La Basilicata – unico caso in Italia – con l’anno scolastico 2024-2025 si ritrova con 85 dirigenti scolastici di ruolo su 84 istituzioni scolastiche. La situazione sovrannumeraria è il primo effetto perverso del Dimensionamento Scolastico che abbiamo duramente contestato. A denunciarlo è il segretario regionale Uil Scuola-Rua Luigi Veltri ricordando che la Basilicata è la regione che perde più istituzioni scolastiche – una su quattro – con ripercussioni sugli organici e sulla qualità della formazione degli studenti. All’operazione di demolizione della scuola pubblica, perché di questo si tratta, si aggiunge adesso l’Autonomia Differenziata approvata alla Camera contro la quale la Uil Scuola si batte nello specifico contro il progetto di regionalizzazione della scuola statale nazionale. La raccolta di firme, promossa dalla Uil Scuola Rua, in pochi mesi, ha superato le 80 mila firme, di cui circa 2500 in Basilicata. il tema della scuola nazionale è molto ampio e complesso e riguarda non solo il contratto ma l’organizzazione didattica, il reclutamento, gli stipendi, la programmazione dell’offerta formativa e i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Si vorrebbero 21 modelli di scuola, una per regione, e persino 21 contratti per il personale. Situazione del tutto inaccettabile.
Non è superfluo ricordare che il ‘fare cassa’ sulla scuola è usanza della stragrande maggioranza dei Governi che si sono succeduti – (il dettaglio dei provvedimenti e l’analisi dei risparmi quantificati è nel dossier che la Uil Scuola Rua ha predisposto sul tema) e trova la sua origine a partire dalla riforma Gelmini. Va capovolta la prospettiva da cui affrontare il problema e – conclude Veltri - assumere come punto focale «la riduzione del numero di alluni per classe» condizione prevista nel PNRR contestualmente al dimensionamento che, invece, è sparita dai radar normativi del MIM.