Redazione MJ News

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Venerdì, 21 Giugno 2024 14:43

Ambiente, entra nel vivo il progetto Lucas

Lo Studio integrato è finanziato con 27 milioni in 5 anni

Entra nel vivo il progetto Lucas, acronimo per Lucania Ambiente e Salute, che consentirà di valutare l’effetto delle attività produttive  sulla salute umana e sull’ambiente.

Questa mattina in un incontro presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico, con i direttori generali delle aziende sanitarie lucane e dell’Arpab, sono state condivise le attività dei progetti strategici che si estenderanno nei prossimi cinque anni. Il “calcio di inizio” con la prima riunione operativa sarà battuto a Matera con il Kick-off-meeting del 17 e 18 luglio.

L'obiettivo del progetto Lucas è quello di costruire un sistema e una campagna di sorveglianza epidemiologica, monitorando costantemente le condizioni sanitarie e ambientali per garantire un futuro più sano e sicuro per tutti. Il progetto è ideato per step. Il primo prevede il monitoraggio delle matrici ambientali (aria acqua, suolo), il secondo la valutazione degli ecosistemi e dello stato di salute delle popolazioni residenti. Saranno analizzate tutte le emergenze ambientali della regione, con monitoraggi approfonditi nelle otto aree di maggiore rischio (SIN Tito Scalo, SIN Ferrandina, SIN Pisticci, Val D’agri-Cova, Valle del Sauro-Tempa Rossa, Pollino-Area Nordoccidentale, Centro Enea-Trisaia, Termovalorizzatore Rendina (Itm); Cementificio Barile e Matera; Ferriera di Potenza; Valle del Mercure). Il Progetto prevede inoltre un’attività di sorveglianza sanitaria ad ampio spettro finalizzata all’attivazione di politiche per la salute diffuse sul territorio.

Lo Studio integrato per definire e correlare i potenziali rischi ambientali allo stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree attenzionate è finanziato con 27 milioni in 5 anni nell’ambito degli accordi con Total, Eni, Mitsui e Shell e ha anche che ha anche ricevuto l'approvazione da parte del Comitato tecnico scientifico.

E’ in programma nel pomeriggio di martedì 25 giugno 2024 con inizio alle ore 16, presso il Cineparco TILT di Marconia di Pisticci, Il Tartufo nero estivo di Basilicata, tappa estiva del percorso di conoscenza del Tartufo lucano “I Tesori dalla Terra” organizzato dalla Direzione Generale Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Regione Basilicata.

Un pomeriggio di Talk tematici, analisi sensoriali, iniziative tecniche, culturali e gastronomiche che coinvolgeranno i professionisti del settore, il mondo della ristorazione ed il grande pubblico dei consumatori di tutte le età.

Con la conduzione di Nerina Di Nunzio esperta enogastronomica e docente universitaria, nome e volto conosciuto a livello nazionale, verranno affrontate le principali tematiche del settore con autorevoli referenti nazionali. Gli esperti del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba condurranno il pubblico nella analisi sensoriale del Tartufo Nero estivo lucano. Antonella Brancadoro, direttore della Associazione Nazionale Città del Tartufo affronterà il tema della “Cerca e Cavatura del Tartufo” Patrimonio Immateriale UNESCO già dal 2021. “Con l’Associazione Nazionale Città del Tartufo presenteremo ai ristoratori lucani  l’opportunità di ottenere il Marchio di Qualità Ristorante Amico del Tartufo” – ha annunciato l’Assessore alla Agricoltura Alessandro Galella – marchio finalizzato ad incoraggiare sempre più ristoratori a proporre nei propri menù il tartufo lucano in tutte le stagioni”.

Parteciperanno a questo percorso di conoscenza esperti della ICQRF Ispettorato Centrale Repressione Frodi, della Regione Basilicata e delle associazioni Micologiche, Cinofile e della ristorazione che affronteranno tematiche specifiche del settore.

