Redazione MJ News

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Nella serata di sabato 6 luglio, la Polizia di Stato di Matera ha arrestato un soggetto extracomunitario, classe 2000, irregolare sul territorio nazionale e gravato da diversi pregiudizi di polizia.

L’uomo, dopo aver rubato della merce da un esercizio commerciale di Pisticci, si è fermato davanti ad un bar, aggredendo alcune persone lì presenti. Giunte le richieste di intervento al 113, la sala operativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pisticci ha inviato il personale impiegato nei servizi di controllo del territorio; tuttavia, al loro arrivo, l’uomo gli si è scagliato contro, minacciando gli agenti.

Così, al termine delle complesse operazioni di messa in sicurezza, gli operatori delle Volanti hanno arrestato il 24enne per resistenza a pubblico ufficiale. Su diposizione del Pubblico Ministero di turno, l’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Matera. All’esito del giudizio di convalida dell’arresto, il GIP ha confermato la misura cautelare in carcere.

"L’apertura dell’aeroporto di Pontecagnano è sicuramente una bella notizia per la Basilicata e per la provincia di Potenza in modo particolare. La scelta fatta nel 2014 dalla giunta regionale presieduta dal presidente Marcello Pittella, di entrare nel consorzio aeroporti di Salerno, si è rivelata lungimirante.  I collegamenti da più parti annunciati tra il nostro territorio e il nodo aeroportuale consentiranno di cogliere appieno questa possibilità di sviluppo. L’entrata in servizio dell’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi ci spinge a fare delle considerazioni sul Raccordo Autostradale Potenza-Sicignano. L’importanza di tale infrastruttura viaria è strategica ed è fondamentale per la città di Potenza e per tutti i paesi del Marmo-Platano-Melandro.  Come sappiamo il raccordo da decenni è oggetto di interventi di manutenzione straordinaria, i tanti interventi sui viadotti provocano inevitabilmente disagi e soprattutto allungamento dei tempi di percorrenza. Azione Picerno chiede al Presidente Bardi e all’assessore Pepe di interagire con i vertici di Anas per velocizzare le attività in essere chiedendo il rispetto dei termini dei lavori di manutenzione; inoltre chiede al presidente della provincia di Potenza, Giordano, l’avvio dei già programmati e necessari interventi di manutenzione e messa in sicurezza lungo la SP94, unico percorso alternativo al raccordo autostradale.

"Lo dichiara Carmela Marino, dirigente di Azione Picerno. 

Questa mattina il Sindaco di Bari, dott. Vito Leccese, si è recato in visita presso il Comando Legione Carabinieri “Puglia”, che ha sede nella storica “Caserma Bergia” sul Lungomare Nazario Sauro. A ricevere il Sindaco è stato il Comandante della Legione, il Generale di Brigata Ubaldo Del Monaco, alla presenza degli Ufficiali dello Stato Maggiore nonché del Comandante Provinciale di Bari.

Una visita di cortesia che è servita a rafforzare il legame tra le istituzioni e a fare il punto sulle principali tematiche legate alla sicurezza dell’intero territorio della città metropolitana. Il Sindaco Leccese, nel ringraziare il Generale Del Monaco ed il suo staff per la rinnovata disponibilità ad una piena collaborazione rivolta a garantire ancora maggiore sicurezza a tutti i cittadini, ha espresso i propri sentimenti di stima ed apprezzamento per il lavoro svolto dai Carabinieri; un’attività quotidiana svolta in favore della comunità barese per la quale ha rivolto un sentito ringraziamento alle donne e agli uomini della “Benemerita”.

Con la chiusura del Volley Mercato e la definizione del roster per il prossimo campionato di serie A3 Credem Banca, il tecnico della Rinascita Volley Lagonegro - Pino Lorizio – traccia il primo punto della situazione a circa un mese dall’inizio della preparazione che si terrà al Palasport di Villa d’Agri.

Coach, si ritiene soddisfatto delle operazioni concluse?

