Redazione MJ News

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Cresce il sostegno del sistema della bilateralità artigiana in favore delle imprese e dei lavoratori del comparto artigiano: nel 2023 , sono state complessivamente erogate da Ebna e Fsba – strutture nazionali a cui fa riferimento la nostra Ebab (Ente Bilaterale Artigianato Basilicata) - 169.333 prestazioni, suddivise tra 37.150 interventi a favore delle imprese e 132.183 destinati ai lavoratori dipendenti. Questi dati, che emergono dal bilancio di sostenibilità 2023 Ebna, il primo in assoluto -  presentato oggi a Roma alla presenza di Rosa Gentile (Confartigianato nazionale) e Diego Sileo (Uil, vice presidente Ebab) -  riflettono l’impegno della bilateralità artigiana nel rispondere efficacemente alle esigenze di un comparto strategico per l’economia nazionale.

Le prestazioni hanno raggiunto 21.600 imprese e 92.596 lavoratori, con una media di circa 1,7 prestazioni per impresae 1,4 per lavoratore. Questi numeri testimoniano l’ampiezza e la capillarità del sostegno offerto, sottolineando l'efficacia dell’intervento bilaterale nel garantire un impatto diffuso e concreto su tutto il territorio nazionale.

Sul piano economico, il sistema ha erogato un totale di 134.395.423 euro di contributi. Di questi, 23.895.788 euro sono stati destinati alle imprese artigiane, mentre 110.499.635 euro hanno sostenuto i lavoratori dipendenti. In termini di valore medio per singola prestazione, le imprese hanno ricevuto circa 643 euro per intervento e 1.106 euro per impresa beneficiaria, mentre i lavoratori hanno ottenuto 836 euro per prestazione e 1.193 euro per beneficiario. Questi dati evidenziano l’importanza e la rilevanza economica del supporto fornito dal sistema della bilateralità, contribuendo in modo significativo alla stabilità e al benessere del comparto artigiano.

Rosa Gentile, delegata di Confartigianato nazionale, partecipando ai lavori,  ha sottolineato che non partiamo dall’anno zero. Si tratta di condividere esperienze, strategie politiche e contrattuali che guardino all’innovazione, alla soddisfazione di esigenze garantendo standard elevati di vita a persone e comunità, in un’ottica sempre più ampia e globale. In questo senso la bilateralità nazionale e regionale oltre a rappresentare esperienze di successo della contrattazione collettiva, è anche fonte di quello che viene definito salario “accessorio” o indiretto. Il Bilancio Sociale della Bilateralità ha il compito di evidenziare la potenzialità e l’importanza svolta per la costruzione di un nuovo welfare, che oltre a fungere da supporto al welfare istituzionale risponde ad un bisogno reale dei settori produttivi e aiuta le lavoratrici e i lavoratori nei loro bisogni quotidiani e familiari. Il welfare deve dare strumenti e risorse per la conciliazione tra vita familiare e quella lavorativa, per i bisogni emergenti dal lavoro a distanza, per una nuova mobilità delle persone e del lavoro, o per i nuovi ritmi di vita imposti dalla digitalizzazione dei processi produttivi.

Il protagonismo delle Parti Sociali – evidenzia il vice presidente Ebab Diego Sileo, in rappresentanza di Cgil, Cisl, Uil, facendo riferimento agli Stati Generali della Bilateralità Artigiana (Rifreddo di Pignola, marzo scorso - ha permesso da oltre 30 anni di costruire e potenziare, attraverso gli accordi interconfederali e i contratti collettivi nazionali di lavoro del comparto, un sistema di welfare contrattuale con l’erogazione di strumenti bilaterali per la gestione di alcuni aspetti della vita delle imprese artigiane e la tutela dei lavoratori ad esse occupati come la formazione, la sanità integrativa e l’assegno di integrazione salariale in presenza di crisi aziendale. Le Parti sono consapevoli che la contrattazione collettiva non ha la sola funzione di fissare il salario, ma è un processo sociale di regolazione del mercato del lavoro che interviene su molte altre materie accanto ai minimi tabellari, come gli scatti di anzianità, le mensilità aggiuntive, il welfare contrattuale e la bilateralità. Inoltre a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali dell’artigianato, va aggiunta la contrattazione regionale, che agisce gli strumenti della bilateralità, a sostegno delle imprese e dei lavoratori su salute e sicurezza, eroga contributi per l’acquisto di attrezzature, per la maternità delle imprenditrici e a sostegno dei dipendenti come i rimborsi per i testi scolastici, bonus natalità, contributi per nuclei famigliari con disabili minori, solo per fare alcuni esempi.