Negli spazi esterni del Cineparco verranno condotte delle simulazioni di Cerca e Cavatura del Tartufo con il cane grazie alla collaborazione con la Associazione ASD “Appella Dog and Truffles APS” con il coinvolgimento del pubblico di tutte le età.

Nel corso della serata verrà presentata la prima dello spettacolo di degustazione narrata al buio “Cibo ad Alta Voce”, realizzato attraverso un accordo tra Direzione Generale Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Regione Basilicata e Consorzio Con.Cre.To. Lo spettacolo rappresenta un format altamente innovativo per la promozione e valorizzazione del patrimonio agroalimentare lucano pensato per i non vedenti, fruibile da tutti con apposita benda visiva, in una logica di inclusione e superamento delle barriere architettoniche e sensoriali.

In conclusione è prevista una tavolata conviviale con piatti a base di tartufo curata dal DSE Dipartimento Solidarietà Emergenze della Federcuochi, avvalendosi di “Cucina Italia” struttura ristorativa tecnologica utilizzata in occasione delle grandi emergenze. Oltre ai cuochi dell’Unione Regionale Cuochi Lucani ed al corpo di cuochi volontari DSE provenienti da tutta Italia, sarà presente il Presidente Onorario DSE il Cuoco non vedente Antonio Ciotola e lo chef Luigi Diotaiuti del Ristorante Lucano nel Mondo Al Tiramisù di Washington.

“I protagonisti dell’evento - ha concluso l’assessore Galella – saranno i tanti raccoglitori lucani di tartufo e le associazioni, che potranno discutere delle grandi potenzialità del Tartufo Lucano e presentare al grande pubblico le proprie produzioni e le molteplici attività in programma sul territorio”.

Nel Presidio Ospedaliero Madonna delle Grazie di Matera è stato eseguito un intervento ad alta complessità dall’equipe di Ginecologia e Ostetricia diretta da Giuseppe Trojano, responsabile del Dipartimento Materno-Infantile, in collaborazione con le Unità Operative Semplici di Gravidanza a Rischio e di Oncologia Medica e le Unità operative Complesse di Pediatria, Radiologia e Anestesia del Madonna delle Grazie.

“Durante gli esami di routine del primo trimestre – afferma il dottor Trojano- alla donna di 39 anni, alla sua prima gravidanza, è stato diagnosticato un tumore localmente avanzato della cervice uterina. Nonostante gli ingenti rischi correlati alla malattia, la paziente ha deciso di portare avanti la gravidanza. Dopo un consulto interdisciplinare e un ulteriore colloquio con la paziente, si è deciso di procedere con una chemioterapia prima dell’intervento, che ha determinato una parziale regressione della lesione e quindi una grande possibilità per la paziente di essere sottoposta ad intervento chirurgico. È stato pertanto pianificato un taglio cesareo a 35 settimane compiute di gravidanza, che ha portato alla nascita di una bambina, dal peso di 2.460 grammi”.

Al taglio cesareo è seguito il delicatissimo intervento di isterectomia radicale e linfadenectomia pelvica bilaterale con conservazione delle ovaie, avendo tenuto conto dell’età della paziente. L’intervento è riuscito, anche nel decorso post operatorio: sia la mamma, che la piccola Francesca, sono in ottime condizioni di salute.

“Ancora una volta – commenta il Commissario dell’Azienda Sanitaria locale di Matera, Maurizio Friolo- l’approccio multidisciplinare e la competenza dei medici dei reparti interessati, ha consentito di raggiungere un risultato eccellente, nonostante la complessità e la rarità del quadro clinico. Il ringraziamento, ovviamente, va a tutto il personale medico ed infermieristico oltre che a tutti gli altri operatori sanitari che, a vario titolo, hanno permesso di raggiungere questo risultato positivo. Alla neo mamma, alla bambina e alla sua famiglia formulo gli auguri di una rapida guarigione ma soprattutto gli auguri per il lieto evento”.

