Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, della presunzione di innocenza e della necessaria verifica dibattimentale, per quanto risulta allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue.
Il Questore della Provincia di Matera Emma Ivagnes ha disposto il Divieto di Accesso alle Aree Urbane (conosciuto anche come DASPO Urbano) nei confronti di 4 soggetti, resisi responsabili di due distinte e violente aggressioni avvenute all’interno e nelle immediate vicinanze di esercizi pubblici, nei Comuni di Policoro e Rotondella.
In particolare, in relazione al primo episodio, avvenuto nell’agosto del 2024, giungevano sulla linea di emergenza 113 diverse segnalazioni di una violenta aggressione avvenuta nei pressi di un Bar, sito nel Comune di Rotondella. A seguito degli accertamenti investigativi svolti dal personale del Commissariato di P.S. di Policoro e dai militari della Stazione dei Carabinieri del luogo, si accertava che nella prima serata, all’esterno di un esercizio pubblico sito in una zona centrale di quel comune, veniva violentemente aggredito un ventinovenne che si trovava seduto ad un tavolo posto all’esterno del locale, intento a consumare una bevanda.
Il malcapitato veniva raggiunto da due uomini del posto, dei quali uno cliente dello stesso esercizio, che, impugnando rispettivamente un’ascia ed un bastone, percuotevano l’avventore attraverso l’utilizzo di tali strumenti atti ad offendere, ferendolo all’avambraccio ed alla spalla destra. Un colpo d’ascia veniva inferto anche al ginocchio. La brutale aggressione, alla quale assistevano numerosi testimoni che contattavano i numeri di emergenza, causava alla vittima ferite lacero contuse, con prognosi di giorni 15 s.c..
I presunti responsabili venivano individuati e deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria, per lesioni personali e porto di armi o strumenti atti ad offendere.
L’altro episodio di violenza avveniva nei pressi di un Bar sito in Policoro. Le preliminari attività di indagine svolte consentivano di appurare come, in una serata del settembre 2024, all’interno di un esercizio pubblico sito in Policoro, nasceva una animata discussione, dovuta a problemi di vicinato, tra due uomini del posto. Uno dei due veniva colpito al volto con un bicchiere di vetro, riportando ferite da taglio alla zona parietale e al padiglione auricolare sinistro, con vistose perdite ematiche. Subito dopo, il malcapitato veniva minacciato da un amico del suo aggressore.
A seguito della brutale aggressione subìta, avvenuta, come detto, all’interno dell’esercizio pubblico, l’uomo veniva trasportato presso il locale nosocomio per ricevere le cure sanitarie, consistite anche nella rimozione di alcune schegge di vetro e nell’applicazione di diversi punti di sutura, riportando una prognosi di giorni 9 s.c..
L’ attività di indagine svolta dal personale del Commissariato di Policoro, consentiva il deferimento in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria dei presunti responsabili, per i reati di minaccia e lesioni aggravate.
Al termine dell’istruttoria effettuata dal personale della locale Divisione Polizia Anticrimine, il Questore della Provincia di Matera Ivagnes ha adottato la misura di prevenzione del D.Ac.Ur (Divieto di accesso alle aree urbane) che impone ai soggetti responsabili dei gravi fatti sopra riportati, il divieto di accedere e di stazionare innanzi ai pubblici esercizi ed ai locali di pubblico trattenimento, presenti nelle aree urbane di Rotondella e Policoro, appositamente individuate ed indicate nei provvedimenti emessi, in ragione dei luoghi in cui sono avvenute le aggressioni.
La durata di tali provvedimenti è pari nel primo caso ad un anno e sei mesi, e nel secondo caso ad un anno.
L’ospedale distrettuale “Salvatore Peragine” di Stigliano rappresenta un esempio emblematico di struttura sanitaria che combatte da anni con le difficoltà di un territorio a rischio isolamento, segnato da un sistema viario compromesso e dal dissesto idrogeologico, sebbene siano in corso interventi infrastrutturali rilevanti.
Il presidio, nato come ospedale per acuti, è stato riconvertito a ospedale distrettuale nel 1996. Oggi la struttura si presenta in condizioni di forte vetustà, richiedendo urgenti lavori di ammodernamento, già previsti attraverso i fondi del PNRR e il programma Ospedale Sicuro. Un primo intervento è in corso, destinato alla riorganizzazione del punto di primo soccorso e della postazione 118 in aree attigue.
