Martedì, 08 Aprile 2025 09:58

Cia-Agricoltori: chiudere con urgenza l'intesa al tavolo Istituzionale per la gestione dell'acqua con la Regione Puglia e gli altri Enti preposti.

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Per sbloccare le prenotazioni dell’acqua ad uso irriguo in vista della imminente stagione delle grandi campagne ortive ed ortofrutticole e dare certezze ai titolari di imprese agricole, CIA Agricoltori di Potenza e Matera chiede al Presidente Bardi e all'Assessore all'agricoltura Cicala di chiudere con urgenza e senza ulteriori rinvii l'intesa al tavolo Istituzionale per la gestione dell'acqua con la Regione Puglia e gli altri Enti preposti. Lo sostengono in una nota i presidenti Cia di Potenza Giambattista Lorusso e di Matera Giuseppe Stasi riferendo che in queste settimane la Cia ha tenuto incontri e riunioni sui territori per raccogliere le proposte dei nostri imprenditori e  discutere scelte e tempistiche che le Istituzioni hanno adottato sinora nella gestione dell’emergenza idrica. L’indicazione condivisa è di procedere ad una intesa per una gestione dei quantitativi disponibili che non penalizzi nessuno  a partire dai consumi ad uso domestico cosi come prevede la legge e contestualmente indicare con chiarezza al mondo agricolo tempi, modalità e quantità di risorsa su cui poter contare  al fine di garantire loro i servizi essenziali per potere produrre a partire da  quelli irrigui per una effettiva e reale ripresa delle ordinarie attività agronomiche. I dirigenti Cia sottolineano che

siamo ad aprile e il comparto agricolo non può ulteriormente procrastinare le proprie attività e spostare nel tempo alcune scelte che vanno effettuate in questa fase, altrimenti molteplici aziende vocate alle produzioni primaverili/estive rischiano di rimanere fuori mercato e non produrre. Non vi sono i margini per un ulteriore spostamento dell'accordo fra le due Regioni. Pertanto – affermano Lorusso e Stasi - si chiuda il tutto con equilibrio e realismo, si favoriscano soluzioni che, partendo dalle disponibilità presenti, attivino le necessarie compensazioni fra gli schemi idrici e garantiscano il più possibile le necessarie forniture a partire dall'uso razionale del consumo ad uso potabile e passando alle forniture minimali che permettono di non penalizzare l'uso per finalità agricole e alimentari. Si tratta di riaffermare cosi come avviene da sempre fra le Istituzioni di Puglia e Basilicata principi di solidarietà e collaborazione a tutela dei Cittadini, dell'Imprese, dei lavoratori e dei territori. Abbiamo bisogno – aggiungono i dirigenti Cia - di governare questa fase favorendo con l'apporto di tutti  le soluzioni, tenendo conto delle disponibilità e di lavorare affinchè tutti possono trarre le giuste e doverose risposte. CIA Agricoltori con senso di responsabilità e grande pragmatismo intende fare la sua parte tutelando le migliaia di Aziende e di Produttori Associati che chiedono di poter contare su scelte di buon senso e gestire al meglio la risorsa acqua che sempre più è un bene fondamentale e prezioso per l'economia e l'intera Società.

I dirigenti della Cia negli incontri hanno affrontato le diverse problematiche che investono il mondo agricolo lucano. La fase delicata che sta attraversando il settore è particolarmente complessa e rischia di aggravare la tenuta produttiva e i livelli di indebitamento che riguardano le aziende agricole più strutturate e innovative. E’ una fase difficile per la situazione internazionale, per i rapporti con i mercati, con gli altri attori della filiera appesantito dalle regole che riguardano il sistema delle quotazioni, che purtroppo continuano a penalizzare la fase primaria della produzione e quindi l’agricoltore.

In Basilicata nonostante ciò il settore primario presenta una forte capacità di resilienza e di tenuta produttiva sia per il mercato interno che per l'export  oltre che garantire lavoro e occupazione, nonostante i redditi sia in calo e i costi in aumento. In ragione di tale stato di cose Cia chiede con forza dopo mesi di ascolto-dialogo con i territori e dopo l'azione anche di raccordo con Agricoltori e aziende anche non associate di sbloccare subito senza ulteriori dilazioni di avere certezze sulla erogazione dei servizi irrigui nella nostra Regione.

Abbiamo fatto ogni sforzo per far prevalere responsabilità e buon senso, in specie nelle aree ad agricoltura irrigua,  cercando di far comprendere  la situazione delle nostre dighe, la scarsità degli indici pluviometrici aspetti questi che impongono rigore, efficienza e programmazione. Per Cia oggi si registrano alcune congiunture sfavorevoli, da un lato i cambiamenti climatici e la scarsità di pioggia, oltre ad una ridotta capacità di trattenuta della risorsa solo 11% di quella piovana, (in Basilicata anche meno) dall'altro  le strutture e le dighe a capacità ridotta per tante motivazioni, ciò nonostante negli ultimi 15 gg i livelli delle principali dighe sono notevolmente migliorati.

Il quadro aggiornato della situazione.

Montecutugno ha invasato ulteriori 19 Milioni di mc (passando a 146,7 Milioni di mc), il Pertusillo ulteriori 4,2 Milioni di mc (passando a 75 Milioni di Mc), S. Giuliano con quasi 7 Milioni di mc in più (passando a 32,2 Milioni di Mc in più)  questo sul versante Lucano, ma anche la Diga di Conza dal 23.3.25 ad oggi ha invasato ulteriori 8.5 Milioni di Mc) passando quasi a 31 Milioni di mc, quantitativi pari a oltre 38 milioni di mc in più  nelle dighe, risorse idriche queste che sono destinate anche all'uso irriguo.

Anche sul versante uso potabile una buona notizia riguarda la Camastra oramai a livello massimo di invasamento con quasi 12 Milioni di Mc con 2 Milioni di mc in più negli ultimi 15 gg che permettono di guardare ai prossimi mesi senza grandi preoccupazioni.

Sulla scorta di questi numeri e in base all'andamento climatico previsto, è necessario  con celerità chiudere gli accordi e sbloccare le prenotazioni al fine di dare alcune certezze e rimettere in moto la macchina degli investimenti e delle produzioni non penalizzando nessun areale sottoposto a servizi irriguo e garantendo prioritariamente il potabile.

Per Cia ora non c'è più tempo: chi ha responsabilità dirette  rischia di diventare corresponsabile e complice della situazione con conseguenze pesanti sul mondo agricolo.

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