“La privatizzazione di Poste Italiane non solo può avere effetti negativi sui servizi e sui dipendenti del gruppo, che già in Basilicata registrano livelli di prestazioni al minimo ed insoddisfacenti ed organici inadeguati, ma può anche far perdere soldi allo Stato”. Lo sostengono Uil e UilPoste in una nota a firma dei segretari regionali Vincenzo Tortorelli e Domenico Potenza riferendo i risultati di uno studio elaborato da UilPoste ed Eures in cui viene sottolineato che “non può essere trascurato il processo di profonda trasformazione che interessa il mercato dei servizi postali, con cui il quadro normativo e regolatorio deve oggi necessariamente misurarsi”.

Lo stesso servizio universale, di cui Poste Italiane è fornitore sulla base di un contratto di programma (2020-2024) di prossima scadenza, richiederebbe secondo Uil e UilPoste sia “una ridefinizione del perimetro di azione”, in linea con il mutato contesto economico e sociale, che “una più attenta riflessione sul finanziamento degli oneri che ne derivano”.

Insomma, per la confederazione e il sindacato di categoria si tratta di “una privatizzazione senza prospettiva”. A distanza di quasi dieci anni dal provvedimento che ha comportato la cessione a soggetti privati del 35,74% del capitale sociale di Poste, ricorda la Uil, è stata avanzata dal Governo la volontà di alienare un’ulteriore quota della partecipazione detenuta dal ministero dell’Economia, mantenendo una partecipazione dello Stato al capitale di Poste, anche per il tramite di società direttamente o indirettamente controllate dal Mef non inferiore al 35%, lasciando quindi la maggioranza dell’azionariato in mano a soggetti privati.

Tra il 2025 e il 2027 si prevede di collocare sul mercato il 29,26% delle azioni di Poste attualmente in mano al Mef, con l’obiettivo di raccogliere 4,35 miliardi di euro da destinare alla riduzione dello stock del debito pubblico e dei relativi interessi. “Sul piano finanziario anche l’analisi più cauta evidenzia l’inopportunità dell’iniziativa sia per l’irrilevanza dell’impatto sul debito pubblico – sostiene il report – sia perché la raccolta di 4,35 mld tramite, per esempio, l’emissione di Btp risulterebbe enormemente più vantaggiosa rispetto al risultato ottenuto attraverso la cessione delle azioni: da alcuni anni infatti Poste Italiane è un’impresa finanziariamente solida, con ricavi in costante crescita, capace di generare profitti (1,9 mld di utili netti nel 2023) e di distribuire dividendi (861 milioni nel 2022 e un miliardo nel 2023) che, attualmente, entrano per il 64,26% nelle casse pubbliche”.

Al di là della insussistente razionalità finanziaria della nuova privatizzazione prefigurata per Poste, aggiunge il report, peraltro priva dell’argomentazione del salvataggio o del risanamento che ha accompagnato gli analoghi interventi del 1992-2016, “appare inoltre sottovalutato il ruolo strategico che la rete di Poste e la capillarità dei servizi erogati possono continuare a rappresentare per la collettività, anche in termini di presidio di prossimità, tanto più a fronte della crescente desertificazione delle attività dei servizi che caratterizza numerosi contesti urbani e aree interne”.

Un tema di forte preoccupazione riguarda anche la qualità del lavoro e i livelli occupazionali: “Già da diversi anni si assiste infatti a una contrazione del numero dei dipendenti di Poste, passati tra il 2013 e il 2022 da 143,8 mila a 121mila unità (-15,8% e -22.800 unità), così come a una loro precarizzazione.
Tra il 2016 e il 2022 l’incidenza dei lavoratori atipici di Poste, pur mantenendosi inferiore alla media degli altri contesti (anche grazie al forte ricorso alle esternalizzazioni dei servizi esecutivi), è più che raddoppiata, passando dal 3,2% del 2016 al 6,7% del 2022). Un azionariato prevalentemente privato potrebbe sostenere un’accelerazione di questi processi”.

Soddisfatto il Presidente Piero Marrese: “Arteria importante: è la prima porta d’ingresso a Matera e all’ospedale Madonna delle Grazie per chi proviene da sud”.

Manutenzione straordinaria per la sistemazione di tratti saltuari del piano viabile della SP 10 Matera Sud: partono i lavori appaltati dalla Provincia di Matera.