Accompagnata dal sindaco Francesco Micucci e dalla responsabile della struttura, dott.ssa Carmela Potenza, che ringrazio per la disponibilità, ho potuto constatare l’operatività dei numerosi ambulatori specialistici (dermatologia, fisiatria, otorinolaringoiatria, pediatria, nefrologia, psicologia clinica, diabetologia, endocrinologia, cardiologia, medicina interna, neuropsichiatria infantile). Questi servizi, fondamentali per i cittadini dell’area collinare materana e della vicina Val d’Agri, sono erogati nonostante le difficoltà legate ai lavori di ristrutturazione, che hanno temporaneamente sospeso l’attività di odontoiatria.
Una criticità significativa riguarda il servizio di radiologia, dove la mancanza di un radiologo impedisce la refertazione, rendendo di fatto inutilizzabile, salvo emergenze, il nuovo macchinario installato. Questo comporta un duplice svantaggio: da un lato, lo spreco di risorse pubbliche; dall’altro, il disagio per i cittadini, costretti a rivolgersi a strutture situate ad almeno un’ora di distanza per semplici esami.
Tra i punti di forza del presidio spicca il servizio di fisioterapia, dotato di personale numericamente adeguato, ma che beneficerebbe di un potenziamento delle attrezzature per migliorare ulteriormente l’accessibilità per gli utenti.
Salendo ai piani superiori, abbiamo visitato l’hospice, dotato di 8 posti letto e ambienti accoglienti per pazienti e familiari. Tuttavia, il tasso di occupazione si attesta su appena il 40%, a causa delle difficoltà logistiche che spingono molti pazienti a prolungare i ricoveri in lungodegenza o a preferire strutture più facilmente raggiungibili.
Anche il reparto di lungodegenza ha subito gli effetti della carenza di personale medico. Dopo il periodo pandemico, in cui era destinato ai pazienti Covid, il reparto è stato definitivamente chiuso. Si ripresenta così una situazione già osservata in altre realtà regionali: strutture in buono stato e attrezzate restano inutilizzate per mancanza di personale e di programmazione. Intanto, i reparti di degenza degli ospedali di Matera e Policoro sono costantemente in affanno.
Tra le richieste principali dell’amministrazione comunale vi è il potenziamento del personale per preservare i servizi ambulatoriali e, soprattutto, la riattivazione del reparto di lungodegenza. Questo, insieme al futuro ospedale di comunità, la cui ristrutturazione è in fase di avvio, potrebbe restituire dignità a una struttura che rappresenta un punto di riferimento essenziale per un’area altrimenti destinata a rimanere priva di servizi sanitari adeguati.
È fondamentale che strutture come questa siano gestite non solo attraverso criteri di efficienza economica, ma anche tenendo conto delle esigenze primarie di salute e assistenza delle comunità, superando le logiche aziendalistiche che troppo spesso penalizzano la sanità pubblica.
Potenza (19.11.2024 ) - I sei consiglieri regionali di Potenza appartenenti al centrodestra, Alessandro Galella, Fernando Picerno, Maddalena Fazzari, Michele Napoli, Francesco Fanelli e Mario Polese, hanno tenuto oggi un importante incontro con l'Assessore regionale alle Infrastrutture, Pasquale Pepe, per affrontare le criticità legate agli impianti meccanizzati del servizio scale mobili della città di Potenza.
Durante l'incontro, i consiglieri hanno condiviso le preoccupazioni dei cittadini riguardo al funzionamento non ottimale degli impianti di scale mobili, che rappresentano un'importante infrastruttura per la mobilità urbana di Potenza. È stato sottolineato come la manutenzione insufficiente possa rappresentare un rischio per la sicurezza e un disservizio per la comunità. I consiglieri regionali hanno chiesto all'Assessore Pepe la disponibilità di un impegno urgente per il finanziamento degli impianti e la possibilità di stanziare fondi regionali per garantire interventi tempestivi e risolutivi, al fine di migliorare l'efficienza e la fruizione in toto delle scale mobili. L'Assessore Pasquale Pepe ha espresso la sua disponibilità a collaborare attivamente con i consiglieri per trovare soluzioni concrete e rapide.
Questo incontro rappresenta un passo significativo verso la risoluzione delle problematiche legate agli impianti di scale mobili a Potenza. I consiglieri regionali e l'Assessore Pepe si impegnano a continuare il dialogo e la collaborazione per migliorare la qualità della vita urbana e la mobilità nella città.
Apea Matera, il presidente della Provincia Francesco Mancini ha incontrato l’assessore regionale Laura Mongiello. “Incontro costruttivo e di prospettiva. Vogliamo valorizzare le professionalità dell’APEA, vere e proprie risorse per la l’Ente Provincia”
“Ho riscontrato con piacere una propensione all’ascolto e al confronto nell’assessore regionale Laura Mongiello. L’incontro è stato sicuramente costruttivo e soprattutto di prospettiva”.
