Smaltire le lunghe liste di attesa come impone il D.L. 73/2024 e come si propone di fare la Regione Basilicata con la dgr 660 del 4 novembre u.s. che assegna prestazioni aggiuntive alla sanità privata per l'abbattimento dei tempi delle lunghe liste di attesa accumulatesi nella sanità pubblica, è un giusto obiettivo, non si possono però discriminare e penalizzare alcune branche rientranti a pieno titolo nei LEA e le relative strutture che hanno di fatto azzerato le proprie liste di attesa ma soprattutto rispettato i tempi previsti dalle classi di priorità prescrittiva, lavorando oltre il Tetto assegnato senza certezza di retribuzione. Non vi sono cure e prestazioni più o meno importanti, la rotta è tracciata dai LEA (livelli essenziali di assistenza), l'insieme di tutte le prestazioni che i cittadini hanno diritto a ottenere.
E' quanto sostiene Antonia Losacco nella qualità di presidente dell'Aspat Basilicata, evidenziando che la DGR ha esposto una tabella recante le prestazioni ambulatoriali di cui all’art. 25 della legge n. 833/1978 prenotate al CUP e non erogate dalle strutture pubbliche regionali. La predetta tabella non fa riferimento alcuno alle prestazioni codificate nella branca di Medicina Fisica e Riabilitazione (FKT). Sembra un provvedimento paravento, mascherato dall'obbiettivo di abbattere le liste di attesa che interessa solo una decina di strutture private e rimane miope verso le rimanenti 40 strutture che operano nel Comparto della specialistica ambulatoriale, le quali a proprie spese hanno già erogato ed eliminato all'origine le liste di attesa e meritano quindi anch'esse di essere soddisfatte, tanto più perché trattasi di prestazioni rientranti nei LEA già erogate
La DGR attribuisce alle locali Aziende Sanitarie la possibilità di incrementare solo ad alcune strutture il tetto di spesa assegnato per il 2024 fino a complessivi 2.5 milioni di euro, tramite un “addendum” ai contratti vigenti per prestazioni da erogare in poco più di un mese sulla base delle agende del sistema Pubblico di prenotazione presenti sul CUP. Un provvedimento, pare, emanato in accordo con solo poche strutture, senza alcuna previa concertazione con le Associazioni di categoria e/o con tutte le strutture operanti nel sistema che potesse consentire un confronto propositivo, volto a individuare la migliore soluzione per una proficua e sana collaborazione pubblico-privato e garantire eque e trasparenti tutele a tutti gli Operatori.
Si ritiene, tuttavia, che tale modus operandi, intervenendo in corso d’opera sui tetti assegnati e, peraltro, in modo particolarmente disomogeneo con riferimento a singole prestazioni, possa generare sulla tematica dei tetti di spesa ulteriori forme di incertezza e di contenzioso, posto che tale assegnazione potrebbe in futuro alterare la ripartizione del tetto di spesa regionale, tanto valorizzando i c.d. fabbisogni, quanto nella prospettiva residuale e, comunque, non condivisa dei c.d. tetti storici.
Non solo, Antonia Losacco, sottolinea che la citata DGR, così impostata, non potrà raggiungere gli obiettivi prefissati, posto che lo spazio temporale al 31/12/2024 non consentirà alle strutture interessate di erogare prestazioni per l'intera somma stanziata, con evidente mancato raggiungimento degli obiettivi.
In tale prospettiva, risulterebbe certamente più opportuno e legittimo mutare il titolo di assegnazione di tali risorse, evitando qualsivoglia riferimento ai tetti di spesa contrattuali e prevedendo, al contempo, rigorosi adempimenti di rendicontazione e di tracciatura delle prestazioni erogate in ragione dell’assegnazione straordinaria delle citate risorse. Non solo. Con quale criterio e modalità verranno assegnate alle strutture private le prestazioni prenotate dal CUP alle strutture pubbliche? Chi informerà il paziente prenotato dello spostamento sul privato?
L'Aspat Basilicata, già prima della dgr 660/2024 aveva chiesto un incontro all’Assessore alla Salute dr Cosimo Latronico per affrontare, specificatamente, tutte le problematiche del Settore della Specialistica Ambulatoriale a partire dai grandi equivoci e ambiguità che ancora esistono in Basilicata nel Settore della Riabilitazione, considerato che l'applicazione dell'imminente Nuovo Tariffario reca una sostanziale e rinnovata visione del sistema erogativo che connota soprattutto la branca della Fisioterapia - Medicina Fisica e Riabilitazione, non solo in ordine alle prestazioni, ma anche in ordine alla diagnostica e alla scelta delle valutazioni.
I Presidi sanitari di FKT associati ad Aspat Basilicata annunciano la richiesta di una legittima istanza per conoscere i volumi di attività di FKT attribuiti e soddisfatti dai Presidi dell'ente pubblico, attualmente non identificabili per assenze di agende CUP e auspicano che non vi sia la firma dei contratti in “addendum” (come letto sui media) per non commettere un'ingiustizia. Chiedono invece di poter “iniziare” forme di dialogo con tutti gli Organi deputati che consentano di superare non solo le problematiche individuate nella delibera 660/2024, ma per poter dare il proprio contributo alla valorizzazione del sistema esistente tramite una sostanziale e rinnovata visione del Sistema erogativo.
La Presidente Aspat Basilicata
Antonia Losacco