"Assolutamente sì. Quest’anno ci siamo mossi con anticipo rispetto alla scorsa stagione e mi ritengo soddisfatto del gruppo che sta nascendo, unendo i ragazzi che si sono guadagnati la riconferma sul campo e i nuovi. La vera sfida adesso è diventare una “squadra” vera".Il Presidente Carlomagno e il Direttore Sportivo Tortorella hanno giocato sul giusto mix tra giovani ed esperienza: i suoi consigli sono stati fondamentali per la costruzione del roster?

"Con l’intero comparto societario abbiamo totale unità di intenti. Io metto a disposizione la mia esperienza e vorrei sempre confrontarmi con loro, così come abbiamo fatto fino ad oggi. Credo e pretendo sempre che in un team di lavoro, in un club, le decisioni si debbano prendere insieme. Se si lavora in questo modo vuol dire che tutti remano nella stessa direzione. Questo, a mio modo di vedere, è un tassello fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Da soli non si va da nessuna parte".Fa molto piacere vedere tra i tesserati il 16enne Vincenzo Simone, espressione del settore giovanile biancorosso: nel corso della stagione attenzionerà le squadre giovanili per far emergere altri talenti?

"La mia idea, sposata pienamente dalla Società, è quella di connettere maggiormente il settore giovanile con la prima squadra, che deve fare da traino a tutto il movimento. Vedo nel settore giovanile il bacino da cui la prima squadra dovrà attingere per cercare di avere una gestione sostenibile, soprattutto per un club come il nostro che ha obiettivi ambiziosi. La convocazione di Vincenzo non è casuale: è un ragazzo di grande talento che deve essere curato e coltivato. Ma la mia idea è quella che, come Vincenzo, tutti i ragazzi del settore giovanile avranno la possibilità, se meritevoli, di passare una giornata intera con il gruppo della prima squadra. Ma dovranno guadagnarsela con l’impegno, la dedizione, la disciplina, senza dimenticare i buoni risultati scolastici che dovranno comunque ottenere". All'inizio della scorsa stagione, aveva dichiarato di voler riportare Lagonegro in A2 entro due anni: potrebbe essere dunque questo l'anno buono?

"La Rinascita Lagonegro, per tradizione, competenze, professionalità e correttezza, merita il palcoscenico della serie A2. Non sarà facile tornarci e non possiamo stabilire dei tempi, ma quello che posso promettere è che con il mio intero staff e la squadra ce la metteremo tutta per riprenderci quello che ci spetta".

“Dalle istanze presentate dal 12 giugno al 12 luglio, pari a 9.452.741.120 euro, si evince la grande voglia degli imprenditori del Sud di far ripartire l’economia. Peccato che questa volontà sia stata mal ripagata dal Governo”.

Massimo De Salvo, Presidente di Confapi Matera e componente della Giunta di Presidenza di Confapi nazionale, commenta amaramente il provvedimento che riduce al 17,6668% dell’importo del credito d’imposta richiesto la percentuale del bonus per gli investimenti nella ZES Unica. Quindi per la Basilicata si passa da un ipotetico 50% al 8,83%, una beffa”.

“Si tratta di una presa in giro per gli imprenditori che hanno creduto nel progetto della ZES – aggiunge De Salvo - e di uno specchietto per le allodole frutto di promesse da campagna elettorale. Anche se dobbiamo ammettere che il risultato era ampiamente prevedibile considerata l’esiguità delle risorse a disposizione, appena 1.670 milioni di euro”.

“Siamo molto delusi. Molti imprenditori stanno pensando seriamente di annullare o sospendere gli investimenti previsti, investimenti milionari che avrebbero portato occupazione e sviluppo nel nostro territorio che, purtroppo, sta vivendo una crisi difficile da superare. Non si può programmare un investimento senza conoscere il beneficio spettante. Né si può sperare nelle rinunce per liberare altre risorse, perché anche se rinunciasse la metà degli aventi diritto la percentuale spettante sarebbe ancora troppo bassa”.