Con queste parole il Presidente della Provincia di Matera, Francesco Mancini, ha commentato il summit potentino con l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata con un unico tema all’ordine del giorno: la vicenda dell’APEA Matera, con la richiesta dei dipendenti di aumentare il monte ore settimanale.
“Con Mongiello – ha spiegato il Presidente Mancini – ci siamo confrontati sulle prospettive e sulle richieste della platea dei dipendenti APEA: ho preso atto che l’assessore ha ascoltato con attenzione le mie proposte, delle quali adesso vaglierà la fattibilità. Nel merito, ho posto all’attenzione dell’esponente del Governo regionale la necessità di incrementare il monte ore dei dipendenti dell’Agenzia Provinciale anche attraverso nuove funzioni e competenze che, al momento, sono in capo ad altri enti ma che hanno bisogno di un potenziamento.
Sullo sfondo, in ogni caso, c’è la necessità di risolvere una volta per tutte la questione APEA e, in merito, confermo di aver preso atto che l’assessore ha mostrato grande disponibilità.
Spero che molto presto si possa trovare una soluzione definitiva che valorizzi i lavoratori dell’APEA, vere e proprie risorse della Provincia di Matera”.
Si ricorda che dal 4 Novembre 2024 ha avuto inizio la rilevazione porta a porta relativa al “CENSIMENTO PERMANENTE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI” che sta impegnando diversi rilevatori incaricati di pubblico servizio i quali muniti di apposito cartellino di riconoscimento si stanno recando al domicilio delle famiglie estratte dall’ISTAT al fine di aiutare le stesse nella compilazione del questionario di raccolta dei dati per il predetto CENSIMENTO, cosa che porterà via pochi minuti alle famiglie interessate. Si ricorda, inoltre, che, dal 2018, il CENSIMENTO è diventato campionario e quindi ogni anno sarà coinvolto solamente un campione e non più tutte le famiglie del nostro Comune.
Per la compilazione dei questionari c’è tempo fino al 23 Dicembre 2024, oltre questa data non sarà più possibile effettuare la rilevazione di dati.
Si precisa, inoltre, che i dati raccolti verranno trattati nel rispetto della normativa in materia di tutela del segreto statistico e di protezione dei dati personali e sono di interesse pubblico, quindi si chiede la collaborazione di tutte le famiglie estratte casualmente dall’ISTAT.
Partecipare al Censimento è un obbligo di legge sancito dal D.Lgs. 322/89 e successive modifiche ed integrazioni e, pertanto, nei casi di rifiuto o sottrazione volontaria all’intervista, è prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria.
Per informazioni e chiarimenti si può telefonare dal lunedì al venerdì, durante gli orari di ufficio, al seguente numero telefonico: 0835/241350.
L’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Pasquale Pepe: “La condivisione di un mezzo di trasporto individuale come la bici, peraltro green, va intesa come un tassello nel più ampio contesto dell’interconnessione dei trasporti collettivi”
Lunedì 25 novembre, alle 11, inaugurazione del nuovo servizio di bike sharing a Potenza, presso il Terminal Gallitello. È un progetto promosso dalla Regione Basilicata con la collaborazione delle Ferrovie Appulo Lucane. Ad aggiudicarselo, la società Vaimoo, già operatrice in questo ambito in diverse città in Puglia, Piemonte e Abruzzo.
Una flotta di 85 e-bike coprirà 23 “stazioni” urbane di interscambio, rese disponibili dal Comune di Potenza, ossia delle aree specifiche dove potranno essere prelevate o consegnate le bici elettriche. Gli utenti potranno accedere al servizio attraverso un’app. Durante l’inaugurazione verranno comunicati i dettagli tecnici di utilizzo. L’obiettivo è quello di offrire un sistema di mobilità integrata a supporto del trasporto pubblico locale.
“La diffusione del bike sharing nelle città – dichiara l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Basilicata, pasquale Pepe – dà la misura del grado di civiltà che raggiunge una comunità. Nel caso lucano, la condivisione di un mezzo di trasporto individuale come la bici, peraltro green, va intesa come un tassello nel più ampio contesto dell’interconnessione dei trasporti collettivi. Uno scenario che abbiamo realizzato in Basilicata attraverso la mobilità metropolitana su rotaia che a Potenza e a Matera, da alcune settimane, collega diverse stazioni urbane e, quindi, rende possibile muoversi limitando l’utilizzo dell’automobile. Ciò si traduce, dal punto di vista della tutela ambientale e del miglioramento della qualità della vita, in minori emissioni e in un alleggerimento del traffico su strada”.
