L’appuntamento è un invito aperto alla cittadinanza a partecipare con consapevolezza e senso civico nella difesa del diritto democratico di accedere in maniera libera e gratuita alla cultura. “Di fronte alla sordità istituzionale - dichiarano i promotori in una nota - invitiamo i cittadini a prendere coscienza dell’agonia in cui versa la Biblioteca Provinciale Tommaso Stigliani di Matera e ad attivarsi attraverso la richiesta di tesseramento per prendere in prestito un libro da leggere, immortalare il momento inquadrando la copertina del libro e a condividerla sui canali social con l’hashtag #TesseraMenti. I cittadini già in possesso della tessera potranno partecipare richiedendo direttamente il prestito di un libro da leggere aiutarci a condividere nella sfera digitale l’azione di sensibilizzazione”.
Simbolo di un sano welfare culturale che produce benessere e sviluppo, la Biblioteca rappresenta un luogo di libertà e democrazia, in cui vengono ricucite le disuguaglianze tessendo nuovi legami e arricchendo nuove menti. Lo status di agonia in cui versa la Biblioteca Tommaso Stigliani di Matera è sintomo di una città che via via perde sempre più infrastrutture sociali e culturali che rappresentano condivisione, opportunità, scambi, relazioni, conoscenze e connessioni cruciali per la crescita della comunità e delle produzioni culturali.
“Chiediamo alla politica di prendersi cura del luogo e delle persone che ci lavorano attraverso l’accoglienza di lettori, studenti, pensionati e cittadini attivi di tutte le età - continua la nota -, e di adottare politiche pubbliche forti e definite per ripristinare sin da subito la fruizione dei servizi presenti, sollecitando nuove modalità di partecipazione e coinvolgimento, investendo le risorse necessarie per il benessere della comunità, al pari di ospedali, scuole e servizi civici. Solo attraverso il ripristino dell’accessibilità, nuove alleanze interistituzionali e l’integrazione con altri servizi sociali e culturali - concludono i promotori - possiamo generare fiducia, senso di appartenenza nelle nuove generazioni e continuare non solo a custodire il grande patrimonio presente, ma produrre nuovo valore culturale associato ai bisogni della contemporaneità”.