Il 54% degli immobili in Basilicata hanno le peggiori prestazioni energetiche (classi energetiche F e G) con una percentuale che è superiore alla media italiana del 51,8% di edifici nelle stesse classi energetiche più basse (F e G). Lo evidenzia il Centro Studi Confartigianato secondo cui, inoltre, le condizioni dei nostri edifici sono critiche con il 68% delle abitazioni che risalgono a prima del 1980.
“Siamo un Paese con case vecchie e poco efficienti. Non c’è tempo da perdere: vanno messi subito in campo – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – interventi a sostegno della riqualificazione degli immobili con l’obiettivo, indicato dalla Direttiva Ue, di ridurre il consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, fino alle emissioni zero nel 2050. Per garantire la transizione green degli edifici bisogna rendere stabili e permanenti le detrazioni fiscali al 65% che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, rilancio delle imprese delle costruzioni, emersione di attività irregolari”. “Una strada – aggiunge Granelli – che trova indicazione nel Piano Nazionale integrato Energia e Clima (PNIEC) secondo il quale dal meccanismo delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione degli edifici è atteso un risparmio di 32,5 Mtep di energia finale in valore cumulato nel decennio 2021-2030, pari al 44,3% del risparmio da conseguire rispetto agli obiettivi fissati per il 2030 dalla Direttiva case green”.
“Il nostro territorio – aggiunge Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera - deve ‘correre’ per raggiungere i traguardi di efficienza e risparmio energetici fissati dalla Direttiva Case Green. Servono interventi strutturali per la riqualificazione degli immobili vecchi e poco efficienti. Il nostro territorio è tra i più interessati da questo deficit energetico e a questo punto diventa essenziale rendere strutturali i bonus al 65% per poter rispettare la Direttiva Ue che impone di ridurre il consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, fino alle emissioni zero nel 2050”.
Confartigianato evidenzia che la lotta al cambiamento climatico passa attraverso un piano ordinato di interventi sugli edifici. In Europa il 40% dei consumi finali di energia e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra è rappresentato dagli edifici. Gli interventi sugli edifici determinano effetti ad ampio spettro, influenzando la domanda di energia, l’efficienza energetica, le emissioni di CO2, la tutela del territorio, la rigenerazione urbana e i processi di recupero dei materiali.