Egregi Consiglieri,la crisi idrica che stiamo vivendo mette duramente
alla prova la nostra comunità. Anche da quest’aula
voglio rinnovare il mio ringraziamento ai Lucani per i
sacrifici quotidiani che stanno sostenendo. In qualità
di Commissario dell’Emergenza Idrica vi confermo
che la salute e la sicurezza dei Lucani è la mia
assoluta priorità e lo è di tutti i membri dell’Unità di
Crisi. L’attenzione è massima. Lavoriamo giorno e
notte per garantire la continuità del servizio idrico
nella più totale sicurezza della popolazione.Permettetemi di entrare nei dettagli, facendo una
disamina sulle concause che hanno portato a questo
stato di emergenza idrica.EREDITA’
Abbiamo ereditato infrastrutture idriche con rilevanti
criticità sotto il profilo strutturale che ne limitano la
stessa potenzialità e i relativi benefici. Partiamo
subito dalla Diga del Camastra, completata nel 1968.
Un invaso mai collaudato, come le altre dighe
presenti in Basilicata, con forti limiti nella sua
capacità di invasamento. A questa condizione si
aggiungono gravi carenze manutentive e di
efficientamento della diga che hanno compromesso
l’effettiva capacità volumetrica dell’invaso: infatti
sedimenti sul fondo, mai dragati, ne comportano una
notevole riduzione della sua capacità ricettiva.
L’altro elemento da considerare è il fatto che questo
invaso è stato progettato senza considerare
un’interconnessione con le altre dighe e, quindi,
tecnicamente è isolato dalle restanti infrastrutture
idriche regionali. Ciò è ancora più evidente se si
guarda la piantina delle infrastrutture idriche primarie
della Basilicata, con chilometri di condotte che
partono dai bacini del Pertusillo, di Montecotugno o
anche di Conza che si diramano verso la Puglia. In
questa vicenda c’è un ulteriore paradosso, come
quello del potabilizzatore di Missanello che invece di
essere nella disponibilità della Basilicata è nelle mani
di Acquedotto pugliese.
Come sempre in tempi di crisi, quando c’è
un’emergenza, si tende a scaricare le responsabilità.
Quanti hanno avuto responsabilità politiche in questi
anni sono preda di vuoti di memoria. A me non risulta
che dal 2007 al 2013 ci siano stati interventi sulle
infrastrutture idriche lucane.
Vorrei chiedere al Consigliere Lacorazza, che dice sempre con tanta
retorica che non ho visto arrivare la Crisi, se lui nel
2007 da segretario del Pd e dal 2013 da Presidente del
Consiglio Regionale si è accorto della situazione
delle infrastrutture idriche lucane? Consigliere lei
conosce quanto denaro pubblico la Società di
Progettazione di Acquedotto Lucano ha speso dal
2003 al 2010 per poi essere chiusa? O se ha memoria
che in quasi vent'anni di Acquedotto Lucano non è
mai esistito un piano di manutenzione ordinaria per
gli 11.000 km di tubature colabrodo? Mi chiedo, a
questo punto, se sappia quanto costa sostituire 1km
di queste tubature.
Noi abbiamo trovato un ente in difficoltà economica,
lo abbiamo salvato, risanato e avviato un piano
industriale di rilancio. Abbiamo intercettato più di 100
milioni di euro tra React-EU e PNRR che
finanzieranno interventi i cui tempi di realizzazione
non sono sincronizzati con quelli dell’emergenza
attuale. Si tratta di opere che espliciteranno il loro
impatto soltanto tra qualche anno.BUROCRAZIA:
Questa assise non può non sapere che la gestione
delle infrastrutture idriche è di competenza statale e
che intervengono autorità diverse che rispondono
all’Ufficio Dighe del Ministero delle Infrastrutture.
La Regione e Acquedotto Lucano non hanno
competenza in materia: possono intervenire solo
sulla captazione dell’acqua dal bacino.
Acqua che nel marzo del 2019, proprio nell’invaso del
Camastra, passa da 17/20 milioni di metri cubi a 9
milioni di metri cubi. Questo perché il 21 marzo 2019
l’ufficio dighe (sede di Napoli) emana una nota
RU0007055 con la quale intima al gestore di svuotare
gran parte del bacino per via delle nuove norme
tecniche sulla sicurezza e sulla prevenzione sismica
degli invasi, indicando anche una serie di lavori di
adeguamento e il collaudo generale.
