La montagna ha partorito il topolino! E’ assolutamente insoddisfacente il Decreto del Ministro dell’Agricoltura, che riconosce un sostegno finanziario d’emergenza per ettaro alle aziende agricole lucane colpite dalla siccità nel 2024, sia perché rivolto a rimborsare i danni esclusivamente per le colture cerealicole sia perché non copre l’intero territorio colpito da eventi climatici avversi.
Sono, infatti, solo 53 i comuni lucani che beneficeranno di queste provvidenze, con l’inopinata esclusione di alcuni paesi limitrofi a quelli inseriti tra i rimborsabili.
E’ evidente che nella ricognizione dei danni effettuata dal Dipartimento regionale all’Agricoltura sia prevalsa la perversa logica dei figli e figliastri con la penalizzazione di importanti comparti produttivi che, al pari di quello cerealicolo, hanno subito significative riduzioni delle produzioni a seguito delle calamità atmosferiche verificatesi l’anno scorso.
E', altresì, avventata la classificazione dei danni per comuni, quando sarebbe stato più oculato e sensato considerare la Basilicata un unico bacino colpito dalle avversità e indennizzare ciascuna singola azienda agricola per i danni effettivamente subiti, relativi a qualsiasi tipo di coltura e di produzione.
Ancora una volta la filiera governativa agricola, saldamente nelle mani dei Fratelli d’Italia sia a livello nazionale che regionale, dimostra la propensione ad adottare provvedimenti discrezionali e clientelari che, anziché riguardare gli interessi generali del mondo agricolo, sono mirati a consolidare il consenso tramite la tutela di interessi particolaristici.
Sarebbe auspicabile un sussulto d’orgoglio da parte dell’assessore Cicala e dell’intera Giunta Regionale della Basilicata affinché il Decreto Ministeriale venga rivisto, estendendone i benefici a tutte le colture agricole ed all’intero territorio lucano.