La spesa media destinata alla tassa sui rifiuti (Tari) per le famiglie lucane ha subito un notevole incremento dal 2018 al 2023, che varia da più 69,2% a Potenza a più 25,6% a Matera. Si passa a Matera da 318,86 euro del 2018 a 400,49 euro del 2023; a Potenza da 154,47 euro del 2018 a 261,50 euro del 2023. Questi dati emergono dallo studio del Servizio Fisco e Previdenza della Uil, che ha analizzato i costi della Tari in 109 città capoluogo di provincia sulla base delle Delibere pubblicate nel 2023. Non è stato possibile includere le previsioni per il 2024, poiché molti Comuni non hanno ancora pubblicato le Delibere di approvazione delle nuove tariffe. La scadenza per la pubblicazione, originariamente fissata al 30 aprile 2024, è stata prorogata al 30 giugno 2024, rendendo disponibili solo i dati fino al 2023.
Lo studio fornisce un quadro dettagliato dell'evoluzione della Tari negli ultimi anni, evidenziando le differenze regionali e l'impatto sui bilanci familiari. Analizzando le diverse aree geografiche, si osserva che, nel 2023, i costi sono più bassi nel Nord Est, dove la tariffa media è di 272 euro, con un incremento del 3,62% rispetto al 2022. Segue il Nord Ovest, con una media di 287 euro, in calo dell'1,23%. Al Centro, la media è di 347 euro, con un aumento del 3,22%. Infine, il Sud e Isole risulta essere la zona più costosa, con una media di 395 euro, in crescita dell'1,11%, sempre rispetto al 2022.
Lo scenario nazionale si mostra molto diverso anche quando si prende in considerazione la pressione tributaria che grava sui cittadini. La Tari, infatti, incide in modo sproporzionato sui bilanci delle famiglie con minore capacità economica. Questo dato emerge chiaramente dalla simulazione dello studio, che ha utilizzato i dati dell'indagine “Condizioni di vita e reddito delle famiglie”, condotta dall'Istat, incrociandoli con le Delibere comunali relative alla tassa sui rifiuti. Attraverso questa analisi, è stato possibile calcolare la percentuale del reddito familiare destinata al pagamento della Tari. Dai risultati della simulazione si evince – evidenzia la Uil - che le famiglie con redditi più bassi destinano una quota maggiore del loro reddito al pagamento della Tari rispetto alle famiglie più abbienti. Questo squilibrio è dovuto principalmente alla struttura stessa della tassa, che non sempre tiene conto delle capacità contributive dei cittadini. Nei Comuni dove la tassa è più elevata, l'impatto sui bilanci familiari può diventare particolarmente pesante per chi ha un reddito limitato, aggravando ulteriormente le disuguaglianze economiche.
Sempre in tema di finanza locale, il segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli esprime profonda preoccupazione per quanto sta emergendo dalla bozza del decreto attuativo per la ripartizione dei tagli della recente legge di bilancio, che appare improntata a una rigida austerità. Gli Enti locali, già gravati da numerose difficoltà gestionali e finanziarie, si trovano ora ad affrontare ulteriori tagli ai fondi, in una misura che sembra contraddire gli stessi principi di rilancio economico promossi dal Pnrr. Si sta profilando, stando alle nuove disposizioni del MEF, un vero paradosso: vengono colpiti i Comuni in misura direttamente proporzionale ai finanziamenti Pnrr che hanno ricevuto per gli investimenti. Questo sta a significare che i tagli graveranno maggiormente su chi avrà investito di più per migliorare le infrastrutture e i servizi per i cittadini, come gli asili nido, riqualificazione delle periferie, che richiederanno ai Comuni maggiore spesa corrente per le manutenzioni e l'assunzione degli educatori. I tagli, se realizzati, andranno a peggiorare le già precarie condizioni degli Enti locali, specialmente nel Mezzogiorno.
Il rilancio dell’industria automobilistica nel distretto di Melfi appare più concreto dopo la conferma della produzione anche della nuova versione della Jeep Compass con motore ibrido nel distretto di Melfi. Di qui la soddisfazione già espressa dal governo nazionale e dai sindacati per il risultato raggiunto. Un risultato che è il frutto di un’azione sinergica delle istituzioni nazionali, regionali e comunali e delle parti datoriali e sindacali ed in cui il nostro governo di Basilicata ha svolto un ruolo attivo e di continua condivisione con il Ministro Urso.
È quanto ha dichiarato il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in seguito all’esito degli incontri del Ministro delle Imprese e del Made in Italy sui siti produttivi Stellantis in Italia.