Si arriva a Gennaio 2024 quando l’ufficio centrale
segnala che gli enti preposti, che non sono certo
regionali, non hanno fatto gli interventi previsti,
concorrendo così all’applicazione di nuove
limitazioni in base alla normativa nazionale. La
disponibilità dell’invaso viene ridotta e non può
superare i 7 milioni di metri cubi. Ricordo ai colleghi
del Movimento 5Stelle che dal 2021 al 2023 l’ultimo
commissario di Eipli è stato il Prof. Fortunato in
quota cinque stelle, nominato dall’allora Ministro alle
politiche agricole e forestali Patuanelli, sempre
5stelle. Tornando ai Lavori sulla Diga, sono stati
realizzati in parte dal nuovo gestore del bacino in
questione Acque del Sud.
Non essendo ultimati, non
è stato possibile richiedere all’ufficio dighe
l’autorizzazione ad aumentare il limite di altri 2 milioni
di metri cubi.CLIMA:
Le condizioni meteorologiche non hanno aiutato e
non stanno aiutando in questi giorni. Le scarse
precipitazioni sia a carattere piovoso sia nevoso
hanno partecipato al complicarsi della carenza idrica.
Infatti, la riduzione della portata delle sorgenti ha
inciso in modo determinante; in condizioni normali
avrebbero garantito un apporto del 60% allo schema
idrico. Oggi non riescono a raggiungere il 40%. Per
soddisfare l’utenza si è dovuto attingere
maggiormente al Camastra, alle prese con gli effetti
di una drastica riduzione di pioggia che ha
determinato un calo degli stoccaggi negli invasi,
della ricarica delle falde e della portata dei bacini
superficiali.
ITER
Dal marzo 2024 Acquedotto Lucano chiede all'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale
ISPRA di individuare lo stato di “severità idrica” in
relazione all’abbassamento della capacità dell’invaso
a 7 milioni di metri cubi avvenuta, come detto, a
Gennaio. L’Osservatorio sugli utilizzi idrici
dell’appennino meridionale riconosce a Giugno 2024
il livello di severità idrica media e soltanto il 17
settembre 2024 con il bollettino n. 5 viene assegnato
il livello di severità idrica alta solo allo schema idrico
Camastra-Basento.
La carenza di pioggia ha inciso su tutta la rete idrica
regionale. Già da Giugno e Luglio la Regione
attraverso il Consorzio di Bonifica e la Direzione
Ambiente provvedeva a trovare soluzioni per
garantire la risorsa idrica per uso irriguo agli
agricoltori e allevatori del territorio lucano.
Tornando alla principale criticità e, quindi, al
Camastra, il 9-25-30 luglio, il 5 agosto, il 3 settembre
Egrib e Acquedotto Lucano si sono riuniti con i
Sindaci dei 29 comuni interessati per segnalare la
prospettiva di carenza idrica e preventivare delle
azioni di risparmio nell’utilizzo.
Nel periodo estivo si è riscontrato il parere negativo
dei primi cittadini su eventuali interruzioni idriche per
non disincentivare e condizionare il periodo turistico.
Il 4 settembre con il DPGR n.193 ho costituito l’unità
di crisi regionale per l’emergenza idrica e il 6
settembre con la giunta abbiamo deliberato lo stato
di calamità naturale. Questo ben prima che l’ISPRA
assegnasse la severità idrica alta, avvenuta 11 giorni
dopo. Da qui abbiamo aperto l’iter per lo stato di
emergenza con la mia nomina a Commissario il 30
ottobre 2024.STATO DI EMERGENZA:
Il riconoscimento dello stato di emergenza - la cui
dichiarazione è stata pubblicata sulla Gazzetta
ufficiale il 21 ottobre scorso - è accompagnato da una
dotazione di 12 milioni e 160mila euro per finanziare
il sistema di soccorso-assistenza alla popolazione e
interventi infrastrutturali proposti da Acquedotto
lucano e Acque del Sud.
Tra gli interventi di soccorso-assistenza, per un
totale di 2 milioni e 878 mila euro, rientrano l’acquisto
o il noleggio di carro-cisterne e autobotti, buste
d’acqua, sistemi di filtrazione e disinfezione, oltre ad
attività di controllo. Quanto agli interventi
infrastrutturali, per un totale di 9 milioni e 236 mila
euro, segnalo la rimozione di materiale sedimentato
nel Camastra e il riefficientamento delle opere di
scarico che consentiranno, da un lato, il recupero
della capacità di invaso e, dall’altro, l’incremento
della quota attualmente autorizzata. Si tratta di lavori
attestati ad Acque del Sud. Per quanto riguarda gli
interventi proposti da Acquedotto lucano, da citare il
potenziamento dei sistemi di captazione dalle
sorgenti che contribuiscono allo schema Basento-
Bradano, opere sul canale di scarico del Camastra,
l’adeguamento dell’impianto di sollevamento e la
riattivazione dell’impianto di potabilizzazione
nell’area del lago di Pantano, la realizzazione del
collegamento tra la sorgente Sorgitoi, in agro di
Ruoti, e l’abitato di Avigliano.INTERVENTI:IL “CAMASTRINO”
Nella previsione, poi concretizzatasi, della
perdurante assenza di pioggia sul bacino che
avrebbe (come di fatti è avvenuto) portato ad una
riduzione del livello idrico nell’invaso, tra il 10 e il 16
ottobre scorso, quindi prima della mia nomina a
commissario, Acquedotto Lucano ha predisposto ed
attrezzato la soluzione alternativa (già in precedenza
praticata nel 2020) cosiddetta del “Camastrino”. Tale
soluzione prevede di realizzare una tura provvisoria
nel canale di allontanamento delle acque derivate
dalla paratoia dell’irrigazione per riempire il bacino
che si forma mediate aperture controllate della stessa
paratoia. Le manovre avvengono in coordinamento
con il gestore della diga Acque del Sud. La soluzione
è stata discussa e approvata dall’ufficio dighe del
Ministero delle Infrastrutture.