Finanziati con il decreto 141-22 del MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) per una somma di circa 300mila euro, consisteranno nella stabilizzazione delle scarpate e il livellamento barriere di sicurezza attraverso la realizzazione di gabbionate, l’intervento di sigillatura delle lesioni della pavimentazione stradale, di conguagliatura mediante la fornitura e stesa di conglomerato bituminoso di tipo binder, di riquotatura di barriera di sicurezza stradale. Previsto, inoltre, il rifacimento della segnaletica orizzontale per l’intero sviluppo della strada e la sostituzione e la riquotatura di diversi cartelli di quella verticale.

“Si tratta – ha spiegato il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese – di un intervento molto importante ed atteso perché la strada in questione collega Matera con la statale 7 e, in particolare, con il presidio ospedaliero Madonna delle Grazie. E’, per chi proviene da sud, il primo ingresso in città ed è molto trafficata: anche per questo c’era l’esigenza di intervenire, in particolare in quatto punti del tracciato stradale nei quali si sono registrate criticità.

Ringrazio l’ufficio tecnico della Provincia, il vice presidente Emanuele Pilato, il consigliere del territorio, Carmine Alba e il consigliere delegato alla viabilità per la collina materana per la collaborazione prestata”.

La Polizia di Stato di Matera ha eseguito un’ordinanza di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari e di contestuale sostituzione con la custodia in carcere, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera, nei confronti di un cittadino straniero, 19enne.

L’uomo era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a Matera, dopo essere stato arrestato, ad aprile, per resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e minacce. Fino a quando, il 23 maggio, si allontanava senza autorizzazione, facendo perdere le proprie tracce, per cercare di attraversare il confine dello Stato e rendersi irreperibile sul territorio nazionale. Individuato dalla Guardia di Finanza presso il valico ferroviario di Chiasso (CO), al confine con il territorio elvetico, il 12 giugno, veniva arrestato per evasione e ricondotto presso il domicilio di Matera.

Ma la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, alla luce di quanto avvenuto, ritenendo gli arresti domiciliari non più adeguati alle esigenze iniziali e tenuto conto del concreto pericolo di reiterazione delle condotte criminose, ha richiesto al GIP l’aggravamento della misura. Così, l’uomo è stato condotto dagli operatori della Squadra Mobile e della DIGOS (Divisione Investigazioni Generali Operazioni Speciali), presso la locale casa circondariale.

All’incontro ha partecipato anche il Dipartimento nazionale della Protezione Civile

Nella Prefettura di Potenza si è tenuto il primo incontro dei gruppi di lavoro che avranno il compito di approfondire e dettagliare in termini operativi il piano per il trasferimento e l’accoglienza della popolazione del quartiere Bagnoli municipalità 10 del Comune di Napoli che sarà evacuata in caso di rischio eruzione dei Campi Flegrei.

Il Piano, approvato dalla Regione Basilicata con DGR n. 303 del 18 Aprile 2024, prevede un progressivo aggiornamento ed approfondimento da portare a compimento sulla base delle attività di  tre gruppi di lavoro che hanno le seguenti specifiche tematiche assegnate:

  1. infrastrutture di accessibilità e mobilità;
  2. hub e aree di prima accoglienza;
  3. permanenza di medio/lungo periodo.

I gruppi vedono coinvolti diversi oggetti, tra cui tutte le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, le strutture sanitarie, i comuni, le province, uffici, aziende e strutture regionali, la Camera di Commercio, Confindustria, Federalberghi, Confesercenti, le organizzazioni sindacali, associazioni di volontariato, oltre alle Prefetture di Potenza e Matera e all’ufficio regionale per la protezione civile.

Nella prima riunione, tenutasi ieri mattina, che ha riguardato il gruppo n.3, dedicato alla permanenza di medio/lungo periodo, è stato brevemente illustrato il Piano e sono state tracciate le linee di indirizzo sulle quali effettuare gli approfondimenti degli aspetti più operativi e di dettaglio, subito dopo la loro formale costituzione dei gruppi medesimi, che avverrà di Intesa tra Ufficio regionale per la Protezione Civile e Prefettura.