Una delegazione del Movimento politico ha visitato gli impianti. A Eni chieste garanzie e rispetto per l'ambiente e l’abbinamento di attività avanzate e non impattanti a quelle estrattive.

“Siamo qui perché sui temi energetici è indispensabile un’alta e costante vigilanza sociale per evitare il paradosso che il conto di una stagione di economia basata su pratiche impattanti lo paghino territori come la Basilicata che di quello sviluppo ha beneficiato soltanto in parte”. Così i vertici di Basilicata Casa Comune al termine del sopralluogo fatto oggi, mercoledì 23 ottobre, al COVA di Viggiano (Centro Olio Val D’Agri) da una delegazione composta dal Vice Presidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, accompagnato da altri esponenti del movimento politico.

Una visita per toccare con mano la situazione complessiva di uno dei due poli estrattivi della Basilicata. “La Basilicata – ha dichiarato il consigliere regionale di BCC – si trova oggi nella paradossale situazione di pagare, da un lato, lo scotto della transizione all’elettrico dell’Automotive, che mette in forse e precarizza migliaia di posti di lavoro, e dall’altro, di gestire la “coda” delle attività estrattive di idrocarburi fossili come fonte di approvvigionamento energetico, in attesa del definitivo passaggio alle rinnovabili. 

Dobbiamo rivolgere a Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, l’invito a costruire qui in Basilicata, piuttosto che altrove, il proprio ed il nostro futuro “Non Oil”.  Eni, di cui ci occupiamo oggi, è un’eccellenza a livello mondiale nel settore dell’energia a forte contenuto tecnologico, tra ricerca e brevetti, pertanto può favorire il processo di transizione energetica trasferendo sul nostro territorio la migliore tecnologia nelle produzioni rinnovabili, garantendo una prospettiva produttiva, occupazionale e a basso impatto che vada oltre il limitato orizzonte delle estrazioni petrolifere.

Con onestà – ha sottolineato Chiorazzo -  dobbiamo riconoscere che questo processo non può essere delegato alle compagnie, ma deve chiamare alla responsabilità la giunta lucana, il consiglio regionale e il governo nazionale che devono mettere in campo una piattaforma chiara, non mance da utilizzare a fini elettorali, non risorse per tappare buchi di bilancio o sperperare tra concerti e marciapiedi rifatti ogni anno, ma obiettivi chiari e di lunga durata.

E gli obiettivi devono essere due: l’abbinamento alle attività esistenti di nuovi settori produttivi avanzati in grado di dare prospettive e lavoro, anche di alto profilo per richiamare qui i tanti lucani costretti a restare fuori regione, e, nell’immediato la garanzia più alta di salvaguardia di salute e ambiente, con controlli costanti.