L’importanza e la centralità del distretto di Melfi sia in termini di cultura industriale sia come complesso di competenze è un patrimonio che un paese avanzato ha il dovere di custodire e valorizzare. Il nostro obiettivo è al contempo, come più volte ribadito, tutelare e salvaguardare la produttività ed i livelli occupazionali, agendo di concerto con il governo nazionale per mettere in campo tutti gli strumenti necessari a sostegno del settore e quelle misure straordinarie occorrenti per dare sicurezza alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’indotto.
Il nuovo governo regionale proseguirà nell’azione di dialogo con le parti sociali per ulteriormente definire iniziative ed interventi di portata regionale e corrispondere all’obiettivo strategico di accompagnare il processo di ristrutturazione industriale in corso e rafforzare le politiche di sviluppo del sistema industriale e imprenditoriale regionale.
Il provvedimento notificato dalla Polizia di Stato. La Polizia di Stato di Matera ha notificato la misura di prevenzione dell’Avviso Orale, disposta dal Questore nei confronti di un giovane, denunciato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Il 12 febbraio, gli agenti della Squadra Mobile, nell’ambito di servizi finalizzati al contrasto dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, lo avrebbero notato mentre cedeva al conducente di un’auto un involucro, ricevendo in cambio denaro. Intervenuti subito dopo lo scambio, gli operatori hanno bloccato l’autovettura, recuperando un involucro, contenente 2 grammi di hashish. Il giovane, invece, è stato fermato mentre cercava di dileguarsi a piedi.
Pertanto, veniva effettuata una perquisizione personale, poi estesa anche al domicilio, con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza. Nell’armadio della stanza in uso al giovane indagato, venivano rinvenuti e sequestrati 1,27 gr di hashish, nonché materiale idoneo al confezionamento. Durante la perquisizione, gli operatori recuperavano all’interno del water della carta oleata che, analizzata dalla Polizia Scientifica, dava esito positivo ai reagenti specifici per cannabinoidi, facendo ritenere che prima di essere gettata nel water contenesse sostanza stupefacente non quantificabile.
Si precisa che gli accertamenti compiuti nei confronti del soggetto sono nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica nel contraddittorio con la difesa.
Considerati i precedenti per reati in materia di stupefacenti e rilevata la pericolosità sociale evidenziata dal giovane, la Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Matera ha avviato la procedura per l’adozione di una misura di prevenzione personale. Così, valutata la sussistenza dei presupposti previsti dal Decreto Legislativo n. 159/2011, così come modificato dal c.d. decreto Caivano, il Questore della provincia di Matera ha emesso la misura dell’Avviso Orale.
Le misure di prevenzione sono provvedimenti di carattere amministrativo (non penale) che il Questore può adottare come strumenti di difesa sociale nei confronti di soggetti considerati, a vario titolo, socialmente pericolosi. Hanno una finalità preventiva intesa ad assicurare la legalità nel territorio. Esse, infatti, non presuppongono necessariamente la commissione di reati e la relativa condanna, ma sono correlate ad una serie di condotte ed elementi che inducono a considerare la persona dedita alla commissione di reati che minano o mettono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica.
Giunta oggi all’undicesima edizione, la Giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace” è un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese. Un appuntamento annuale dell’intero sistema confederale contro ogni forma di illegalità per promuovere e rafforzare la cultura della legalità che è un prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo.
I fenomeni illegali - contraffazione, abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine, taccheggio, corruzione – alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale, fanno chiudere le imprese oneste, fanno perdere posti di lavoro, non tutelano i consumatori, riducono la sicurezza pubblica e naturalmente alimentano la criminalità organizzata.
Più specificamente, tali fenomeni determinano:
Angelo Lovallo presidente Confcommercio Potenza: “La nostra indagine – spiega il presidente Confcommercio Potenza Angelo Lovallo – dà un quadro della macro-regione Sud che pertanto richiede un’ulteriore analisi per la specificità della situazione regionale che risente però della criminalità delle regioni limitrofe su tutte di quelle campane e pugliesi”. Lovallo sottolinea che “l'impegno di Confcommercio per la sicurezza e la legalità, già espresso con le iniziative assunte d’intesa con il Prefetto di Potenza Campanaro, si traduce in due obiettivi continui e strategici: prevenire e contrastare i fattori legati alla criminalità che incidono sulla competitività delle imprese e rafforzare, diffondere e approfondire la cultura della legalità. Al fine di valorizzare il ruolo dei vari strumenti a disposizione dell’impresa, quali, a titolo di esempio, il Rating di legalità, il Rating creditizio e il Rating d’impresa, come indici di misurazione della performance dell’affidabilità aziendale, Confcommercio ha realizzato il progetto “Reputazione: cultura e pratica della Trasparenza e dell’Integrità”; “Misurare la performance di impresa attraverso i rating” per accompagnare il sistema e le imprese rappresentate, nel potenziamento delle strategie di prevenzione e contrasto dei rischi aziendali attraverso un approccio integrato, strutturato e adeguato alle esigenze delle PMI”.