Le acque invasate nel bacino creatosi con lo
sbarramento sono poi sollevate mediante pompe
poste all’interno del bacino stesso per convogliare le
acque all’interno della condotta che alimenta
l’impianto di sollevamento del Camastra.I PONTONI GALLEGGIANTI:
Un’altra soluzione per captare le acque dalla diga è
stata sperimentata quest’anno per la prima volta: si
tratta della realizzazione di due pontoni galleggianti
ai quali sono ancorate due pompe sommergibili di
grande capacità. Sono posizionati verso il centro
dell’invaso, nel punto più profondo, e collegati con
passerella galleggiante. Le pompe hanno una
capacità complessiva di circa 550 litri al secondo.
Anche quest’opera è stata realizzata prima della mia
nomina a commissario, il 22 ottobre.POZZI ALTA VAL D’AGRI:
Un’ulteriore verifica per l’individuazione di fonti
alternative di supporto alle scarse risorse disponibili
è quella portata avanti da Acquedotto lucano con il
Consorzio di Bonifica che gestisce pozzi e sorgenti
ad uso irriguo nell’area dell’Alta Val d’Agri. Questa
ulteriore ricerca tende a verificare se, tra le fonti di
approvvigionamento consortile, vi siano punti che,
sia per qualità dell’acqua che per semplicità di
collegamento, possano essere messi in rapida
connessione con gli schemi idropotabili. Acquedotto
lucano ha già riattivato da tempo una sorgente ed un
pozzo in agro di Villa d’Agri e di Marsico Nuovo e
questi ulteriori apporti contribuiscono ad integrare le
portate disponibili per lo schema Basento-Camastra.BASENTO:
In assenza di precipitazioni significative e
considerando di non poter sopperire ai fabbisogni
dell’utenza con l’acqua proveniente dalle sorgenti è
stato necessario pensare ad una ulteriore
significativa risorsa per alimentare gli schemi idrici.
La soluzione individuata è quella di prelevare le
acque del fiume Basento, poco a valle della
confluenza con il Camastra, e di sollevarle fino alla
diga. Dal Camastra le acque saranno poi convogliate
nello schema esistente e sollevate fino al
potabilizzatore di Masseria Romaniello per essere
trattate prima dell’immissione nella rete di
distribuzione.
Il fiume Basento è l’unica risorsa disponibile, a
distanza ragionevolmente prossima alla diga, che
garantisca la portata necessaria per sostituire
integralmente l’invaso, in caso di un suo completo
esaurimento. La soluzione tecnica prevede di
modellare il fondo dell’alveo tra Castelmezzano e
Albano di Lucania in maniera tale da realizzare un
bacino di accumulo. Tre pompe di nuova generazione
capteranno le portate necessarie (circa 400 litri al
secondo) per convogliarle verso un impianto di
sollevamento e scaricarle nella vasca di accumulo (il
cosiddetto “Camastrino”) e da lì portate al
potabilizzatore. Considerato il carattere di
temporaneità e di emergenza, i tubi non sono stati
interrati, come normalmente avviene per le condotte
idriche, ma semplicemente posati sul terreno.