Giovedì 24 ottobre, alle ore 17, avrà luogo presso la Biblioteca comunale “Rocco Scotellaro” di Tricarico (Mt) la presentazione del volume “Terra e libertà. Giuseppe Avolio, una vita socialista” (Villani editore, 2024).
Il libro, curato da Carmina e Francesco, due dei figli di Avolio, e da Maddalena Mastrostefano, sua nipote, esce nell’anno del centenario della nascita e raccoglie una cospicua serie di studi, interventi, ricordi e testimonianze che mettono in luce i diversi aspetti della lunga e complessa attività politica di Giuseppe Avolio.
Napoletano, di famiglia socialista, reduce da due anni di prigionia in un lager nazista durante la seconda guerra mondiale, Avolio fu impegnato fin da giovanissimo nella politica a favore dello sviluppo agricolo e del Mezzogiorno, diventando nel 1955 dirigente dell’”Alleanza nazionale dei contadini”, al fianco prima di Ruggiero Grieco e poi di Emilio Sereni. Deputato per tre legislature, fino al 1972, prima col PSI e, dal 1964, col PSIUP, (fondato dal suo maestro politico, Lelio Basso), diresse per anni l’organo di questo partito, “Mondo nuovo”, e partecipò attivamente al dibattito parlamentare di quegli anni.
Nel 1977, al termine del processo noto come “Costituente contadina”, fondò e diresse fino al 2000 la “Confederazione italiana coltivatori”, poi “Confederazione italiana agricoltori (CIA)”, primo e finora unico esempio di organizzazione professionale del tutto autonoma dei partiti, dai sindacati e dai governi.
Pochi come lui si sono battuti per la dignità, la crescita e lo sviluppo di quello che veniva chiamato, giustamente, “settore primario”. Oggi, in diversi casi, non solo si fa tesoro delle sue idee, ma si traggono profitti e perfino si costruiscono imperi semplicemente utilizzando i concetti e le parole d’ordine da lui elaborate per la prima volta decenni fa (“Tutela della tipicità e della qualità”, “Produrre meno, produrre meglio”, Patto alla pari fra agricoltura e industria”, “Da agricoltori a imprenditori“).
La presentazione, organizzata dall’”Accademia della ruralitá G. Avolio” di Tricarico (presieduta da Paolo Carbone e Pancrazio Toscano), sarà coordinata dal direttore dell”Avanti!”, Livio Valvano, e vedrà gli interventi dello stesso Toscano e poi di Matteo Ansanelli (dirigente CIA), Mimmo Guaragna (giornalista e membro dell’Accademia) e Sergio Vellante (economista agrario). Le conclusioni saranno del segretario nazionale del Partito Socialista, Enzo Maraio.

Mercoledì, 23 Ottobre 2024 19:15

Crisi idrica, Bardi nominato commissario

Interruzioni: confermate le sospensioni in atto dalle 18.30 alle 6.30

Il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, è stato nominato Commissario straordinario per la gestione della crisi idrica e del piano degli interventi. La nomina governativa è giunta oggi pomeriggio dopo la deliberazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica della Camastra. Il Governo nazionale ha già stanziato i primi 2,5 milioni di euro per consentire gli interventi più urgenti da realizzare nei primi 90 giorni.

Per quanto riguarda le interruzioni idriche nei 29 comuni lucani serviti dal bacino idrico del Basento Camastra, tra cui Potenza, è stato confermato il regime della scorsa settimana: interruzioni dell’erogazione tutti i giorni dalle ore 18.30 alle ore 6.30 ancora per una settimana. Sabato 26 ottobre sospensione a partire dalle ore 23.

Le chiusure attuate fino ad ora hanno generato un risparmio e i disagi vissuti dai cittadini hanno generato risultati importati. Il regime di sospensioni dell’erogazione idrica ha garantito un risparmio della risorsa di 900 mila metri cubi, ovvero oltre il 35 per cento dell’acqua utilizzata in assenza di restrizioni. Se non fossero state attuate le sospensioni, oggi la diga della Camastra non avrebbe più acqua da erogare. Il contenimento del consumo, invece, ha consentito lo spostamento della data di “resistenza”, spostando l’orizzonte temporale di 15 giorni, ovvero dal 15 al 30 novembre.

Funzionano anche gli interventi strutturali che Acquedotto Lucano ha posto in essere negli ultimi giorni per il prelievo delle acque superficiali della diga di Camastra, attraverso i pontili galleggianti su cui sono state installate le pompe di prelievo, così come richiesto dalla Direzione generale delle Infrastrutture della Regione Basilicata, e attraverso lo sbarramento artificiale sul canale di scarico dell’invaso. Questi due interventi consentono di prelevare acqua dall’invaso al fine di poter garantire l’attuale dotazione idrica pari a circa 600 litri al secondo, altrimenti non più prelevabile dal torrino di presa.

Intanto è stato deciso di avviare una mappatura delle condizioni delle strutture sanitarie e scolastiche, ovvero quelle dotate di sistemi di accumulo idrico e quelle che non ne sono provviste.

