Rosa Fortunato, che ha ricordato la storia e l’importanza di questa ricorrenza precisando come la musica faccia da mezzo di connessione con il mondo e con quello che è l’io più profondo e dove musica sia anche silenzio. Poi, Vito Sabia, il Presidente Unpli Basilicata che ha rimarcato il lavoro svolto a livello nazionale per questa festa che unisce tutte le generazioni. L’Unpli Basilicata sempre a sostegno dei numerosi appuntamenti e che si vede accanto in questi giorni ancor di più alle sei Pro Loco Unpli che con diverse iniziative hanno aderito alla Festa della Musica 2024. Sabia, ha inoltre dichiarato come l’Unpli abbia sposato subito l'iniziativa di Corleto che rispecchia tutti canoni dell'Unpli stessa. Ringraziando pubblicamente tutte le Pro Loco che hanno aderito alla festa della musica, ha ricordato come un attento lavoro delle Pro Loco accanto alle amministrazioni senza tralasciare l’intera comunità, sia quello attuato oggi dall’affiliata Pro Loco di Corleto e che debba essere la via da seguire per tutti. La terza giornata si è conclusa con il concerto di Ambrogio Sparagna e l’orchestra popolare italiana con la partecipazione dell’Ensemble dell’Arpa Viggianese.

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I Carabinieri avviano le ricerche e attivano i soccorsi recuperandolo dopo poche ore.

È bastato poco per trasformare un’avventurosa scampagnata tra fondi sconnessi e rigogliosa vegetazione in momenti di paura e smarrimento.

Finisce solo con un grande spavento la brutta avventura di un 60enne che, nella giornata di ieri, ha deciso di avventurarsi in solitaria, con la sua mountain bike, negli impervi dintorni di Marsiconuovo.

L’uomo, verso l’ora di pranzo, ha realizzato di avere perso l’orientamento ritrovandosi letteralmente intrappolato dalla fitta vegetazione circostante. Fortunatamente, aveva con sé il telefono cellulare ed ha pensato bene di utilizzarlo per chiamare il Numero Unico di Emergenza 112. Dall’altro capo del filo, l’Operatore della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Viggiano, dopo essersi sincerato sulle sue condizioni fisiche, lo ha rassicurato, riferendogli che non lo avrebbero lasciato da  solo. L’uomo, tranquillizzato dalle parole del militare, ha riacquistato serenità fornendo tutti i dettagli che potessero essere utili a rintracciarlo.

Immediato l’inizio delle ricerche portate avanti dai Carabinieri della locale Stazione e da quelli del Nucleo Parco di Marsiconuovo i quali, profondi conoscitori del territorio, utilizzavano le indicazioni fornite dal ciclista disperso per restringere il raggio di ricerca a quella località Lama. Quest’ultima, nota per le sue asperità, facevano optare per richiedere l’ulteriore intervento dei Vigili del Fuoco che. Prontamente, inviavano sul posto le squadre di Potenza e Villa d’Agri.

Con l’ausilio di un drone ed infine di un elicottero giunto da Pontecagnano, l’uomo veniva individuato, recuperato e messo in salvo.

L’uomo, grato e commosso verso i suoi soccorritori, dopo i doverosi accertamenti sanitari sul posto che ne sancivano le sue buone condizioni fisiche, ha potuto riabbracciare i propri cari che lo aspettavano presso la Stazione Carabinieri di Marsiconuovo.

Grazie alla collaborazione delle professionalità messe in campo da tutti gli operatori nelle proprie competenze ed al tempestivo ricorso al NUE 112 da parte del cittadino, la paura di quegli attimi ed il pericolo corso può ora diventare una storia da raccontare ad amici e parenti.

Venerdì, 21 Giugno 2024 14:43

Ambiente, entra nel vivo il progetto Lucas

Lo Studio integrato è finanziato con 27 milioni in 5 anni

Entra nel vivo il progetto Lucas, acronimo per Lucania Ambiente e Salute, che consentirà di valutare l’effetto delle attività produttive  sulla salute umana e sull’ambiente.

Questa mattina in un incontro presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico, con i direttori generali delle aziende sanitarie lucane e dell’Arpab, sono state condivise le attività dei progetti strategici che si estenderanno nei prossimi cinque anni. Il “calcio di inizio” con la prima riunione operativa sarà battuto a Matera con il Kick-off-meeting del 17 e 18 luglio.

