“E’ tutto il mondo del lavoro che da noi è fatto soprattutto di microimprese individuali e di famiglia che deve tornare centrale nelle politiche di sviluppo e programmazione dei prossimi cinque anni. I Tavoli tenuti in Regione dai vari Assessori della Giunta Bardi – afferma Distefano – non hanno prodotto risultati soddisfacenti perché si è preferito rincorrere l’emergenza con le crisi aziendali incalzanti, quelle di mercato e per l’agricoltura delle continue e ripetute calamità naturali. Il fallimento più vistoso e sotto gli occhi di tutti è il Piano Strategico Regionale, costruito da esperti con una visione tecnicista e quindi senza “anima”, spacciato per il documento-quadro che avrebbe dovuto affrontare ogni questione dei vari comparti produttivi. Ecco perché diventa necessario rovesciare il metodo della programmazione per incidere realmente nel merito delle scelte da compiere attraverso un cronoprogramma di priorità e di come spendere le grandi risorse finanziarie destinate alla Basilicata. Un’operazione chirurgica che – sostiene Distefano – si può realizzare solo attraverso una svolta politica nel voto del 21 e 22 prossimi”. Quanto all’avviso diffuso a pochi giorni dal voto per sostenere l’occupazione di categorie di soggetti con maggiori difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, concedendo incentivi per le assunzioni a datori di lavoro privati – afferma Distefano – è l’ennesimo provvedimento tardivo e pasticciato pur di spendere 5,2 milioni di fondi Fse. Si sono dilapidate le royalties del petrolio senza aver creato posti di lavoro stabili”.