Il tavolo per la gestione della crisi idrica tornerà a riunirsi tra una settimana per consentire valutazioni più aggiornate sulla base di eventuali variazioni circa la disponibilità della risorsa idrica nel bacino della Camastra che, lo ricordiamo, alimenta oltre 140 mila lucani.

L’assessore Latronico: incoraggiare le attività di sensibilizzazione dei donatori

“Si è concluso ieri l’incontro interregionale Centro, Sud e Isole dei donatori di sangue Fidas; un evento per la promozione del confronto attivo sul territorio, nel quale associazioni, federazioni di volontari, autorità, istituzioni e cittadini sono chiamati a fare la propria parte per favorire la diffusione della cultura della donazione di sangue. Un gesto semplice, capace di salvare vite umane”.

Lo ha detto l’assessore alla Salute, politiche della persona e PNRR, Cosimo Latronico presente durante la seconda giornata dell’incontro.

“La regione Basilicata si conferma in prima linea nel fronteggiare le sfide della salute in ogni sua sfaccettatura favorendo e potenziando protocolli di sinergia e cooperazione fra tutte le parti coinvolte. Ricordando che nella nostra regione, le associazioni e le federazioni di donatori riescono a coprire circa l’80% delle donazioni presso le Unità di Raccolta (Udr) e i Punti di Raccolta (Pdr), emerge chiara la necessità di un impegno costante nel salvaguardare e sostenere il loro continuo coinvolgimento nella programmazione regionale al fine di responsabilizzare l’intero sistema riguardo la salvaguardia dell’autosufficienza. È altresì indispensabile – ha aggiunto l’assessore- sostenere ed incoraggiare tutte le attività di sensibilizzazione dei donatori, di informazione e formazione dei giovanissimi, attivare azioni di miglioramento dei sistemi infrastrutturali aziendali e implementare programmi di telemedicina dedicati sia alla gestione della filiera della raccolta sia allo sviluppo della Medicina Trasfusionale sul territorio con l’obiettivo di favorire la deospedalizzazione.

L’autosufficienza del sistema trasfusionale regionale – ha concluso Latronico- costituisce un elemento di rilievo strategico a supporto di un’ampia serie di prestazioni sanitarie e percorsi assistenziali quali l’emergenza e urgenza, l’alta specialità, l’oncologia, la chirurgia elettiva, l’ematologia clinica, i trapianti. È pertanto vitale incrementare i numeri della raccolta; è una necessità che riguarda tutti.  In Basilicata il numero dei donatori nel 2023 è aumentato di quasi 4.000 unità; Un dato positivo che ci incoraggia a proseguire la strada del confronto attivo sul territorio e della sensibilizzazione dei lucani. Per il 2024, l’obiettivo è mantenere una raccolta costante di circa 2.000 unità di sangue intero al mese, evitando acquisizioni da fuori regione e favorendo il dialogo e la progettualità a lungo termine”.

Il messaggio del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, per le vittime del tragico incidente avvenuto ieri sera sulla strada statale Potenza – Melfi, che ha coinvolto tre giovanissimi tifosi della squadra di calcio del Foggia in trasferta nel capoluogo lucano

“Tre giovanissime vite spezzate, ancora un incidente stradale sulla statale Potenza – Melfi. Una trasferta all’insegna dello sport che si trasforma in tragedia. Esprimo, anche a nome della Giunta regionale della Basilicata, i sentimenti di vicinanza e cordoglio alle famiglie delle vittime ed alla comunità sportiva della città di Foggia per il terribile incidente che ieri sera ha coinvolto tre giovani tifosi della squadra di calcio pugliese”. È il messaggio del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, per le vittime del tragico incidente avvenuto ieri sera nei pressi di Potenza, sulla strada statale Potenza – Melfi.

