Un nuovo ribasso delle tariffe, per un ulteriore e pesante 40%, avrebbe determinato il collasso della quasi totalità delle venti strutture accreditate della Basilicata, con la conseguenza che i cittadini avrebbero dovuto pagarsi di tasca propria le prestazioni. Lo scampato pericolo però ha determinato anche lo slittamento dell'applicazione dei nuovi Lea e questo ci dispiace perché cittadini non hanno ancora accesso a queste nuove prestazioni . Non ci pare giusto però che i costi di queste nuove prestazioni debbano essere coperti con i tagli alle tariffe dei laboratori. Tutto questo dimostra che le ragioni della nostra protesta sono corrette e al tempo stesso che una proroga non è sufficiente: riteniamo infatti che occorra rivedere l’intero impianto del provvedimento dopo un confronto serio e costruttivo con tutte le associazioni di categoria e le istituzioni sanitarie responsabili .
A livello regionale chiediamo un incontro urgente attraverso la convocazione di un tavolo regionale con la partecipazione delle altre associazioni di categoria di laboratori e specialistica ambulatoriale – in primo luogo Anisap e Federbiologi con cui abbiamo condiviso in tutti questi anni un percorso di iniziative - per dare una soluzione definitiva ai problemi, come in passato si è già fatto. Si tratta di definire un Tariffario regionale equo e sostenibile per tutti con l’obiettivo di mantenere l'attuale offerta di prestazioni di laboratorio senza rincorrere i numeri stratosferici che il ministero continua a considerare nel calcolo della produzione. Le strutture lucane operano su numeri più piccoli rapportati alla popolazione e in quanto a efficientamento, qualità e velocità di esecuzione non hanno nulla da invidiare alle mega strutture del nord Italia. Non è certo casuale che nel settore laboratorio abbiamo liste di attesa uguale a zero.