I lavori saranno completati oggi (19 novembre) con
gli ultimi 70 metri di tubazioni da saldare. E’ già
pronto l’impianto di sollevamento che dovrà
trasferire i 400 litri al secondo di acqua dal Basento
al cosiddetto “Camastrino”: da domani le acque del
Basento cominceranno a confluire qui dove ci
saranno i campionamenti dell’Arpab, per conto
dell’Asp, prima di essere immesse nel depuratore di
Masseria Romaniello. Dopo nove ore del processo di
potabilizzazione saranno fatti ulteriori
campionamenti che richiedono un processamento di
circa 48 ore. Soltanto all’esito positivo di queste
analisi l’acqua entrerà in circolo per arrivare nelle
case dei cittadini garantendo assoluta sicurezza.CAMPIONAMENTI:
Dai primi campionamenti effettuati da Arpab risulta
che la qualità delle acque del Basento non si discosta
da quelle di qualsiasi altro invaso o sorgente prima
dell’iter di potabilizzazione. Quasi tutti i parametri
presi in esame risultano inferiori alla concentrazione
massima ammissibile e per i due leggeri superamenti
legati a tensioattivi e fosfati va detto che si tratta di
sostanze che comunque potranno essere trattate dal
potabilizzatore. Alla luce di quanto rilevato, l’acqua
viene classificata in A2 e può essere destinata al
consumo umano. In qualità di commissario ho
chiesto ad Arpab, Acquedotto lucano e Asp di
effettuare controlli quotidiani per garantire la
massima sicurezza ai cittadini, i cui risultati saranno
resi noti tempestivamente sul sito internet della
Regione.
A supporto delle attività di Acquedotto lucano
nell’ambito dell’emergenza idrica e, in particolare,
sull’utilizzo delle acque del Basento per alimentare la
diga del Camastra, possiamo avvalerci della
collaborazione di uno dei massimi esperti del settore,
il direttore del Centro nazionale Sicurezza delle acque
dell’Istituto superiore di Sanità, Luca Lucentini.
Svolgerà un ruolo di supporto e di supervisione. E’
un professionista che ha elevate competenze,
riconosciute a livello nazionale, nello sviluppo di
metodi di analisi chimiche per la valutazione della
sicurezza della salute di acqua e alimenti. La
collaborazione di Lucentini è un’ulteriore garanzia di
qualità e trasparenza dell’azione svolta dai laboratori
di Acquedotto lucano, impegnati a esaminare il
flusso idrico proveniente dal Basento in entrata e in
uscita dal potabilizzatore di Masseria Romaniello.
CONCLUSIONI:
La situazione è difficile, ma sotto controllo e abbiamo
una prospettiva. Come detto, più volte, la sicurezza e
la salute dei cittadini sono la mia priorità. A questa
responsabilità, non verrò mai meno. Tutti gli
interventi messi in atto sono stati intrapresi
nell’esclusivo interesse dei lucani.
Occorre recuperare il rapporto di fiducia nella
popolazione. Strumentalizzare queste situazioni
delicate, che coinvolgono tutti, indipendentemente
dal colore politico, non fa altro che minare questo
rapporto. Non è un comportamento sano, giusto e
corretto.
La fiducia nelle istituzioni è una delle colonne
portanti della democrazia. Cosa accadrebbe se non
si avesse più fiducia negli ospedali, nelle scuole,
nelle forze dell’ordine?
Se accadesse ciò, si genererebbe il caos sociale.
Questo non lo dobbiamo permettere. Comprendo
perfettamente le preoccupazioni in una situazione
così delicata. Gli interrogativi sono più che giusti.
Spetta a noi, dare risposte certe e trasparenti.
Questo, però, deve avvenire in un clima collaborativo
e di prospettiva. Prendiamo le dovute distanze da
comportamenti allarmistici, notizie fuorvianti e tanta
confusione non contribuiscono a chiarificare la
situazione e rassicurare i cittadini.
L’Unità di Crisi prima regionale costituita, come
precedentemente detto già il 4 settembre, poi quella
dettata dal riconoscimento dello stato di emergenza,
lo sta facendo e sta lavorando sempre nell’interesse
dei Lucani.
Siamo i rappresentanti della comunità lucana e al
tempo stesso rappresentiamo le Istituzioni. In qualità
di Commissario dell’Emergenza Idrica e Presidente
della Regione Basilicata, chiedo a tutte le Istituzioni,
agli Enti locali e alle forze politiche di essere coesi in
questa emergenza. Il ruolo che ricopriamo ci impone
di trasmettere fiducia ai cittadini in nome della
trasparenza, concretezza e collaborazione che
necessitiamo avere in questo momento.
“Se non si provvede con urgenza ad una rivalutazione attenta e razionale del nuovo tariffario delle prestazioni, il comparto dei laboratori di analisi subirà una ripercussione pesante che inciderà sulla qualità dei servizi erogati a danno degli utenti che non potranno permettersi le prestazioni di cura e prevenzione della salute e sulla quota occupazionale”. Così Anisap Basilicata, Federbiologi e Federlab.