Tutto pronto per il convegno “Malattia rara CMT diagnosi precoce e presa in carico olistica del paziente e del nucleo familiare”, previsto per il prossimo 19 ottobre presso la sala convegni Hotel Excelsior, a Bari, dalle 8:00 alle 14:00. L’evento, ideato per i 25 anni dell’Associazione Italiana per la malattia di Charcot Marie Tooth - (CMT) e' un momento di informazione e formazione delle problematiche sulle malattie rare, con un focus particolare sulla CMT. Un incontro in cui si uniscono pazienti, medici, associazioni, al fine di avviare un percorso anche di prevenzione partendo da esami specifici sin dai primi giorni di vita passando poi alle prese in carica dei pazienti e soprattutto conoscere i centri dove questa malattia può essere curata. “Al momento in Basilicata si riscontrano grosse difficoltà nel riconoscere la malattia di Charcot Marie Tooth – ha dichiarato il Referente Basilicata Associazione AICMT OdV, Vice –coordinatore Basilicata Consulta Sud Malattie Neuromuscolari Puglia-Basilicata-Calabria, Salvatore Losenno, relatore della tavola rotonda prevista durante l’incontro. “Ci sono delle grosse difficoltà nel trovare un centro specialistico che tratti questo tipo di malattia – ha concluso – e sarebbe opportuno anche pensare di restituire una corsia preferenziale per le persone che hanno questo tipo di patologia e non solo, viste le lunghe liste di attesa della Basilicata, tenendo anche conto che la vicina Puglia, la Regione più vicina dove si potrebbero fare alcune visite specialistiche, al momento non prende più in carico i pazienti lucani, per questioni oramai note. Abbiamo invitato a questo incontro alcuni esponenti della Regione Basilicata sperando che loro siano presenti. Stiamo pensando tra l'altro di fare un simile incontro anche in Basilicata”. L’incontro, organizzato dall’Associazione Italiana Charcot Marie Tooth - AICMT ODV, vede il patrocinio dell’Azienda ospedaliera Policlinico di Bari, dell’Asl di Bari, della Società italiana di neurologia (SIN), dell’Ordine degli assistenti sociali del Consiglio Regionale Puglia, dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi della Regione Puglia, di “UNIAMO” Federazione Italiane Malattie Rare, della Consulta Malattie Neuromuscolari, di APS Carmela Giordano e di Cittadinanza Attiva.

Ecco il programma in dettaglio. Dopo la registrazione dei partecipanti prevista dalle 8:00 alle 8:30, ci sarà la presentazione e i saluti a cura del Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Puglia, Antonio Giampietro, e del Garante della Salute - Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli. Il via poi, alla prima sessione coordinata dalla Responsabile scientifica dell’incontro, Isabella Laura Simone, nonché Prof. Ord. Neurologia – Scuola di Medicina UniBa. Ad intervenire saranno il Dirigente medico neurologo dell’Asl di Bari, Giuseppe Caputo, sui meccanismi patogenetici e classificazioni; Marina De Tommaso, Direttore UOC di Neurofisiopatologia, AOUC Policlinico Bari, Docente ordinario Neurologia presso il Dipartimento Biomedicina translazione e Neuroscienze UniBa, che parlerà dell’utilità della valutazione neurofisiologica nella CMT; il Dir. Medico U.O.C. Laboratorio di Genetica medica ASL di Bari – presidio Ospedaliero “Di Venere” – Bari, Emanuela Ponzi, con una relazione sulle Basi Genetiche nelle neuropatie periferiche. La seconda sessione, invece, sarà curata dal Direttore Unità per le Disabilità gravi dell’età evolutiva e giovane adulta Ass. “La Nostra Famiglia” – IRCCS “E Medea” Polo ospedaliero scientifico di neuro riabilitazione – sede di Brindisi, Antonio Trabacca, e  vedrà tra gli interventi: Maria Grano, Prof. Ord. Istologia ed embriologia al Corso di laurea in Medicina e chirurgia UniBa, sulle molecole attive sul metabolismo neuromuscolare nello specifico il ruolo di Irsina nella CMT; Marisa Megna, Prof. Ord. Medicina fisica e riabilitativa UniBa, Dipartimento di Biomedicina translazionale e neuroscienze, Direttore U.O.C. Medicina fisica e Riabilitazione, AOUC Policlinico di Bari, che tratterà il progetto riabilitativo individuale nelle persone con disabilità nella CMT; Giuseppina Annicchiarico, Pediatra e coordinatrice CoReMaR Puglia, sulla visione olistica dell’organizzazione e l’accesso alle cure. Verrà inoltre conferito il Premio alla Ricerca intitolato alla Dott.ssa Rossana Festa. Apertura poi, della tavola rotonda “La presa in carico olistica del paziente e del nucleo familiare”, moderata da Claudia Laterza - Pediatra, Palliativista, Coordinamento Malattie RARE-AGREES Puglia - quale prederanno parte: Alessandra Ancona, Dir. Medico – U.O.S.A.V.S. Centro territoriale Malattie rare Asl BA; Maria Fara De Caro, Prof. Ass. Psicologia Clinica UniBa, Responsabile U.O.S.A.V.S. Psicologia e Neuropsicologia Clinica – U.O.C. di Neurologia “L. Amaducci”, AOUC Policlinico Bari; Filomena Matera, Assistente sociale Specialista e Presidente CROAS Puglia; Valentina Romano, Direttrice Dipartimento Welfare Regione Puglia; Simona Ruggiero, Assistente Sociale Specialista ASL Bari, Socio fondatore A.P.S. Carmela Giordano – Bari; Salvatore Losenno e Antonio Trabacca.

