Cia-Agricoltori sostiene la richiesta avanzata dal Consorzio di Bonifica Basilicata di effettuare operazioni di compensazione (anche parziale) da parte di Acquedotto Pugliese riguardo i volumi di acqua disponibile nello schema idrico Ofanto. Tale operazione viene effettuata per esigenze contingenti in attesa del riparto della risorsa che il Comitato di Coordinamento dell’Accordo di Programma Puglia-Basilicata deve definire nei prossimi giorni. La posizione espressa dal Presidente del CdB Musacchio tiene conto sia dell’esiguità dell’attuale disponibilità (circa 400 l/secondo al partitore), sia delle previsioni metereologiche per i prossimi giorni nei quali si prevedono punte di caldo superiori ai 40 gradi. Motivi e condizioni queste che generano forti preoccupazioni ed allarme nel mondo agricolo che ha deciso di ufficializzare lo stato di agitazione allo scopo di richiamare l'attenzione e la relativa predisposizione di atti concreti e risolutivi da parte delle Istituzioni e dagli Enti competenti che oggi non si rendono conto delle grandissime perdite a cui si rischia di assistere oltre a non valutare i riflessi negativi che la mancata autorizzazione di queste operazioni determinano perdita di redditi, di lavoro e di occupazione. La riunione della segreteria tecnica dell’Accordo di Programma si terrà il 1' luglio pv e - sottolinea Cia Agricoltori Matera e Potenza – non si può aspettare quella data. Acquedotto Pugliese sta perdendo tempo e rigettando senza motivate ragioni le proposte compensative avanzate, da gestire peraltro su altri schemi idrici in modo da non penalizzare altri areali e le relative produzioni garantendo sufficiente risorsa idrica al territorio dell’ Ofanto. Questa perdita di tempo costerà cara agli Agricoltori e alle famiglie; segnaliamo che in questa area ci sono circa 3000 Ha di produzioni di pregio per la stragrande maggioranza pomodoro e altre orticole. Per Cia Agricoltori la politica, le Istituzioni e il Governo Regionale devono attivarsi e non possono rimanere inermi ed essere corresponsabili della perdita di prodotto di redditi degli agricoltori i quali rischiano non solo di non recuperare le spese ma per loro si aprono le porte del fallimento e la chiusura delle aziende.