Tra i dati più significativi dell’indagine
Livelli di sicurezza. Il 22,8% delle imprese del terziario di mercato del Sud e delle Isole ha percepito un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2023. Il valore è superiore al dato Italia pari al 18,9%. L’usura, l’estorsione ed il racket ed i furti sono i fenomeni criminali percepiti in maggior aumento. Le percentuali su usura ed estorsione, rispettivamente del 24,9% e del 20,6%, sono superiori ai valori nazionali pari al 24,4% al 19,6%.
“È con grande soddisfazione che accogliamo la notizia del conferimento, per il quarto anno consecutivo, del premio Industria Felix alla cooperativa ‘Il giardino di Alice’, struttura riabilitativa psichiatrica che ha sede a Tolve. L’équipe di questo straordinario centro, che si occupa del disagio psichico e di molte altre attività legate alla salute mentale, opera nel nostro comune garantendo risultati di assoluto rilievo”.
Così, in una nota, il sindaco di Tolve, Pasquale Pepe.
“Il premio Industria Felix è promosso dall’omonima rivista, distribuita con il Sole 24 Ore. Dunque si tratta di un riconoscimento di enorme valore simbolico dedicato alle aziende più competitive a livello gestionale, affidabili finanziariamente e sostenibili. Vorrei ringraziare tutti i dirigenti, i professionisti e i collaboratori per il lavoro svolto per la nostra realtà”.
“Sono da sempre convinto che il grado di civiltà di una comunità si valuti dalla capacità di aiutare l’altro nell’affrontare le difficoltà. ‘Il giardino di Alice’ lavora in questa direzione, affrontando tematiche complesse che hanno bisogno di un elevato tasso di professionalizzazione e di competenza”.
Sempre meno giovani, sempre più inattivi ed è a rischio il ricambio generazionale nelle imprese. L’allarme arriva dai Giovani Imprenditori di Confartigianato nel corso della loro Convention alla quale ha preso parte una delegazione della Basilicata. Insieme all’allarme un messaggio: il futuro del Paese e la nuova identità imprenditoriale si costruiscono con la ‘visione’ dei giovani e all’insegna dell’intergenerazionalità. Il Movimento guidato dal Presidente Davide Peli ha chiamato a confronto esponenti del Governo e del Parlamento, esperti, accademici, studenti, per delineare la situazione del lavoro giovanile e indicare le traiettorie per sostenere il talento e la voglia di fare impresa delle nuove generazioni.
Dopo i saluti del Presidente di Confartigianato Marco Granelli, il Presidente dei Giovani Imprenditori Davide Peli ha introdotto i lavori sottolineando: “Il futuro dell’Italia dipende da quanto e come si investirà sulle nuove generazioni. C’è molto da cambiare, se si considera che oggi, per 12 euro di spesa pubblica destinati a pensioni e sanità per anziani, se ne spende soltanto 1 per giovani e famiglie. Bisogna puntare su formazione di qualità, istruzione tecnica e professionalizzante, per creare le competenze evolute imposte dalla rivoluzione digitale. E occorre incentivare la trasmissione d’impresa, con strumenti ad hoc come, per esempio, il credito di imposta, per i giovani che vogliono rilevare l’azienda di famiglia, subentrare in un’impresa già avviata o creare una propria attività. Così si protegge il patrimonio di saper fare dell’artigianato e delle piccole imprese e si offre un futuro ai giovani e al Paese”.
La situazione del lavoro giovanile in Italia è stata approfondita da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato, e da Licia Redolfi, Osservatorio Mpi Confartigianato Lombardia. Ne emerge un quadro di luci e ombre. Nel decennio 2013-2023 la crisi demografica ha fatto diminuire la popolazione italiana di 874mila giovani tra 20 e 34 anni, con un calo dell’8,7%. Questo trend si riflette sulla composizione del lavoro indipendente: oggi il numero di imprenditori e lavoratori autonomi over 60, pari a 897mila, ha superato quello degli under 35 (719mila). Il fenomeno, diffuso in tutta Europa, è più marcato in Italia dove la quota di giovani lavoratori indipendenti sul totale è pari al 15%, a fronte del 16,2% della media Ue. Eppure le occasioni di lavoro per i giovani non mancano: tanto è vero che tra il 2021 e il 2023 la crescita dell’occupazione è stata trainata dagli under 35, in aumento dell’8,8% a fronte del +3,3% dell’occupazione senior, con un andamento migliore per laureati (+12,5%) e giovani donne (+9,9%). E si potrebbe fare molto di più, visto l’aumento della percentuale di manodopera che le imprese non riescono a reperire: a maggio si attesta al 48,2%, 2,1 punti in più rispetto allo scorso anno.