L’incontro è mirato all’informazione e alla formazione multidisciplinare dei professionisti sanitari, degli assistenti sociali, delle famiglie e delle organizzazioni di volontariato coinvolti nella cura e gestione delle persone affette da malattie rare. Previsto il riconoscimento di 5 crediti ECM per 60 professionisti sanitari (neurologi, neurofisiologi, neuropsichiatri infantili, medici di medicina generale, pediatri, fisiatri, fisioterapisti) e 5 Crediti formativi per Assistenti sociali (evento accreditato dal CROAS PUGLIA) 

Di seguito i riferimenti:

Segreteria organizzativa: Dott.ssa Giovanna Conenna – AICMT Odv – 3515210449

Responsabile stampa: Dott.ssa Cristina Longo - 3512610069  

Per contattare e/o sostenere l'associazione:

www.aicmt.it     

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Num. Verde: 800180437

“La Relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei per l’Africa, insieme allo stato di avanzamento dei progetti pilota e delle iniziative in corso in particolare nei nove Paesi Africani individuati, è l’occasione per rinnovare il protagonismo delle imprese italiane nell’obiettivo di intensificare le azioni e di estenderle anche ad altri Paesi”. Così Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera ItalAfrica raccogliendo l’esortazione che la Premier Meloni ha rivolto al convegno dei Giovani di Confindustria a “rimboccarsi le maniche”.  “La Camera di Commercio ItalAfrica Centrale – evidenzia Cestari - è impegnata nel progetto “Sinergie per lo sviluppo” diretto al continente africano con il duplice obiettivo di fare fronte alla crisi migratoria e di offrire nuove opportunità di investimento alle imprese italiane ed europee in tutti i settori. Per questo, l’invito della Premier a “puntare sulla formazione tramite le filiere dei diversi settori produttivi” ci trova in stretta sintonia. Formare giovani perché diventino il sostegno alle aziende dei territori del Sud nelle sfide sui mercati internazionali – spiega il Presidente ItalAfrica – è da sempre la nostra mission, svolta da decenni, tesa in particolare a trasferire il nostro know-how sui territori della Basilicata e delle altre regioni del Sud dove operiamo, oltre che in Paesi esteri, in modo da favorire opportunità di crescita e sviluppo per la Basilicata e i giovani, convinti che è questa un’ulteriore spinta per le piccole e medie imprese. Sono certo che le nuove figure professionali formate porteranno ricchezza e commesse in territori non ancora valorizzati adeguatamente”. L’obiettivo ribadito è “quello di formare i futuri manager dell’export, mediante una formazione dal taglio pratico ed operativo, integrata da attività sul campo quali: esercitazioni, case studies, collegamenti con uffici esteri ICE, incontri con associazioni e realtà aziendali, esperienze all’estero.  La formazione dei giovani – sottolinea ancora Cestari  – è un elemento fondamentale che noi mettiamo al primo posto della nostra strategia imprenditoriale. Servono giovani per i progetti di cooperazione nei Paesi Africani e servono giovani africani formati per garantire loro un futuro. Entro il 2030, oltre il 40% della popolazione giovanile mondiale sarà africana ed entro il 2050 il continente rappresenterà più del 25% della popolazione globale e un’età media inferiore ai 25 anni. L'Africa – conclude - ha pertanto bisogno di investire nell'istruzione e nella formazione per i giovani, nell’imprenditoria giovanile per favorire lo sviluppo ed il Piano Mattei è uno strumento strategico”. 