L’incontro, al quale ha partecipato anche il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, ha registrato l’attiva partecipazione dei sindaci e dei tecnici dei comuni individuati come capofila che si faranno carico di coordinare a livello locale le attività finalizzate alla definizione del modello di accoglienza.

“La pianificazione dell’accoglienza secondo un modello solidaristico tra le diverse regioni d’Italia - precisa l’ing. Di Bello, Dirigente dell’Ufficio per la Protezione civile regionale - rappresenta una sfida per la nostra regione. Il trasferimento e l’accoglienza della popolazione eventualmente sfollata in caso di rischio eruzione dovrà essere avviata nel giro di poche ore; si prevede infatti che tutta la popolazione destinata alla Basilicata arrivi in regione entro 72 ore al massimo dalla dichiarazione dello stato di emergenza corrispondente all’allerta rossa e proseguirà a medio/lungo termine secondo tempistiche non definibili a priori. Si configura pertanto come una attività molto complessa, da affrontare necessariamente con l’apporto di tutti i soggetti coinvolti. È, inoltre, fondamentale procedere con un approccio dinamico e con un metodo di lavoro flessibile che permetta aggiornamenti regolari e progressivi per garantire la costruzione di un’efficace e sempre aggiornato modello di accoglienza”.

Oggi sono in programma, sempre in Prefettura di Potenza, gli incontri introduttivi dei gruppi 1 su “infrastrutture di accessibilità e mobilità” e 2 su “hub e aree di prima accoglienza”.

L’operatività dei tre gruppi di lavoro è prevista per il prossimo mese di luglio. Le prime valutazioni sull’efficacia delle azioni intraprese saranno oggetto di discussione da parte del Coordinamento, composto dall’Ufficio per la Protezione Civile e dalle Prefetture di Potenza e Matera, entro la conclusione dell’anno corrente.

È stato presentato ieri, 19 giugno, nella seconda giornata dedicata al Premio Rossetti Montano, in corso in questi giorni a Corleto Perticara, il libro “Victor Salvi, il signore delle arpe” a cura del saggista Biagio Russo. Come si contestualizza questo racconto all’interno di una simile iniziativa? “Questa è l’occasione buona per divulgare una storia di passione e amore sconfinato che riguarda il nostro territorio e oltre; l’intero pianeta. Salvi vive ancora oggi con la propria musica e con la propria anima nel mondo; arpe da lui progettate che oggi ancora suonano, come quella esposta durante questa presentazione, la minerva gold impreziosita da una doratura a foglia d’oro a 23 carati. Una personalità, quella di Salvi in simbiosi con Rossetti e Montano a cui si ispira la natura della rassegna di Corleto”, ha specificato l’autore. Quella del saggista Russo è una vera e propria ricerca storica, ma anche geografica; da qui il sottotitolo del testo “Da Venezia a Viggiano, da Chicago a Piasco”. In riferimento all’importanza di Salvi nella Basilicata, ad intervenire anche Sara Simari, in qualità sia di coordinatore della didattica della scuola dell’arpa viggianese che come direttore artistico del Premio Rossetti Montano. La Simari ha espresso così l’importanza di questa figura: “Quella di Salvi si interseca in una grande cultura. Basti pensare che si tratta di una storia musicale si, ma anche di emigrazione culturale che vanta ben più di tre secoli”. La Simari fa un riferimento ad una citazione di Hofstede in cui la cultura viene intesa come una programmazione collettiva della mente, dove mente si intende una testa che pensa, un cuore che sente e le mani che fanno buone pratiche. Ed è proprio questa la direttiva che contraddistingue il lavoro che si fa sul nostro territorio. Una sorta di sistema di valori osservabili solo se attuati in buone pratiche che sono poi quelle che si realizzano attraverso il progetto della scuola dell’arpa viggianese”. Concetto che si rifà alla vita di Victor Salvi, il più grande costruttore di arpe al mondo; raccontata nel libro di Russo in modo avvincente nei confronti anche dei più piccoli, data la presenza di molte immagini a cura dell’illustratrice Erika De Pieri. “Costruite la civiltà del bello”, il messaggio lanciato dal Presidente della Pro Loco di Corleto Perticara, Antony Gallo, rivolgendosi soprattutto ai più piccoli che a seguire hanno posto domande interessanti all’autore del testo e hanno concluso la serata con un saggio in quanto allievi della Scuola Rossetti Montano sezione pianoforte. Un concetto quello del fare una civiltà incentrata sul bello che rispecchia appieno l’operato della rassegna e il fine di ogni sua edizione.