Ma, oltre al problema del calo demografico, le nuove generazioni non si offrono sul mercato del lavoro. Il rapporto di Confartigianato mette infatti in evidenza che gli inattivi under 35 sono 1.477.000, il valore più alto in Europa. E così, il tasso di occupazione degli under 35 italiani è del 45%, e rimane la percentuale più bassa d’Europa che fa registrare una media del 58,6%. “Visioni Condivise: come le diverse generazioni contribuiscono alla crescita del Paese” è stato l’argomento del secondo panel che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della lucana Maria Cristina Pisani, Presidente Consiglio Nazionale Giovani.
Per Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato, “Cambiamento e innovazione sono le parole d’ordine per chi come i nostri giovani imprenditori fanno impresa e ogni giorno affrontano le rapidissime evoluzioni del mercato e le nuove sfide della tecnologia. La continuità aziendale e il passaggio generazionale sono pilastri fondamentali per preservare i valori dei mestieri tradizionali, pur adattandoli alle moderne tecnologie. La Convention ha ribadito che i nostri Giovani sono pronti per il futuro, ma occorre che i decisori pubblici ci accompagnino in queste nuove sfide. Il futuro si crea con le competenze, fondamentali sia per creare un’impresa sia per portare avanti l’azienda di famiglia. Da raccogliere l’invito ai giovani imprenditori a custodire e trasmettere il valore del “saper fare con le mani”, un’abilità che costituisce il cuore pulsante dell’artigianato italiano”.
Nella notte di domenica 19 maggio, i militari della Stazione di Bari Japigia, impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno tratto in arresto nella flagranza di reato un tunisino 44enne e deferito in stato di libertà due italiani di 49 e 24 anni, poiché ritenuti responsabili, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa, di aver partecipato a una rissa in pieno centro cittadino.
I Carabinieri della Stazione, una volta giunti su Via Cognetti all’intersezione con via Abbrescia unitamente a personale del Nucleo Radiomobile di Bari, riuscivano ad acquisire nell’immediatezza dei fatti le dichiarazioni di un uomo e una donna, dei quali il primo era intervenuto per cercare di sedare la rissa in atto e la seconda aveva tentato invano di riprendere la scena con il proprio cellulare, sottrattole e scaraventato a terra da uno degli aggressori.
I dettagli forniti dai testimoni, che riuscivano a fornire una descrizione particolareggiata anche dell’abbigliamento degli indagati, hanno quindi permesso di identificare tre dei partecipanti alla rissa e procedere all’arresto di uno di essi e al deferimento in s.l. dei rimanenti, di cui uno aveva riportato lievi ferite al capo.
In sede di udienza, tenutasi il successivo 22 maggio, il GIP di Bari ha convalidato la misura pre-cautelare, disponendo la custodia cautelare in carcere per il tunisino arrestato ed emettendo ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari per il 49enne barese, eseguita ieri dai militari dalla Stazione.
È importante sottolineare che il relativo procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
“Bene il confronto al ministero delle Imprese e del Made in Italy con il Ministro Adolfo Urso che ha presieduto il tavolo sulle prospettive dello stabilimento Stellantis di Pomigliano alla presenza dei rappresentanti della Regione Campania, dell'azienda, il Direttore di Anfia e dei sindacati dei metalmeccanici. Come O.S. riteniamo il giudizio positivo, da parte del Ministro Urso non si è fatta attendere la continuità alla strada intrapresa soprattutto dopo l’incontro di ieri con l’A.D. Tavares per l’ampliamento del piano industriale che darà continuità anche al sito di Pomigliano”.
E’ quanto affermano dalla delegazione Ugl Metalmeccanici a fine incontro che ha visto partecipare il Segretario Nazionale UglM Antonio Spera unitamente a, Luigi Marino, Vice Segretario Nazionale, Ciro Esposito Segretario Provinciale di Napoli e la Rsa dello stabilimento di Pomigliano d’Arco.
Per l’UglM, “importante il lavoro che è stato messo in campo con il Governo per il tavolo Automotive: avrà la sua continuità concentrandosi con un documento finale sottoscritto da tutte le parti, per raggiungere la produzione di 1Mln di veicoli nel nostro paese. Il continuo confronto del Tavolo Sviluppo Automotive, è condivisibile poiché Urso propaga regole chiarissime e del resto utili per raggiungere le diverse ambizioni e sostenere il mercato automobilistico che favorisce la continuazione della produzione di modelli a prezzi accessibili in Italia: per l’UglM – conclude Spera – i presupposti anche su Pomigliano sono buoni con gli incentivi alla vendita di veicoli elettrici e alla rete di ricarica per sostenere i clienti e il miglioramento, come impegno preso dal Governo, del costo dell’energia per sostenere la competitività industriale di Stellantis nel sito Campano e dei fornitori ad esso collegato”.