L'obiettivo del progetto Lucas è quello di costruire un sistema e una campagna di sorveglianza epidemiologica, monitorando costantemente le condizioni sanitarie e ambientali per garantire un futuro più sano e sicuro per tutti. Il progetto è ideato per step. Il primo prevede il monitoraggio delle matrici ambientali (aria acqua, suolo), il secondo la valutazione degli ecosistemi e dello stato di salute delle popolazioni residenti. Saranno analizzate tutte le emergenze ambientali della regione, con monitoraggi approfonditi nelle otto aree di maggiore rischio (SIN Tito Scalo, SIN Ferrandina, SIN Pisticci, Val D’agri-Cova, Valle del Sauro-Tempa Rossa, Pollino-Area Nordoccidentale, Centro Enea-Trisaia, Termovalorizzatore Rendina (Itm); Cementificio Barile e Matera; Ferriera di Potenza; Valle del Mercure). Il Progetto prevede inoltre un’attività di sorveglianza sanitaria ad ampio spettro finalizzata all’attivazione di politiche per la salute diffuse sul territorio.

Lo Studio integrato per definire e correlare i potenziali rischi ambientali allo stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree attenzionate è finanziato con 27 milioni in 5 anni nell’ambito degli accordi con Total, Eni, Mitsui e Shell e ha anche che ha anche ricevuto l'approvazione da parte del Comitato tecnico scientifico.

E’ in programma nel pomeriggio di martedì 25 giugno 2024 con inizio alle ore 16, presso il Cineparco TILT di Marconia di Pisticci, Il Tartufo nero estivo di Basilicata, tappa estiva del percorso di conoscenza del Tartufo lucano “I Tesori dalla Terra” organizzato dalla Direzione Generale Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Regione Basilicata.

Un pomeriggio di Talk tematici, analisi sensoriali, iniziative tecniche, culturali e gastronomiche che coinvolgeranno i professionisti del settore, il mondo della ristorazione ed il grande pubblico dei consumatori di tutte le età.

Con la conduzione di Nerina Di Nunzio esperta enogastronomica e docente universitaria, nome e volto conosciuto a livello nazionale, verranno affrontate le principali tematiche del settore con autorevoli referenti nazionali. Gli esperti del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba condurranno il pubblico nella analisi sensoriale del Tartufo Nero estivo lucano. Antonella Brancadoro, direttore della Associazione Nazionale Città del Tartufo affronterà il tema della “Cerca e Cavatura del Tartufo” Patrimonio Immateriale UNESCO già dal 2021. “Con l’Associazione Nazionale Città del Tartufo presenteremo ai ristoratori lucani  l’opportunità di ottenere il Marchio di Qualità Ristorante Amico del Tartufo” – ha annunciato l’Assessore alla Agricoltura Alessandro Galella – marchio finalizzato ad incoraggiare sempre più ristoratori a proporre nei propri menù il tartufo lucano in tutte le stagioni”.

Parteciperanno a questo percorso di conoscenza esperti della ICQRF Ispettorato Centrale Repressione Frodi, della Regione Basilicata e delle associazioni Micologiche, Cinofile e della ristorazione che affronteranno tematiche specifiche del settore.

Negli spazi esterni del Cineparco verranno condotte delle simulazioni di Cerca e Cavatura del Tartufo con il cane grazie alla collaborazione con la Associazione ASD “Appella Dog and Truffles APS” con il coinvolgimento del pubblico di tutte le età.

Nel corso della serata verrà presentata la prima dello spettacolo di degustazione narrata al buio “Cibo ad Alta Voce”, realizzato attraverso un accordo tra Direzione Generale Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Regione Basilicata e Consorzio Con.Cre.To. Lo spettacolo rappresenta un format altamente innovativo per la promozione e valorizzazione del patrimonio agroalimentare lucano pensato per i non vedenti, fruibile da tutti con apposita benda visiva, in una logica di inclusione e superamento delle barriere architettoniche e sensoriali.

In conclusione è prevista una tavolata conviviale con piatti a base di tartufo curata dal DSE Dipartimento Solidarietà Emergenze della Federcuochi, avvalendosi di “Cucina Italia” struttura ristorativa tecnologica utilizzata in occasione delle grandi emergenze. Oltre ai cuochi dell’Unione Regionale Cuochi Lucani ed al corpo di cuochi volontari DSE provenienti da tutta Italia, sarà presente il Presidente Onorario DSE il Cuoco non vedente Antonio Ciotola e lo chef Luigi Diotaiuti del Ristorante Lucano nel Mondo Al Tiramisù di Washington.