“Siamo stanchi di false promesse e di una politica industriale miope, cioè che non riesce a mettere a fuoco la situazione difficile del sistema imprenditoriale. Abbiamo appreso che il Ministro Fitto ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di verificare i dati, ma nessuno può investire senza conoscere la copertura finanziaria. Sin dal primo giorno noi abbiamo ripetuto in tutti i tavoli che la ZES allargata a oltre 2.500 Comuni e a un quarto della popolazione nazionale non poteva contare su risorse così scarse”.

“Attendiamo, dunque, un immediato incremento delle risorse nel rispetto delle percentuali promesse, cosa che rappresenterebbe un atto di responsabilità verso tutti gli imprenditori che hanno scelto di investire nel Sud”.

La prorettrice Elena Esposito spiega le ragioni per cui iscriversi all’Università degli studi della Basilicata

“Studio all’Unibas, è ovvio che…”

E’ questo il claim della campagna di comunicazione per le immatricolazioni all’Università degli studi della Basilicata.

35 corsi di Corsi di laurea e un nuovo corso a partire da settembre: Ingegneria della creatività digitale.

Molto positivo il rapporto con i docenti, la dotazione infrastrutturale e la sostenibilità economica: meno di 900 euro annui e, per chi si immatricola entro il 31 luglio, la riduzione del 50 per cento della prima rata del contributo annuale.

Ma le regioni per iscriversi all’Università della Basilicata sono davvero tante come ci spiega la prorettrice con delega alla comunicazione e valorizzazione dell’immagine dell’ateneo, professoressa Elena Esposito.

Ascolta il podcast: https://open.spotify.com/show/4be7xGFX8IZa6BzOiS5BXP

Leggi la notizia: https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3106505&value=regione

“Con grande commozione abbiamo dato l’ultimo saluto a Nicola Lasalata e Giuseppe Martino, i due vigili del fuoco che hanno perso la vita mercoledì 17 luglio a Nova Siri durante le operazioni di spegnimento di un incendio. Ho voluto portare la testimonianza del cordoglio della Regione per due decessi che hanno addolorato l’intera comunità lucana”.

È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, dopo le esequie che si sono tenute ieri a Matera, alla presenza di esponenti delle istituzioni, con oltre millecinquecento persone presenti per la funzione religiosa.

“L’esempio di Nicola e Giuseppe, che hanno dato la vita per metterne in sicurezza delle altre, ci trasmette il solido senso di responsabilità del corpo dei Vigili del fuoco, di cui una rilevante delegazione ha presenziato con grande partecipazione al rito funebre”.

“Le morti sul lavoro sono un nemico da combattere con ogni mezzo a disposizione, con atti legislativi e prescrizioni normative che facciano da deterrente agli sfavori del caso e delle fatalità. Le istituzioni, a tutti i livelli, sono impegnate su questo fronte. In Basilicata abbiamo predisposto il Piano antincendio regionale, di concerto con la Protezione Civile, con una consistente dotazione di 8,3 milioni di euro per finanziare la messa in sicurezza del territorio e degli operatori”.

“Intanto, non disperderemo il ricordo dei nostri due eroi di civiltà, ai quali riserveremo non solo il tributo del nostro grato riconoscimento, ma anche un gesto concreto, con l’intitolazione di uno spazio fisico urbano che ne renda imperitura la memoria”.

Accompagnato dal direttore generale Massimo Mancini, l’assessore Cosimo Latronico ha incontrato questa mattina in Regione il personale della Direzione Generale Salute, Politiche della Persona E PNRR.

“Le deleghe che il presidente Bardi mi ha voluto affidare – ha detto Latronico - mi pongono di fronte a nuove e delicatissime sfide. Per migliorare la vita dei lucani serve il nostro corale impegno. Dobbiamo guadagnare la fiducia che meritiamo e fissare prima possibile nuovi e ambiziosi obiettivi.

Dobbiamo migliorare i sistemi di controllo – ha aggiunto Latronico- per avere, in tempo reale, indicatori puntuali che ci consentano di deliberare azioni efficaci. In chiusura di esercizio finanziario dobbiamo evitare il disimpegno delle dotazioni, come pure dobbiamo prestare attenzione ai capitoli sotto finanziati, come ad esempio quelli per l’infanzia e i disabili per i quali serve negoziare dotazioni più adeguate, in sede di assestamento di bilancio.