La Basilicata – unico caso in Italia – con l’anno scolastico 2024-2025 si ritrova con 85 dirigenti scolastici di ruolo su 84 istituzioni scolastiche. La situazione sovrannumeraria è il primo effetto perverso del Dimensionamento Scolastico che abbiamo duramente contestato. A denunciarlo è il segretario regionale Uil Scuola-Rua Luigi Veltri ricordando che la Basilicata è la regione che perde più istituzioni scolastiche – una su quattro – con ripercussioni sugli organici e sulla qualità della formazione degli studenti. All’operazione di demolizione della scuola pubblica, perché di questo si tratta, si aggiunge adesso l’Autonomia Differenziata approvata alla Camera contro la quale la Uil Scuola si batte  nello specifico contro il progetto di regionalizzazione della scuola statale nazionale. La raccolta di firme, promossa dalla Uil Scuola Rua, in pochi mesi, ha superato le 80 mila firme, di cui circa 2500 in Basilicata. il tema della scuola nazionale è molto ampio e complesso e riguarda non solo il contratto ma l’organizzazione didattica, il reclutamento, gli stipendi, la programmazione dell’offerta formativa e i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Si vorrebbero 21 modelli di scuola, una per regione, e persino 21 contratti per il personale. Situazione del tutto inaccettabile.

Non è superfluo ricordare che il ‘fare cassa’ sulla scuola è usanza della stragrande maggioranza dei Governi che si sono succeduti – (il dettaglio dei provvedimenti e l’analisi dei risparmi quantificati è nel dossier che la Uil Scuola Rua ha predisposto sul tema) e trova la sua origine a partire dalla riforma Gelmini.  Va capovolta la prospettiva da cui affrontare il problema e – conclude Veltri - assumere come punto focale «la riduzione del numero di alluni per classe» condizione prevista nel PNRR contestualmente al dimensionamento che, invece, è sparita dai radar normativi del MIM.

In occasione del centenario dell’entrata in vigore del Regio Decreto n. 3267/1923, che ha rivestito un ruolo cruciale nella gestione e nell’espansione delle foreste in Italia, è stato presentato un innovativo servizio WebGIS dedicato al Vincolo idrogeologico della Regione Basilicata. Questo servizio offre agli utenti un’esperienza migliorata e una maggiore trasparenza nell’accesso alle informazioni sulle aree soggette a tale vincolo.

Durante un incontro tenutosi nella sala Basento della Regione Basilicata, l’Assessore all’Agricoltura, Alessandro Galella, insieme al Dirigente della Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Emilia Piemontese, e al responsabile delle P.O. Vincolo Idrogeologico e Pianificazione Forestale dell’Ufficio Foreste e Tutela del Territorio, Mario Donato Nolè, hanno evidenziato le potenzialità di questo servizio. La piattaforma regionale R-SDI consente di facilitare le attività di pianificazione, monitoraggio e autorizzazione dei progetti legati al Vincolo Idrogeologico.

Attraverso il portale regionale, soggetti interessati come i Comuni lucani, tecnici, imprese del settore e proprietari possono ottenere dati precisi sulle superfici coinvolte e richiedere permessi e autorizzazioni. Questo strumento mira a snellire le procedure amministrative in questo ambito, consentendo una gestione più rapida delle pratiche, ha rimarcato l’assessore Galella parlando delle potenzialità del servizio.

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