“I protagonisti dell’evento - ha concluso l’assessore Galella – saranno i tanti raccoglitori lucani di tartufo e le associazioni, che potranno discutere delle grandi potenzialità del Tartufo Lucano e presentare al grande pubblico le proprie produzioni e le molteplici attività in programma sul territorio”.

Nel Presidio Ospedaliero Madonna delle Grazie di Matera è stato eseguito un intervento ad alta complessità dall’equipe di Ginecologia e Ostetricia diretta da Giuseppe Trojano, responsabile del Dipartimento Materno-Infantile, in collaborazione con le Unità Operative Semplici di Gravidanza a Rischio e di Oncologia Medica e le Unità operative Complesse di Pediatria, Radiologia e Anestesia del Madonna delle Grazie.

“Durante gli esami di routine del primo trimestre – afferma il dottor Trojano- alla donna di 39 anni, alla sua prima gravidanza, è stato diagnosticato un tumore localmente avanzato della cervice uterina. Nonostante gli ingenti rischi correlati alla malattia, la paziente ha deciso di portare avanti la gravidanza. Dopo un consulto interdisciplinare e un ulteriore colloquio con la paziente, si è deciso di procedere con una chemioterapia prima dell’intervento, che ha determinato una parziale regressione della lesione e quindi una grande possibilità per la paziente di essere sottoposta ad intervento chirurgico. È stato pertanto pianificato un taglio cesareo a 35 settimane compiute di gravidanza, che ha portato alla nascita di una bambina, dal peso di 2.460 grammi”.

Al taglio cesareo è seguito il delicatissimo intervento di isterectomia radicale e linfadenectomia pelvica bilaterale con conservazione delle ovaie, avendo tenuto conto dell’età della paziente. L’intervento è riuscito, anche nel decorso post operatorio: sia la mamma, che la piccola Francesca, sono in ottime condizioni di salute.

“Ancora una volta – commenta il Commissario dell’Azienda Sanitaria locale di Matera, Maurizio Friolo- l’approccio multidisciplinare e la competenza dei medici dei reparti interessati, ha consentito di raggiungere un risultato eccellente, nonostante la complessità e la rarità del quadro clinico. Il ringraziamento, ovviamente, va a tutto il personale medico ed infermieristico oltre che a tutti gli altri operatori sanitari che, a vario titolo, hanno permesso di raggiungere questo risultato positivo. Alla neo mamma, alla bambina e alla sua famiglia formulo gli auguri di una rapida guarigione ma soprattutto gli auguri per il lieto evento”.

“La privatizzazione di Poste Italiane non solo può avere effetti negativi sui servizi e sui dipendenti del gruppo, che già in Basilicata registrano livelli di prestazioni al minimo ed insoddisfacenti ed organici inadeguati, ma può anche far perdere soldi allo Stato”. Lo sostengono Uil e UilPoste in una nota a firma dei segretari regionali Vincenzo Tortorelli e Domenico Potenza riferendo i risultati di uno studio elaborato da UilPoste ed Eures in cui viene sottolineato che “non può essere trascurato il processo di profonda trasformazione che interessa il mercato dei servizi postali, con cui il quadro normativo e regolatorio deve oggi necessariamente misurarsi”.

Lo stesso servizio universale, di cui Poste Italiane è fornitore sulla base di un contratto di programma (2020-2024) di prossima scadenza, richiederebbe secondo Uil e UilPoste sia “una ridefinizione del perimetro di azione”, in linea con il mutato contesto economico e sociale, che “una più attenta riflessione sul finanziamento degli oneri che ne derivano”.

Insomma, per la confederazione e il sindacato di categoria si tratta di “una privatizzazione senza prospettiva”. A distanza di quasi dieci anni dal provvedimento che ha comportato la cessione a soggetti privati del 35,74% del capitale sociale di Poste, ricorda la Uil, è stata avanzata dal Governo la volontà di alienare un’ulteriore quota della partecipazione detenuta dal ministero dell’Economia, mantenendo una partecipazione dello Stato al capitale di Poste, anche per il tramite di società direttamente o indirettamente controllate dal Mef non inferiore al 35%, lasciando quindi la maggioranza dell’azionariato in mano a soggetti privati.