Cura, assistenza e presa in carico del paziente, dovranno essere i temi dominanti dell’azione dipartimentale, che dovrà ottimizzare il governo di tutti i processi, anche attraverso il più efficace coordinamento con le Aziende sanitarie e tutte le altre strutture operanti sul territorio regionale. Attraverso il controllo delle performances dobbiamo rafforzare il ‘sistema di fiducia’.

Il processo di rigenerazione della comunità passa anche attraverso le politiche sociali. Un ruolo importante è svolto dai medici di base che intendo incontrare prima possibile. Tra le mie premure c’è anche la valorizzazione di tutte le risorse del Dipartimento salute. Un obiettivo importante per rafforzare l'azione amministrativa. Dobbiamo costruire un Piano sociale e sanitario all'altezza delle sfide. Liste d’attesa, mobilità passiva ed appropriatezza delle cure sono le azioni su cui dobbiamo impegnarci per dare tutte le risposte possibili sia nel breve che nel medio termine. Una pianificazione oculata ed efficace – ha concluso Latronico- ci metterà sicuramente in grado di affrontare tali sfide che sono prioritarie per la vita e il benessere dei lucani”.

In questi giorni, la Polizia di Stato di Matera sta svolgendo servizi di pattugliamento insieme alla Policia Nacional spagnola. Considerata l’affluenza turistica che si registra in questo periodo, i due colleghi provenienti da Madrid assistono i nostri poliziotti nella tutela della sicurezza pubblica e nella prevenzione dei reati e si occupano anche di assistere i connazionali nei rapporti con le Autorità locali. La principale finalità del servizio è, infatti, quella di facilitare i contatti tra i turisti e le Autorità locali, in modo da snellire lo scambio di informazioni. Per questo, gli agenti saranno presenti soprattutto nei principali luoghi di interesse del centro cittadino.

In considerazione del notevole flusso di visitatori che, soprattutto in estate, raggiunge la Città dei Sassi, annoverata tra le più note e frequentate mete turistiche di interesse culturale del Paese, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno ha inviato a Matera i due poliziotti spagnoli, nell’ambito delle relazioni internazionali, sperimentate con successo negli ultimi anni, che prevedono lo svolgimento di pattugliamenti congiunti con operatori di polizia stranieri.

I cittadini vogliono vivere nei quartieri dove ci sono più esercizi di prossimità, perché questi rafforzano le comunità (per il 64% degli intervistati), fanno sentire più sicure le persone (57%) e fanno crescere il valore delle abitazioni (fino al 26% in più). La chiusura dei negozi preoccupa e intristisce i cittadini che percepiscono chiaramente quali tipologie merceologiche sono a maggiore rischio: questo, in sintesi, quanto emerge da un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con SWG nell’ambito del progetto Cities che si occupa di contrasto alla desertificazione commerciale nelle città italiane e sviluppo del valore sociale delle economie di prossimità.

Il dato di partenza. In un decennio a Potenza il commercio al dettaglio ha subito una contrazione di esercizi pari al 13,7%. Il centro storico del capoluogo ha perso 84 negozi di commercio al dettaglio (erano 437 e sono diventati 353). Crescono invece gli alberghi, i bar e i ristoranti ma complessivamente di appena 2 unità, senza dunque riuscire a compensare le riduzioni del commercio. Solo bar, in totale 70, resistono alla desertificazione commerciale. Nei quartieri (tutta l’area cosiddetta non centro storico) a cessare sono 54 attività di commercio al dettaglio, quasi del tutto compensate da 53 alberghi, ristoranti e bar in più.

Angelo Lovallo, presidente Confcommercio Potenza: “Non ci limitiamo a tenere il polso della situazione e ad ascoltare i cittadini attraverso indagini, ma da tempo indichiamo proposte per la rigenerazione del centro storico e svolgiamo iniziative con gli esercenti. Aspettiamo che si concluda la fase istituzionale della nuova Amministrazione Comunale per affrontare le tante e complesse questioni dei negozi di vicinato in un Tavolo specifico che vorremmo permanente”.

