La consigliera regionale di Parità Pipponzi ha invitato i sindaci eletti nella tornata elettorale dell’8 e 9 giugno a rispettare le quote di genere per una corretta composizione delle giunte.
“La mancata rappresentanza di genere – ha affermato la Consigliera di parità – lede il principio della democrazia paritaria, privando l’attività amministrativa di una diversa prospettiva e di una visione che solo l’armonica compresenza di uomini e donne può conferire per costruire una società più giusta ed equalitaria”.
Entrando nel dettaglio, le norme stabiliscono che i sindaci dei Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti devono garantire la rappresentanza di genere nelle giunte, obbligo che vale, chiarisce la Consigliera, anche per gli organi collegiali del Comune e per gli Enti e organismi da esso dipendente.
“Poiché non è specificata la quota di genere che deve essere assicurata, ne consegue – ha aggiunto Pipponzi - che in queste amministrazioni le regole che prevedono la presenza del sesso meno rappresentato in misura non inferiore al 40 per cento dei componenti dell’organo collegiali non sono vincolanti. Se il sindaco ritiene di derogare al principio della pari rappresentatività è tenuto però a motivare congruamente la sua scelta. E se lo Statuto comunale lo prevede è possibile attingere a un assessore esterno a seguito di un interpello rivolto al genere meno rappresentato, come stabilito dalla sentenza n. 237/2018 del Tar Basilicata che ha annullato la delibera sindacale di un Comune lucano con meno di 3.000 abitanti”.
Nei Comuni con oltre 3.000 abitanti, invece, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento con arrotondamento aritmetico. “Ovviamente anche per queste amministrazioni comunali – ha concluso la Consigliera di parità - vale la regola della necessità di documentare l’istruttoria messa in campo per garantire la rappresentanza di genere. Rivolgo, infine, gli auguri di buon lavoro ai sindaci, ai consiglieri e soprattutto alle consigliere comunali elette, auspicando che tutti e tutte mettano in atto, prima di tutto, la necessaria sensibilità paritaria, fondamentale per garantire ai cittadini la piena partecipazione alla vita pubblica”.