Tra il 2025 e il 2027 si prevede di collocare sul mercato il 29,26% delle azioni di Poste attualmente in mano al Mef, con l’obiettivo di raccogliere 4,35 miliardi di euro da destinare alla riduzione dello stock del debito pubblico e dei relativi interessi. “Sul piano finanziario anche l’analisi più cauta evidenzia l’inopportunità dell’iniziativa sia per l’irrilevanza dell’impatto sul debito pubblico – sostiene il report – sia perché la raccolta di 4,35 mld tramite, per esempio, l’emissione di Btp risulterebbe enormemente più vantaggiosa rispetto al risultato ottenuto attraverso la cessione delle azioni: da alcuni anni infatti Poste Italiane è un’impresa finanziariamente solida, con ricavi in costante crescita, capace di generare profitti (1,9 mld di utili netti nel 2023) e di distribuire dividendi (861 milioni nel 2022 e un miliardo nel 2023) che, attualmente, entrano per il 64,26% nelle casse pubbliche”.

Al di là della insussistente razionalità finanziaria della nuova privatizzazione prefigurata per Poste, aggiunge il report, peraltro priva dell’argomentazione del salvataggio o del risanamento che ha accompagnato gli analoghi interventi del 1992-2016, “appare inoltre sottovalutato il ruolo strategico che la rete di Poste e la capillarità dei servizi erogati possono continuare a rappresentare per la collettività, anche in termini di presidio di prossimità, tanto più a fronte della crescente desertificazione delle attività dei servizi che caratterizza numerosi contesti urbani e aree interne”.

Un tema di forte preoccupazione riguarda anche la qualità del lavoro e i livelli occupazionali: “Già da diversi anni si assiste infatti a una contrazione del numero dei dipendenti di Poste, passati tra il 2013 e il 2022 da 143,8 mila a 121mila unità (-15,8% e -22.800 unità), così come a una loro precarizzazione.
Tra il 2016 e il 2022 l’incidenza dei lavoratori atipici di Poste, pur mantenendosi inferiore alla media degli altri contesti (anche grazie al forte ricorso alle esternalizzazioni dei servizi esecutivi), è più che raddoppiata, passando dal 3,2% del 2016 al 6,7% del 2022). Un azionariato prevalentemente privato potrebbe sostenere un’accelerazione di questi processi”.

Soddisfatto il Presidente Piero Marrese: “Arteria importante: è la prima porta d’ingresso a Matera e all’ospedale Madonna delle Grazie per chi proviene da sud”.

Manutenzione straordinaria per la sistemazione di tratti saltuari del piano viabile della SP 10 Matera Sud: partono i lavori appaltati dalla Provincia di Matera.

Finanziati con il decreto 141-22 del MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) per una somma di circa 300mila euro, consisteranno nella stabilizzazione delle scarpate e il livellamento barriere di sicurezza attraverso la realizzazione di gabbionate, l’intervento di sigillatura delle lesioni della pavimentazione stradale, di conguagliatura mediante la fornitura e stesa di conglomerato bituminoso di tipo binder, di riquotatura di barriera di sicurezza stradale. Previsto, inoltre, il rifacimento della segnaletica orizzontale per l’intero sviluppo della strada e la sostituzione e la riquotatura di diversi cartelli di quella verticale.

“Si tratta – ha spiegato il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese – di un intervento molto importante ed atteso perché la strada in questione collega Matera con la statale 7 e, in particolare, con il presidio ospedaliero Madonna delle Grazie. E’, per chi proviene da sud, il primo ingresso in città ed è molto trafficata: anche per questo c’era l’esigenza di intervenire, in particolare in quatto punti del tracciato stradale nei quali si sono registrate criticità.

Ringrazio l’ufficio tecnico della Provincia, il vice presidente Emanuele Pilato, il consigliere del territorio, Carmine Alba e il consigliere delegato alla viabilità per la collina materana per la collaborazione prestata”.

La Polizia di Stato di Matera ha eseguito un’ordinanza di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari e di contestuale sostituzione con la custodia in carcere, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera, nei confronti di un cittadino straniero, 19enne.