Il valore sociale dei negozi di prossimità

Alle attività economiche di prossimità viene anche riconosciuto un alto valore sociale: per quasi i due terzi degli intervistati (64%) rappresentano soprattutto un’occasione di incontro che rafforza l’appartenenza alla comunità, ma anche un servizio attento alle persone fragili (59%), un presidio di sicurezza (57%), una garanzia di cura dello spazio pubblico (54%) e un facilitatore dell’integrazione (49%); quando si tratta di consumi, gli acquisti quotidiani di farmaci (64%) e tabacchi (59%) vengono effettuati prevalentemente negli esercizi vicini all’abitazione; per abbigliamento (64%), alimentari a lunga conservazione (60%), accessori per la casa (60%) e prodotti di elettronica (53%) i centri commerciali e le grandi strutture distributive (megastore, outlet, ecc.) diventano i luoghi di acquisto prevalenti rispetto agli esercizi commerciali in centro città dove quelle tipologie di beni registrano percentuali di acquisto tra il 2% e il 5%.

La desertificazione commerciale

E uno dei motivi delle scelte di acquisto al di fuori del proprio quartiere deriva dall’avanzamento della desertificazione commerciale, ovvero dal calo o addirittura dalla totale assenza di negozi tradizionali vicino alla propria abitazione: rispetto alla propria zona di residenza, infatti, per i negozi specializzati si avverte prevalentemente una diminuzione, come nel caso dei negozi di abbigliamento ed elettronica (46%) e dei servizi essenziali, tra cui gli alimentari (42%), solo i servizi per il tempo libero (tra cui bar e ristoranti) sono percepiti in aumento dal 43% degli intervistati.

La percezione dell’avanzamento della desertificazione porta con sé un forte sentimento negativo che spinge un italiano su cinque (22%) addirittura a ipotizzare di cambiare abitazione nel caso in cui il fenomeno dovesse acuirsi nella zona in cui abita; l’83% degli intervistati dichiara di provare un senso di tristezza di fronte alla chiusura dei negozi nelle strade della propria città e il 74% ritiene che tale fenomeno incida negativamente sulla qualità di vita nella zona di residenza. Forte è la consapevolezza della difficoltà di una loro riapertura: il 56% degli intervistati sostiene che difficilmente un negozio chiuso nel proprio quartiere verrà sostituito da un altro.

Le principali differenze geografiche e per dimensione urbana

I cittadini che percepiscono nel proprio quartiere fenomeni generali di desertificazione si equivalgono con coloro che rilevano una crescita delle attività (39%) e questo è indicativo non solo di una certa dinamicità delle imprese del terziario di mercato ma anche di una geografia dei fenomeni differenziata per merceologia, macroregioni e diverse dimensioni dei comuni: se al Nord i processi di desertificazione sono segnalati dal 43% degli abitanti, al Sud questo avviene per il 31% degli intervistati; le chiusure sono maggiormente percepite nelle città tra 100 e 250mila abitanti, meno in quelle tra 30 e 100 mila. Diversa è anche la percezione del fenomeno tra chi vive nei grandi e nei piccoli centri: per i primi desertificazione è sinonimo di aumento del degrado urbano, riduzione della qualità della vita e riduzione della sicurezza, per i secondi sta a indicare prevalentemente riduzione delle occasioni di lavoro, aumento del rischio di spopolamento e riduzione delle occasioni di socialità. Al Sud prevalgono le preoccupazioni per i riflessi occupazionali e i rischi di spopolamento.

Carlo Sangalli (presidente nazionale Confcommercio). “Anche nell’era digitale i negozi di vicinato sono insostituibili: rendono le città più vivibili, più attrattive e più sicure. E’ necessario, però, contrastare la desertificazione che sta facendo scomparire molte attività commerciali. Occorre incentivare l’innovazione e sostenere la riqualificazione urbana attraverso un miglior utilizzo dei fondi europei”: così il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commenta l’indagine sulla desertificazione commerciale diffusa dalla Confederazione

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