Con circa 345.000 ettari di superficie boscata la Basilicata rappresenta un’opportunità per le biomasse legnose (legna da ardere; pellet, vale a dire segatura compressa; cippato, scagliette di legno) che sono la prima fonte di energia rinnovabile in Italia, pari al 34%. Lo evidenzia Cia-Agricoltori Potenza-Matera in riferimento al Progetto Biomasse presentato da Stellantis per lo stabilimento di Melfi. La possibilità di sfruttare sottoprodotti della filiera del legno, a poca distanza dal luogo in cui la stessa biomassa viene bruciata – si legge nella nota – rafforza la proposta della Cia dell’istituzione del Distretto regionale agroenergetico Basilicata. E‘ questo un modo per rendere competitive, dare maggiore redditività al sistema della Pmi imprese specie quelle agricole, contribuire alla produzione di energie rinnovabili.

Nel sottolineare che la filiera delle biomasse continua a rappresentare la prima fonte di energia rinnovabile a livello nazionale e internazionale, la nota evidenzia che  senza quegli 8 megatep generati dalla termica di questo settore, l’Italia non avrebbe mai raggiunto gli obiettivi vincolanti posti dall’unione europea.

Per il presidente nazionale Cia-Agricoltori Cristiano Fini “accade però che il recepimento di direttive europee che generano provvedimenti nazionali, regionali e comunali sempre più restrittivi stanno determinando oggettive difficoltà nell’immediato e prospettive di sviluppo incerte per il futuro. Si tratta di un  paradosso che da un lato ci dice che Il Paese ha bisogno di contabilizzare l’energia prodotta dalle biomasse, dall’altro contemporaneamente si adottano provvedimenti che di fatto mettono in discussione il  futuro di un intero settore.

È chiaro che siamo in una fase di forte influenza ambientale, determinata dalla necessità di arrivare alla neutralità climatica da qui ad alcuni anni. Obiettivi necessari che – afferma il presidente Cia - nessuno mette in discussione ma che rischiano, attraverso  un approccio sbagliato nel metodo, nella strategia e nella programmazione, di  generare un corto circuito che ci porterà ad una mancata sostenibilità economica che sfocerà inevitabilmente in una vanificazione degli obbiettivi stessi  posti dalla transizione ecologica. Sono fermamente  convinto che oggi il compito delle associazioni sia quello di intensificare sempre più in modo organico e strutturato quell’attività di confronto e di lobby politica a tutti i livelli territoriali, siano essi europei nazionali, regionali o comunali. Se non agiremo affinché il procedimento tecnico normativo sia frutto di una  forte concertazione politica che tenga conto di tutti i risvolti e gli impatti economici sulle aziende e se non si aprirà un dialogo tra istituzioni e mondo delle imprese, il rischio è che, di qui a poco, si andrà a distruggere il nostro tessuto produttivo, passando inevitabilmente da un progetto di sostenibilità ambientale ad una conclamata crisi economico sociale. E’ su questo scenario che Cia - Agricoltori Italiani non solo accoglie le difficoltà del momento, ma rilancia nella disponibilità di costruire assieme a voi un percorso che dia supporto nelle relazioni politiche e istituzionali, al fine di dare voce alle vostre proposte per uno sviluppo sostenibile di questo settore strategico dell’energia pulita”.

Per Cia, dopo il progetto Stellantis, l’istituzione del Distretto agroenergetico lucano è matura.

“Un immenso dolore per la tragica scomparsa dei tifosi della squadra di calcio del Foggia coinvolti nell’incidente sulla statale Potenza - Melfi. Giovani vite spezzate troppo presto, di ritorno da una serata all’insegna della passione per lo sport. A nome della Provincia di Potenza, esprimo le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e alla comunità sportiva di Foggia.

È il messaggio del Presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, per la tragica scomparsa dei giovani tifosi del Foggia, vittime dell’incidente stradale avvenuto ieri sera sulla strada statale Potenza-Melfi.

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