Le imprese sanitarie accreditate di laboratorio e gli ambulatori – è scritto nella nota delle tre associazioni di categoria - non possono prescindere dal tenere i conti in ordine per poter perseguire la propria mission ovvero erogare prestazioni sanitarie di qualità in linea con i bisogni di salute del cittadino. Il nuovo nomenclatore tariffario delle prestazioni, imposto dal Ministero, se da un lato, correttamente, introduce nuove prestazioni in alcuni ambiti diagnostici non coperti dal precedente del 1996, dall’altro – a parere di Anisap, Federbiologi e Federlab - taglia in maniera trasversale e cospicua le tariffe delle prestazioni di laboratorio che sono alla base del 75% delle decisioni cliniche. Non è pensabile poter erogare prestazioni di qualità con un nuovo ribasso dell’ordine del 20% dopo quello del 2012, che già aveva tagliato le tariffe regionali del 40%. Si tratta di due tagli in 12 anni; in questo modo diventa impossibile sostenere il ruolo di erogatori per conto del Servizio Sanitario regionale. “Il cittadino – è scritto ancora nella nota - deve sapere che lo Stato impone alle strutture sanitarie accreditate un risparmio di spesa che incide pesantemente sulla qualità dei servizi erogati, sulle liste di attesa e sui livelli occupazionali.”
Pertanto Anisap Basilicata, Federbiologi e Federlab chiedono al Governo Regionale di considerare la possibilità di rivalutazione delle tariffe al fine di trovare soluzioni che possano, al contrario, sostenere i servizi sanitari a favore del cittadino che ha il diritto di fruirne in maniera piena e con la qualità che si richiede a questo tipo di servizi. La nostra non è una istanza isolata. Le strutture sanitarie di tutta Italia stanno protestando a tutti i livelli, addirittura le Regioni dove è meno presente il privato accreditato o addirittura quasi assente (come l’Emilia Romagna) rivendicano la possibilità di determinare un proprio tariffario in quanto considerano diseconomico quello proposto dal Ministero. La Regione Basilicata, per densità abitativa e caratteristiche orografiche – continua la nota - non può rimanere estranea a questo tipo di considerazione; non è pensabile riuscire a fare economia di scala con 1/9 degli abitanti della Emilia Romagna.
All’Assessore Latronico, quindi, chiediamo la stessa sensibilità dimostrata in altre occasioni, in caso contrario il comparto degli erogatori di prestazioni di laboratorio, inevitabilmente, sarà costretto a intraprendere percorsi fuori dalle aspettative del cittadino che dovrà caricarsi di costi ulteriori per poter accedere alle cure.
La società Potenza Calcio rende noto di aver avviato una partnership con la Banca Monte Pruno, istituto di credito cooperativo con sedi operative in Basilicata e Campania.
"Con questo accordo - ha commentato il Vice Direttore Generale di Banca Monte Pruno, Federico Cono - vogliamo testimoniare la vicinanza della Banca Monte Pruno al territorio e alla città di Potenza. E' importante investire in Basilicata e siamo felici di alimentare l'entusiasmo e la passione del popolo rossoblù. Come Banca Monte Pruno - ha concluso il vice direttore - vogliamo investire in dinamiche sociali importanti come il Potenza Calcio e testimoniare la nostra presenza attraverso investimenti mirati sul territorio".
In merito al nuovo accordo di sponsorizzazione, il presidente del Potenza Calcio, Donato Macchia, ha dichiarato: "Siamo felici di accogliere la Banca Monte Pruno tra i nostri sponsor. Questo accordo rappresenta la visione condivisa con una realtà del meridione che si distingue per il lavoro svolto a livello locale e per il costante supporto manifestato quotidianamente alla comunità. Siamo entusiasti di aprire le porte del nostro progetto sportivo e culturale ad una realtà così vicina al territorio e alle persone che lo vivono".
La Polizia di Stato di Matera effettua servizi straordinari di controllo del territorio: Controllati alcuni esercizi pubblici del centro, 87 persone identificate e 3 persone segnalate al Prefetto per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale.
La Polizia di Stato di Matera, nei giorni scorsi, ha svolto, in città, servizi straordinari di controllo del territorio, nel corso dei quali sono state identificate 87 persone, rinvenute e sequestrate diverse dosi di sostanza stupefacente, del tipo marijuana e hashish, e tre persone sono state segnalate al Prefetto per le sanzioni amministrative di competenza in quanto, all’atto del controllo, hanno dichiarato di fare uso personale della droga posseduta in minima quantità.
Sono stati, altresì, sottoposti a controllo alcuni esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande per verificare la documentazione autorizzatoria ed il rispetto della normativa in materia di vendita di alcolici e di intrattenimento musicale.
L’attività è stata svolta da personale della Squadra Mobile, della Divisione Anticrimine e della Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione della Questura di Matera.