L’uomo era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a Matera, dopo essere stato arrestato, ad aprile, per resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e minacce. Fino a quando, il 23 maggio, si allontanava senza autorizzazione, facendo perdere le proprie tracce, per cercare di attraversare il confine dello Stato e rendersi irreperibile sul territorio nazionale. Individuato dalla Guardia di Finanza presso il valico ferroviario di Chiasso (CO), al confine con il territorio elvetico, il 12 giugno, veniva arrestato per evasione e ricondotto presso il domicilio di Matera.

Ma la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, alla luce di quanto avvenuto, ritenendo gli arresti domiciliari non più adeguati alle esigenze iniziali e tenuto conto del concreto pericolo di reiterazione delle condotte criminose, ha richiesto al GIP l’aggravamento della misura. Così, l’uomo è stato condotto dagli operatori della Squadra Mobile e della DIGOS (Divisione Investigazioni Generali Operazioni Speciali), presso la locale casa circondariale.

All’incontro ha partecipato anche il Dipartimento nazionale della Protezione Civile

Nella Prefettura di Potenza si è tenuto il primo incontro dei gruppi di lavoro che avranno il compito di approfondire e dettagliare in termini operativi il piano per il trasferimento e l’accoglienza della popolazione del quartiere Bagnoli municipalità 10 del Comune di Napoli che sarà evacuata in caso di rischio eruzione dei Campi Flegrei.

Il Piano, approvato dalla Regione Basilicata con DGR n. 303 del 18 Aprile 2024, prevede un progressivo aggiornamento ed approfondimento da portare a compimento sulla base delle attività di  tre gruppi di lavoro che hanno le seguenti specifiche tematiche assegnate:

  1. infrastrutture di accessibilità e mobilità;
  2. hub e aree di prima accoglienza;
  3. permanenza di medio/lungo periodo.

I gruppi vedono coinvolti diversi oggetti, tra cui tutte le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, le strutture sanitarie, i comuni, le province, uffici, aziende e strutture regionali, la Camera di Commercio, Confindustria, Federalberghi, Confesercenti, le organizzazioni sindacali, associazioni di volontariato, oltre alle Prefetture di Potenza e Matera e all’ufficio regionale per la protezione civile.

Nella prima riunione, tenutasi ieri mattina, che ha riguardato il gruppo n.3, dedicato alla permanenza di medio/lungo periodo, è stato brevemente illustrato il Piano e sono state tracciate le linee di indirizzo sulle quali effettuare gli approfondimenti degli aspetti più operativi e di dettaglio, subito dopo la loro formale costituzione dei gruppi medesimi, che avverrà di Intesa tra Ufficio regionale per la Protezione Civile e Prefettura.

L’incontro, al quale ha partecipato anche il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, ha registrato l’attiva partecipazione dei sindaci e dei tecnici dei comuni individuati come capofila che si faranno carico di coordinare a livello locale le attività finalizzate alla definizione del modello di accoglienza.

“La pianificazione dell’accoglienza secondo un modello solidaristico tra le diverse regioni d’Italia - precisa l’ing. Di Bello, Dirigente dell’Ufficio per la Protezione civile regionale - rappresenta una sfida per la nostra regione. Il trasferimento e l’accoglienza della popolazione eventualmente sfollata in caso di rischio eruzione dovrà essere avviata nel giro di poche ore; si prevede infatti che tutta la popolazione destinata alla Basilicata arrivi in regione entro 72 ore al massimo dalla dichiarazione dello stato di emergenza corrispondente all’allerta rossa e proseguirà a medio/lungo termine secondo tempistiche non definibili a priori. Si configura pertanto come una attività molto complessa, da affrontare necessariamente con l’apporto di tutti i soggetti coinvolti. È, inoltre, fondamentale procedere con un approccio dinamico e con un metodo di lavoro flessibile che permetta aggiornamenti regolari e progressivi per garantire la costruzione di un’efficace e sempre aggiornato modello di accoglienza”.

Oggi sono in programma, sempre in Prefettura di Potenza, gli incontri introduttivi dei gruppi 1 su “infrastrutture di accessibilità e mobilità” e 2 su “hub e aree di prima accoglienza”.

L’operatività dei tre gruppi di lavoro è prevista per il prossimo mese di luglio. Le prime valutazioni sull’efficacia delle azioni intraprese saranno oggetto di discussione da parte del Coordinamento, composto dall’Ufficio per la Protezione Civile e dalle Prefetture di Potenza e Matera, entro la conclusione dell’anno corrente.

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